Il WWF presente per la prima volta
La situazione ambientale di Milazzo e del comprensorio è certamente poco rassicurante.
Non è cermenete uno scoop, ma l’ennesima battaglia che le associazioni ambientalistiche cercano di portare avanti.
Torna a lottare il WWF Italia- referente ragionale Aree Industriali a rischio- rappresentata dal Dott. Giuseppe Falliti.
“Incapacità- argomenta Falliti- ed inefficienza amministrativo-politica hanno fatto sì che non sia stata ancora avviata alcuna seria iniziativa per il risanamento ambientale del Comprensorio se non continui studi, convegni e riunioni. Le dichiarazioni enfaticamente rassicuranti di alcuni Sindaci, tra cui quello di Milazzo, testimoniano le gravi irresponsabilità di cui gli amministratori si rendono colpevoli: non c’è alcuna vocazione turistica se nessuno è in grado di garantire la perfetta efficienza dei servizi essenziali e l’assicurazione di altissimi livelli di eco-vivibilità”.
Ed è per questo che l’ISDE (Referente provinciale) e il WWF (Referente regionale Aree Industriali a rischio) per la prima volta hanno accolto l’invito a presenziare alla manifestazione denominata “Fabbrica aperta”, organizzata dalla Raffineria di Milazzo, con l’intento di osservare criticamente e soprattutto dialogare con assoluta trasparenza con il colosso industriale che tanto ha inciso, nel bene e nel male, sulle sorti del Comprensorio.
“E’ importante- spiega Falliti- che i Cittadini sappiano che le Associazioni ambientaliste entrano alla Raffineria non per chiedere posti di lavoro ma per chiedere il rispetto delle Leggi in qualità di portatori di interessi collettivi e diffusi essenziali come Ambiente e Salute”.
“La criticità della nostra presenza- continua a spiegare il rappresentante Falliti- non sarà addolcita da cocktail o relazioni più o meno interessanti perché i Cittadini hanno solo il diritto di conoscere l’esatta percezione del rischio. E’ assolutamente vitale che dalla Raffineria non escano sorrisi rassicuranti ma che, piuttosto, vengano smentite voci contraddittorie riguardanti presunte irregolarità denunciate dagli stessi dipendenti della Raffineria”.
Il tour turistico organizzato dalla raffineria prevede solo la sosta presso la Sala di controllo ma-precisa Falliti- “aspettiamo il momento in cui qualcuno ci possa illustrare serenamente dove e come avviene lo smaltimento dei manufatti con amianto, come vengono trattate le acque di zavorra e se sia vero che all’interno della Raffineria sono presenti sorgenti d’acqua che vengono regolarmente prosciugate ed altro ancora che avremo possibilità di chiedere ai nostri interlocutori”.
“Fabbrica aperta- termina così il Dott. Falliti- è solo un’occasione e non un bavaglio, Agenda 21 e tutte le varie Amministrazioni hanno l’obbligo di perseguire il risanamento ambientale. Che questo purtroppo passi attraverso le forche caudine di amministratori incompetenti sarà compito dei Cittadini giudicare”.
