Messina Social City: i brindisi, i selfie, la gioia dei 540 assunti

Messina Social City: i brindisi, i selfie, la gioia dei 540 assunti

Rosaria Brancato

Messina Social City: i brindisi, i selfie, la gioia dei 540 assunti

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venerdì 01 Marzo 2019 - 22:47

Hanno atteso per 30 anni. Adesso per 540 famiglie è l'ora della gioa.

Il Salone delle Bandiere è stracolmo. Il momento, piaccia o no, è storico. Dopo 30 anni si è chiusa un’era, quella delle coop. E’ il momento del brindisi e dei sorrisi per 540 persone che per la prima volta nella loro vita lavorativa hanno firmato un contratto a tempo indeterminato. E’ la prima di una serie di fasi che l’amministrazione intende portare avanti, per trovare soluzioni anche per quanti al momento sono nella long list ma non hanno ancora firmato. C’è chi protesta, come quegli operatori impegnati nelle sostituzioni o alcuni precari storici che, licenziati negli anni scorsi, non sono rientrati nell’elenco dei firmatari. O ancora i 40 della legge 328 che negli ultimi 3 anni hanno lavorato in due coop.

Ma stasera, nel Salone delle Bandiere è il momento di gioia per 540 persone, per 540 famiglie che finalmente non vedranno la loro serenità legata alla coop di turno, alla proroga di turno, al potente di turno, a chi vince o perde le elezioni.

540 famiglie sono tante e per 30 anni hanno vissuto attaccate al “filo” delle coop, di un sistema che alla fine è diventato altro rispetto al nobile motivo iniziale.

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“Devo dire grazie a tutti– ha esordito De Luca– perché il traguardo raggiunto è dipeso dall’azione sinergica di tutti. Gli uffici, i sindacati che sin dal Salva Messina hanno sostenuto questo percorso, l’assessore Calafiore, quei consiglieri comunali come Alessandro Russo che hanno contribuito alla soluzione, il Cda di Messina Social City. E’ finita un’anomalia, una patologia che mirava a prolungare il precariato perché conveniva lasciare le persone al guinzaglio. Si è chiusa una fase e sta per iniziarne un’altra perché dobbiamo trovare ulteriori soluzioni e dare risposte sulla long list”.

Al fianco del sindaco c’è il cda di Messina Social City (il presidente Enrico Bivona e le consigliere Simona Romano e Valeria Asquini), gli assessori Alessandra Calafiore, Dafne Musolino e Pippo Scattareggia, i sindacalisti Tonino Genovese (Cisl), Santino Paladino (Csa), Gianluca Gangemi (Movimento spontaneo lavoratori), Gaetano Giordano (Cisal) nonchè assessore nel comune di Falcone, Caterina De Maria (Segretaria provinciale sindacato I.S.A.),c’è Clara Crocè “storica ex Cgil” che è un po’ la “mamma” dell’iter , perché ha di fatto iniziato nel luglio scorso quel confronto con il sindaco che ha portato alla nascita dell’Agenzia, ma strada facendo ha visto consumarsi la frattura con il suo sindacato, fino all’addio del mese scorso. Cgil e Uil infatti non hanno firmato il Salva Messina e da mesi sono ormai allo scontro quasi quotidiano con l’amministrazione. Per la verità quando stasera De Luca ha chiesto se anche la Uil avesse firmato l’accordo per il transito degli operatori nell’Agenzia, un rappresentante sindacale ha detto di sì. Quindi, a conti fatti, solo la Cgil è rimasta fuori dall’accordo sindacale.

Ma le beghe sindacali non interessano affatto i lavoratori che dopo aver atteso (e faticato, e sofferto, e pianto) per anni, finalmente hanno una sicurezza.

Resto basito di fronte agli esposti- ha continuato il sindaco– Noi abbiamo posto fine ad un sistema il cui disegno ultimo era quello di creare sacche di precariato per ricattarlo.Nei prossimi giorni valuteremo soluzioni anche per quanti non hanno ancora firmato. Messina social city ha un ampio orizzonte. Per i primi mesi ci saranno anche disfunzioni e problemi, dovuti alla fase transitoria. Ma da adesso ognuno deve fare la sua parte, nessuno dovrà dire che questo passaggio ha abbassato la qualità del servizio. Finora tutti parlano dei lavoratori, ma da adesso dobbiamo guardare agli utenti ed al servizio”.

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L’amministrazione avvierà quella mappatura dei bisogni che Messina attende da anni.

Abbiamo smantellato il Dipartimento perché il sistema non era più al servizio dei cittadini. Abbiamo posto fine ad una patologia perché sul disagio non si possono creare imperi economici”.

Sia il consigliere comunale Alessandro Russo che la sindacalista Clara Crocè hanno portato all’attenzione del sindaco la situazione di quegli operatori storici della long list o rimasti fuori dall’elenco dei 540, o ancora il caso di chi ha fatto le sostituzioni e non rientra tra gli assunti. Ed infine gli operatori della 328. Ci sono stati momenti di tensione, che sicuramente avrà un seguito.

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Ma stasera nel Salone delle Bandiere, tra un tappo di spumante che saltava, un brindisi commosso ed un selfie, c’era la felicità di chi ha smesso di svegliarsi senza certezze e la soddisfazione di chi, con modalità diverse, ha contribuito a quei sorrisi.

Rosaria Brancato

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