-Milazzo città dei tumori-: dopo la Rai, l'inquinamento ambientale torna in consiglio provinciale

-Milazzo città dei tumori-: dopo la Rai, l’inquinamento ambientale torna in consiglio provinciale

-Milazzo città dei tumori-: dopo la Rai, l’inquinamento ambientale torna in consiglio provinciale

lunedì 24 Novembre 2008 - 14:59

La prima rete ha mandato in onda un servizio sui fumi emessi della raffineria e della centrale Edipower, mentre la procura di Barcellona ha aperto un'inchiesta sui nove casi di tumore in centro città

Una causa che si è intestata il consigliere provinciale Massimiliano Branca, disposto a portarla avanti fin quando davvero qualcosa non cambierà sul fronte inquinamento ambientale nella zona tirrenica della Provincia. In realtà qualche segnale è già arrivato, anche a seguito delle sollecitazione dello stesso consigliere, nativo di Barcellona ma residente a Milazzo, centro nel quale ha anche un’attività commerciale. L’inchiesta della Procura di Barcellona ma anche l’attenzione dei mass media, sia quelli presenti sul territorio come il nostro sito, sia quelli nazionali, come Tgcom o la Rai, che ha dedicato un ampio spazio alla vicenda durante la trasmissione -Sabato e Domenica-. La prima rete ha parlato di -Milazzo, città dei tumori-. Lo ha fatto raccontando la storia dei novi casi di tumori diagnosticati nello stesso edificio sito nel centro cittadino, e parlando dei fumi che ormai da anni giornalmente vengono emessi dalla raffineria e dalla centrale termoelettrica “Edipower-. Rischi elevati per la salute dei cittadini del comprensorio, al quale si aggiungerebbe quello delle industrie produttrici di imbarcazioni di lusso, le quali, nel corso della lavorazione della vetroresina, immetterebbero nell’aria una sostanza riconosciuta come cancerogena, ossia lo “stirene-. Un problema che non riguarda solo la già citata Milazzo, che per il Ministro all’Ambiente è uno dei paesi a più alto rischio ambientale dell’intera nazione, ma anche i centri limitrofi compresi nell’area che va da Gioiosa Marea a Villafranca.

La vicenda è stata oggi riportata in consiglio provinciale dallo stesso Branca, attraverso un’interrogazione (punto 15 odg, firmata anche da Testagrossa e Saya) alla quale ne è legata un’altra che riguarda lo stesso argomento e dalla quale nasce la mozione già presentata e da noi pubblicata stamattina. All’assessore Petrella è stato chiesto di intervenire al più presto monitorando l’effettiva emissione dello “stirene-, verificando periodicamente l’effettiva concentrazione nei territorio elencati (da questo punto di vista il componente della giunta ha manifestato la massima disponibilità). Ma gli è stato suggerito anche di effettuare estese campagne di monitoraggio e mappatura al fine di conoscere la reale situazione di pericolo e progettare conseguentemente i relativi piani d’intervento per la salvaguardia dei cittadini. Petrella è apparso sulle prime in leggera difficoltà nel dover replicare, incalzato dalle domande di Branca sul perché fino ad oggi non avesse risposto alle sue sollecitazioni rispetto ad un argomento così importante. L’assessore ha spiegato che da un punto di vista normativo, per quanto riguarda la Raffineria ed Edipower, tutto dovrebbe rientrare, sottolineando come le battaglie condotte negli anni sono servite a migliorare le condizioni ambientali, ma che ancora c’è da lavorare. Numeri alla mano ha mostrato i miglioramenti rispetto a qualche tempo nello sforamento dei limiti consentiti. Numeri che però devono essere affiancati al reale stato di salute delle gente.

Accanto al problema dell’inquinamento ambientale, l’altro dramma dei nove casi di tumori nello stesso stabile del centro, ai quali se ne starebbero aggiungendo altri in complessi vicini. Si ipotizza che il tutto possa essere ricondotto alla presenza di gas “Radon e dei suoi elementi di decadimento-, considerati tra i principali inquinanti dell’aria indoor, classificati come agenti cancerogeni di gruppo 1 (agenti di accertata cancerogenicità per l’uomo) dall’ Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, oltre ad un preoccupante livello di inquinamento elettromagnetico, derivante da emissioni di radioonde ed, in particolare campi a bassa frequenza ELF ma anche ad onde UHF e VHF. In questa direzione starebbe andando anche la Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, che ha aperto un’indagine. Il Procuratore De Luca ha affidato le indagini al pool di magistrati che si occupa di reati ambientali composto dai sostituti Martorelli e Massara. Oltre ad aver acquisito le interrogazioni dei consiglieri provinciali del gruppo consiliare “Gioventù della Libertà- e le dichiarazioni del Presidente del Wwf, Giuseppe Falliti, è stato dato incarico all’Agenzia Sanitaria di Roma di effettuare delle indagini sulla vicenda, per conto della Procura.

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