"Mia figlia sta con gli spacciatori, salvatela". La denuncia di una madre dietro il blitz antidroga

“Mia figlia sta con gli spacciatori, salvatela”. La denuncia di una madre dietro il blitz antidroga

Alessandra Serio

“Mia figlia sta con gli spacciatori, salvatela”. La denuncia di una madre dietro il blitz antidroga

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giovedì 09 Febbraio 2023 - 07:20

La coraggiosa denuncia di una coppia di genitori da il via all'operazione dei Carabinieri tra Furci e Santa Teresa

MESSINA – Non soltanto “mezzo panino”, con la cruda o la cotta. Chi cercava Carmelo Menoti spesso domandava anche “due birrette normali”, o “cinque birre”. Secondo gli investigatori però non era la merce di una panineria, ma cocaina e crack, venduta a prezzi che vanno dai 20 alle 35 euro. E’ questo il giro scoperto dai carabinieri della Compagnia di Taormina, ai comandi del capitano Giovanni Riacà, e stroncato dall’operazione anti droga denominato appunto “Cotto o crudo”.

Solo la punta dell’iceberg?

Un giro che a sua volta era inserito in una rete di spaccio più ampio, sospetta la Procura di Messina, ancora a lavoro sul caso. Una rete di cui Menoti e Francesco Celi, altro personaggio chiave dell’inchiesta, erano terminali. Erano loro a rifornire, nel 2021, tanti assuntori tra Furci, Roccalumera e Santa Teresa. E tutto girava intorno all’appartamento di Menoti, che l’uomo aveva dotato anche di telecamere per prevenire i controlli delle forze dell’Ordine.

La coraggiosa denuncia di una madre

A dare il via all’indagine è stata, due anni fa, la denuncia di una madre allarmata. La figlia aveva infatti cominciato a frequentare uno degli spacciatori, era andata ad abitare con loro. Ma quando i genitori vanno a trovarla si accorgono che il compagno maneggia una strana polvere bianca e a volte li invita ad bruscamente ad andarsene, quando riceve telefonate improvvise. I genitori della giovane, compreso quello che stava accadendo, decidono perciò di rivolgersi all’Arma.

E’ così che, dopo mesi di pedinamenti e intercettazioni, grazie anche all’uso del tanto dibattuto trojan che consente agli investigatori di tramutare i cellulari intercettati in “cimici ambientali”, ieri è scattato il blitz con gli arresti. Dieci le persone complessivamente coinvolte, che ora sono attese per gli interrogatori di garanzia dal giudice per le indagini preliminari Fabio Pagana. A difenderli, tra gli altri, gli avvocati Antonio Bongiorno e Tino Celi.

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