La Consulta dell’Ambiente prende posizione sulla riconversione Edipower

La Consulta dell’Ambiente prende posizione sulla riconversione Edipower

Serena Sframeli

La Consulta dell’Ambiente prende posizione sulla riconversione Edipower

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lunedì 16 Marzo 2015 - 09:29

L’assessore all’ambiente Gitto propone il Parco tecnologico dell’energia rinnovabile, valutato positivamente dai membri della consulta. Durante la seduta i rappresentanti delle varie associazioni hanno espresso il proprio punto di vista sul percorso che dovrà portare alla riconversione della centrale termoelettrica

La Consulta per l’Ambiente ha deciso di non fermarsi ad un semplice parere contrario all’utilizzo del CSS alla Centrale Edipower di San Filippo del Mela, e ha lanciato così una proposta alternativa: il Parco tecnologico dell’energia rinnovabile.

Con una decisione unanime è stata approvata una delibera che fa propria la proposta presentata dall’assessore all’Ambiente, Salvatore Gitto, che punta sulla creazione di un polo di produzione di energia con sistemi sostenibili ed ecocompatibili. Il provvedimento adottato dalla Consulta impegna la giunta municipale a trasformare la proposta in delibera e quindi impegna il commissario ad adottarla al fine di poterla trasmettere al presidente della Regione.

Durante la seduta svoltasi nell’aula consiliare, i rappresentanti delle varie associazioni hanno espresso il proprio punto di vista sul percorso che dovrà portare alla riconversione della centrale termoelettrica, ed in particolare sull’ipotesi dell’incenerimento dei rifiuti CSS.

Il Comune di Milazzo- ha spiegato l’assessore all’ambiente Gitto- nel nuovo Piano Aro sta sviluppando un nuovo programma per il controllo del ciclo dei rifiuti, e la termovalorizzazione, sotto qualsiasi forma venga effettuata, non viene ritenuta valida ai fini della riduzione della quantità dei rifiuti prodotti, né viene riconosciuta come mezzo idoneo per la produzione di energia. Ecco quindi che diventa necessario favorire tutte le forme di trattamento che prevedono la digestione della frazione umida ai fini della produzione di gas naturale”.

Così viene chiamata in causa A2A, cui si chiede di promuovere “tutte le azioni e gli studi preliminari per creare nel sito attualmente occupato dalla centrale termoelettrica, un Parco tecnologico dell’energia rinnovabile costituito da un’area di ricerca, un’area promozione d’impresa e consulenza e da un impianto solare termodinamico”. Secondo Gitto, le tre aree consentirebbero di coinvolgere i centri di ricerca d’eccellenza presenti nel territorio, di supportare imprese ed istituzioni nei programmi di efficientamento energetico e diffusione delle fonti rinnovabili. A integrazione dell’impianto solare termodinamico, s’individua un impianto di digestione anaerobica finalizzato alla produzione di biometano, scelta ottimale alla risoluzione della problematica rifiuti, considerando l’assenza di impianti di trattamento della frazione umida dei rifiuti in provincia di Messina.

Questa soluzione – ha terminato Gitto – rappresenta un’alternativa eco-sostenibile ad A2A-Edipower e che garantisce l’occupazione ai lavoratori, condizione da cui non si può prescindere”.

A rafforzare la posizione contraria all'utilizzo del CSS è l’approvazione di una proposta di delibera che ricalca quanto già approvato da vari consigli comunali, sottoscritta da tutti i componenti presenti, che ribadisce la secca contrarietà alla scelta prospettata da A2A, ponendo l’accento sugli effetti negativi sul carico inquinante nella Valle del Mela, già area SIN oltre che ad Elevato Rischio di crisi ambientale, ritenendo, in ogni caso, che ogni forma di eventuale conversione degli attuali impianti presenti nell’area SIN Valle del mela deve tenere conto del principio di precauzione.

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