Mezzi ai minimi storici, emergenza continua, sicurezza: Ciacci a confronto con i sindacati

Mezzi ai minimi storici, emergenza continua, sicurezza: Ciacci a confronto con i sindacati

Mezzi ai minimi storici, emergenza continua, sicurezza: Ciacci a confronto con i sindacati

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martedì 08 Luglio 2014 - 23:15

Dopo la morte del lavoratore Nino Tomasello in azienda si cerca di ricominciare ma la situazione è drammatica. Il commissario ha convocato i sindacati per discutere insieme problemi e individuare soluzioni, il Comune però deve decidere cosa intende fare della società.

Sicurezza sul lavoro, mezzi vecchi, servizi che non funzionano, rapporti che si devono appianare, tensioni da smorzare, soldi che non bastano, risorse che non ci sono. Per Messinambiente è un periodo nero. La morte dell’operatore Nino Tomasello ha fatto precipitare ancor di più nel baratro un’azienda che non riesce in alcun modo a risollevarsi. Una morte che però adesso deve servire da monito e che forse può rappresentare un nuovo punto di partenza da cui ricominciare un cammino nuovo e condiviso. Per questo motivo il commissario di Messinambiente Alessio Ciacci ha voluto subito incontrare i sindacati e discutere insieme ai rappresentanti dei lavoratori l’attuale situazione, i problemi, le difficoltà, i progetti. Una riunione durata circa 4 ore, servita per mettere sul piatto una serie di argomenti che dovranno necessariamente essere approfonditi, ma anche per mettere da parte gli attriti che si erano creati nelle ultime settimane tra dirigenza e operatori e provare a ricostruire da zero un rapporto che oggi più che mai è necessario e fondamentale.

Ciacci, raggiunto telefonicamente al termine dell’incontro, non ha voluto rilasciare dichiarazioni ufficiali condividendo ancora il dolore della famiglia Tomasello. Il commissario ha però voluto sottolineare la sua soddisfazione per il tavolo di lavoro con i sindacati “che si è rinnovato di reciproca determinazione nell’affrontare i nodi che fino ad oggi hanno impedito all’azienda di fare un’adeguata pianificazione industriale”. Dunque una ritrovata collaborazione, per la quale la Fp Cgil ha anche chiesto di abbassare i toni del dibattito dei giorni scorsi.. I problemi però restano perché ad oggi Messinambiente continua ad avere difficoltà nell’affrontare la quotidianità e lo dimostrano le cataste di rifiuti che continuano ad aumentare ad ogni angolo della strada e soprattutto nei villaggi, dove la situazione è ormai ai limiti della decenza.

Dall’incontro è emerso un dato fondamentale: per andare avanti e garantire condizioni di sicurezza servono innanzitutto nuovi mezzi. Per comprare mezzi ovviamente servono soldi. Non bisogna dimenticare però che si tratta di una società in liquidazione che non potrebbe fare investimenti e dunque il Comune dovrebbe una volta per tutte decidere che destino scrivere per la sua partecipata che gestisce i rifiuti. Mentre si faranno queste valutazioni però la situazione rischia di degenerare: ala scorsa notte la raccolta in tutta la città è stata effettuata da soli due mezzi su otto perché sono rimasti tutti fermi per guasti. Ciacci e chiunque altro esperto o consulente in queste condizioni potrà fare ben poco e ne sono convinti anche i sindacati.

“E’ inutile nominare super manager, che siano a titolo oneroso o gratuito, se prima non si pensa ad investire in ciò che veramente conta”. E’ stato infatti questo il concetto ribadito a più riprese dalla segretaria generale della Fp Cgil, Clara Crocé e dal segretario di settore, Carmelo Pino, nel corso dell’incontro. Il quadro delineato dal liquidatore, Alessio Ciacci e dal suo consulente, Raphael Rossi – commentano i sindacalisti – conferma il fatto che il Comune deve intervenire al più presto per garantire l’acquisto immediato dei mezzi necessari allo svolgimento del servizio”.

Serve dunque un piano mezzi, diverse le ipotesi messe in campo: la prima attraverso una ricapitalizzazione da parte di Palazzo Zanca, la seconda con l’acquisto diretto dei mezzi da parte del Comune, la terza con una somma (circa 300mila euro) che il Comune dovrebbe versare mensilmente nelle casse di Messinambiente per acquistare mezzi nuovi con cadenza mensile. Il costo, a conti fatti, dovrebbe aggirarsi sui 10 milioni di euro.

