Interrogazione parlamentare alla Camera sulla centrale di San Filippo del Mela

Interrogazione parlamentare alla Camera sulla centrale di San Filippo del Mela

Interrogazione parlamentare alla Camera sulla centrale di San Filippo del Mela

mercoledì 08 Luglio 2009 - 10:12

Probabile aumento dei costi dell’ elettricità

Un’importante interrogazione parlamentare è stata inviata alla Camera ad opera degli On. Fava, Torazzi, Reguzzoni, Allasia, Brigandì e Comaroli.

Il gruppo degli onorevoli intende mettere in evidenza come limiti di emissioni particolarmente restrittivi, anche al di là delle linee guida contenute nel decreto ministeriale del 1o ottobre 2008 e relativi allegati, che peraltro porterebbero benefici ambientali assolutamente marginali, potrebbero nel medio periodo comportare la chiusura di una parte dell’impianto e porre grossi limiti alla produzione degli altri, con un impatto importante sulla disponibilità e il costo dell’energia in Sicilia e nel Paese.

Nell’interrogazione gli Onorevoli mettono in evidenza che “il fabbisogno di energia elettrica in Sicilia è stato, nel 2008, pari a circa 22,5 Terawattore (TWh) (6,7 per cento del fabbisogno nazionale), di cui poco meno di 3 TWh per perdite di rete (12 per cento) e sempre nello stesso anno la produzione di energia elettrica è stata di circa 25 TWh; nel 2008 la potenza installata in Sicilia è di circa 7.000 Megawatt (MW), di cui circa 800 MW di eolico e circa 700 MW idroelettrico;

la rete elettrica siciliana è costituita da 1.532 chilometri di rete a 220 kV e soltanto da 245 chilometri di rete a 380 kV (Sorgente-Paternò-Chiaramonte-Priolo). Questo limitato sviluppo della rete elettrica ad alta tensione rende particolarmente delicato l’equilibrio domanda-offerta: l’attuale connessione con la penisola è quasi sempre utilizzata in esportazione per mantenere in sicurezza l’isola”.

Da una nota del documento inviato alla Camera si legge che “i progetti di sviluppo della rete ad alta tensione da parte di Terna sono attualmente fermi per mancate autorizzazioni, in particolare il raddoppio della connessione della penisola «Sorgente-Rizziconi» è ancora in procedura VIA, mentre il cosiddetto «anello» (Sorgente-Ciminna, Chiaramonte Gulfi-Ciminna, Paternò-Priolo) è ancora allo stadio di concertazione.

Senza la realizzazione dell’anello e del raddoppio della connessione con la penisola, i problemi legati alla sicurezza della rete elettrica non saranno superati e quindi rimarranno elevati i costi per tutto il sistema elettrico italiano”.

“Infatti- continuano le specifiche nel documento- a causa di questa situazione strutturale, i prezzi medi dell’energia elettrica in Sicilia sono risultati nel 2008 decisamente superiori rispetto ai prezzi nell’area Nord (119,63 euro/MWh contro 82,92 euro/MWh) e superiori rispetto al PUN (119,63 euro/MWh contro 86,99 euro/MWh), il cui livello risente dei prezzi siciliani stessi”.

La centrale termoelettrica di San Filippo del Mela di proprietà Edipower ha una potenza installata di 1.280 MW (24 per cento della potenza termoelettrica e 18 per cento della potenza complessiva installata in Sicilia) ed ha una produzione netta annua di circa 4/4,5 TWh, contribuendo quindi al 20 per cento della produzione netta siciliana.

Il recente parere istruttorio della Commissione IPPC per il rilascio dell’AIA, parere sulla base del quale sarà rilasciato il decreto AIA da parte del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, imporrebbe ai gruppi produttivi della centrale il raggiungimento di limiti di emissioni particolarmente restrittivi, anche al di là delle linee guida contenute nel decreto ministeriale del 1o ottobre 2008 e relativi allegati, con benefici ambientali assolutamente marginali.

L’applicazione del parere istruttorio comporterebbe infatti dal 1o gennaio 2010 la chiusura di 2 gruppi termoelettrici per un totale di 640 MW e forti limitazioni all’esercizio di altri 2 gruppi termoelettrici per ulteriori 320 MW: verrebbero cioè a mancare in Sicilia 960 MW di potenza (il 18 per cento della potenza termoelettrica e il 14 per cento della potenza complessiva) e circa 2,5 TWh di produzione (12 per cento della produzione netta).

A fronte di tutto ciò il gruppo degli On. Fava, Torazzi, Reguzzoni, Allasia, Brigandì e Comaroli chiede al Ministro dello sviluppo economico se “sia a conoscenza dei fatti di cui in premessa e voglia chiarire come verrà soddisfatto, a partire dal 2010, il fabbisogno elettrico siciliano, sempre garantendo il rispetto degli alti livelli di sicurezza nella gestione della rete elettrica siciliana;

se non ritengano che la situazione descritta in premessa possa determinare conseguenze negative sul sistema elettrico nazionale ed isolano; se il Ministro dello sviluppo economico voglia fornire indicazioni in merito ad eventuali aumenti dei prezzi dell’energia che potrebbero determinarsi, anche a livello nazionale, a causa della significativa riduzione di potenza installata e di produzione di energia elettrica nella regione siciliana”.

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