Mentre si attendono nuovi arrivi nel campo profughi, un flash mob per dire "no" alle tende

Mentre si attendono nuovi arrivi nel campo profughi, un flash mob per dire “no” alle tende

Eleonora Corace

Mentre si attendono nuovi arrivi nel campo profughi, un flash mob per dire “no” alle tende

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mercoledì 18 Dicembre 2013 - 00:17

Mentre la tendopoli allestita al PalaNebiolo attende l’arrivo di altri migranti, in città è stato organizzato un flash mob di protesta in occasione del 18 dicembre, giorno dedicato a livello mondiale ai diritti dei migranti e dei rifugiati.

Mentre le tende allestite nel campo da baseball limitrofo al PalaNebiolo attendono nuovi arrivi, mercoledì 18 Dicembre si celebra la “terza giornata d’azione globale per i diritti delle e dei migranti” e le associazioni, insieme alla società civile cittadina, si mobilitano per ribadire il loro fermo “no” al campo profughi e pretendere un’accoglienza dignitosa dei rifugiati. Mercoledì e Giovedì scorso l’assistente sociale ed esperta del Comune, Clelia Marano, su delega d’urgenza (art. 403 del codice civile) dell’Assessore ai Servizi Sociali, Antonino Mantineo, si è recata presso il centro sportivo universitario PalaNebiolo, per selezionare e provvedere personalmente al trasferimento dei minori non accompagnati presenti nella struttura di trentadue tende elevate nel campo da baseball su ordine Prefettizio. I minori sono stati collocati presso delle strutture che hanno prontamente offerto la loro disponibilità. Stesso copione il giorno successivo, che ha visto il trasferimento del secondo gruppo di adolescenti presso l’Istituto Spirito Santo, dove lunedì 16 dicembre ne sono stati accolti altri quattro. “L’Istituto – dichiara la Marano -pur non risultando accreditato, ha dimostrato di essere il luogo più adatto per l’accoglienza di questi adolescenti, già provati psicologicamente e fisicamente dal lungo ed estenuante viaggio in mare e dallo sbarco. A tal proposito, uno dei minori, maggiormente sofferente per il viaggio,si è sentito male ed è stato necessario accompagnarlo in Ospedale, questo perché per due degli otto giorni di traversata del Mediterraneo, ha ingerito solo acqua di mare”.

In programma per la giornata del migrante un flash mob organizzato principalmente dai membri del Teatro Pinelli Occupato e dal Circolo Arci Thomas Sankara, dal titolo: "No ai centri di smistamento, sì ai sistemi di protezione!” previsto alle 16:30 davanti alla Prefettura di Messina e a seguire, alle 18:30 a Piazza Cairoli. La manifestazione ha come obiettivo: “la chiusura immediata e smantellamento della tendopoli al Pala Nebiolo; l’ assicurare una protezione reale ai richiedenti asilo politico e il trasferimento immediato dei migranti in luoghi e sistemi di protezione (SPRAR)”.

Sono stati giorni caldi, questi, sul fronte dell’immigrazione e non solo per la palpabile tensione tra Comune e Prefettura, esplicitata nei toni usati dall’assessore Mantineo e nelle obiezioni del Prefetto Trotta. Sabato 14 Dicembre si è svolta a Messina un’assemblea regionale del neo costituito movimento antirazzista siciliano, la sera prima, un giovane eritreo si toglieva la vita nel CARA nel di Mineo. Intanto, per quanto riguarda la situazione cittadina, continuano ad alzarsi voci contrarie alla modalità di accoglienza “in tenda” sperimentata nella nostra città.

“La tendopoli montata accanto al Palanebiolo è espressione di una nuova sperimentazione nella gestione dei migranti – scrivono i consiglieri comunali di Cambiamo Messina dal Basso Luigi Sturniolo e Ivana Risitano – Quella tendopoli è, infatti, il teatro di una sorta di campo di smistamento, una via di mezzo tra un Cie ed un Cara, un non luogo replicabile in qualsiasi altra località. Chiuso dalle reti di recinzione e ordinato secondo norme che ne impongono la semi-libertà ai suoi “ospiti”, è caratterizzato dal tratto oggettivamente spersonalizzante e straniante dell’attendamento. Tutte le voci della solidarietà e ogni proposta di diversa sistemazione di persone che fuggono dalla guerre e dalla fame si sono, però, scontrate con la chiusura netta di una prefettura che vede nel concentramento in un unico campo la sola possibile modalità di gestione dell’ospitalità dei migranti. Noi crediamo, al contrario, che quelle tende vadano tolte immediatamente e che sia necessario orientarsi immediatamente verso una accoglienza dignitosa e rispettosa delle sofferenze e dei bisogni di cui i migranti sono portatori”.

2 commenti

  1. Accorintiiiiiiiii pensa prima ai messinesi, ci sono altre citta’ in italia per i migranti!

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  2. Hombre de barro 18 Dicembre 2013 16:49

    Semmai l’esperta al welfare del comune Clelia Marano:
    lei mette prma i suoi “fratelli africani” ai suoi stessi concittadini, è risaputo.

    Purtoppo non hanno compreso che a votarli e pagare le tasse sono proprio quei concittadini indigenti e poveri ignorati, a cui è finita la pazienza.

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