Secondo la Fp Cgil bisogna iniziare attuando degli interventi che possano consentire un risparmio e una migliore razionalizzazione delle spese che possa consentire di investire i risparmi ottenuti sul fronte della sicurezza. Scurezza che dovrebbe essere garantita anche all’interno dell’autoparco di via Salandra, dove le condizioni di vivibilità sono pressoché nulle.

La Fit Cisl, rappresentata al tavolo dalla segretaria provinciale Manuela Mistretta e dalla responsabile del settore Rosaria Perrone, hanno però evidenziato come “il problema della sicurezza a Messinambiente non è solo quello dei mezzi, ma di tutti i luoghi di lavoro, a cominciare dall’autoparco di via Salandra e da quello del Cavalcavia. Su come sostituire i mezzi è chiaro che dobbiamo capire le intenzioni del Comune. È fondamentale però accelerare i tempi per arrivare prima possibile a un piano di sostituzione dei mezzi, del vestiario e dei dispositivi di sicurezza personali e adeguare al decreto 81 i luoghi di lavoro su igiene e sicurezza”.

Tra i numeri fatti dall’azienda anche la possibilità di introitare 6 milioni di euro dalla Regione, dei quali è sparita ogni traccia, e la necessità di aumentare i trasferimenti dal Comune.

Le spese della gestione rifiuti devono rientrare nella somma che al Comune entra dalla Tares, dunque circa 44 milioni. Dunque come usare meglio queste risorse? Clara Crocè ha suggerito che ad esempio un primo risparmio, di circa 2-3 milioni di euro, lo si potrebbe ottenere effettuando un passaggio dei lavoratori dell’Ato all’Amam. “In secondo luogo – continuano Crocé e Pino – bisogna ottenere maggiori ricavi con i servizi aggiuntivi, ed evitando che tali attività, come avvenuto fino ad oggi, vengano assegnate a privati”. E per discutere di tutte le questioni in oggetto, la Fp Cgil ha chiesto un incontro con il sindaco, Renato Accorinti e con l’assessore Daniele Ialacqua, che dovrebbe tenersi nei prossimi giorni.

“Non si possono risolvere le emergenze battendo sempre cassa – hanno detto i rappresentanti Fit Cisl – il Comune ha gravi problemi finanziari e quindi bisogna essere realisti e ragionare in termini di razionalizzazione dei costi. Bisogna tagliare gli sprechi, ridurre gli emolumenti per i dirigenti di alta fascia, eliminare i contratti esterni, le consulenze e gli appalti a ditte terze per la manutenzione dei mezzi. Solo così, riducendo gli sprechi e lo sperpero di denaro, sarà possibile rendere efficiente l’azienda e in sicurezza il servizio senza ulteriori aggravi di spesa sulle casse comunali e quindi sugli utenti e cittadini, garantendo al tempo stesso i diritti alla sicurezza e al salario dei lavoratori, che non devono essere l’anello debole di questa catena. Il personale non va toccato – concludono – su questo siamo e saremo irremovibili”.

Nel corso dell’incontro, questioni finanziarie a parte, è stato deciso che ciascun lavoratore devolverà un’ora del proprio stipendio alla famiglia Tomasello; analogamente l’azienda, stanzierà una somma equivalente a quanto raccolto dalle maestranze. A proposito del rapporto dipendenti azienda, la Fp Cgil ha chiesto di abbassare i toni del dibattito: “Con i lavoratori serve instaurare un rapporto di fiducia, che non può essere costruito a suon di minacce di licenziamento”.

Francesca Stornante

8 commenti

  1. Ma l’assessore non ha dichiarato che a Messina l’emergenza è finita? Un’altro che vive in altr città.

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  2. Ma l’assessore non ha dichiarato che a Messina l’emergenza è finita? Un’altro che vive in altr città.

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  3. puzza di bruciato 9 Luglio 2014 11:07

    Scusate, visto che abbiamo un filo diretto con i Piemontesi non sarebbe il caso di domandare se gli avanzano dei mezzi idonei allo spazzamento per poter meglio servire la ns città.

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  4. puzza di bruciato 9 Luglio 2014 11:07

    Scusate, visto che abbiamo un filo diretto con i Piemontesi non sarebbe il caso di domandare se gli avanzano dei mezzi idonei allo spazzamento per poter meglio servire la ns città.

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  5. Per puzza di bruciato. Sono d’accordo con te, a patto che siano immatricolati prima del 1994 come all’atm.

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  6. Per puzza di bruciato. Sono d’accordo con te, a patto che siano immatricolati prima del 1994 come all’atm.

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  7. La partecipata deve essere liquidata.

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  8. La partecipata deve essere liquidata.

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