Milazzo. Il sindaco incontra i lavoratori della Gesenu in sciopero

Milazzo. Il sindaco incontra i lavoratori della Gesenu in sciopero

Milazzo. Il sindaco incontra i lavoratori della Gesenu in sciopero

martedì 07 Aprile 2009 - 21:25

Non ricevono lo stipendio

Il sindaco Lorenzo Italiano ha incontrato questa mattina una delegazione di lavoratori della Gesenu, che sin dalle prime ore dell’alba hanno presidiato la zona antistante il palazzo municipale con un sit-in per protestare contro il mancato pagamento di tre mensilità.

Le maestranze hanno esposto dei cartelli nei quali lanciano accuse alla Gesenu e all’Ato, e chiedono l’intervento delle principali istituzioni per risolvere la loro situazione.

Tra gli appelli anche una richiesta di incontro col sindaco.

Il primo cittadino ha subito ricevuto una delegazione di lavoratori in sala giunta per informarli che immediatamente si attiverà assieme ai colleghi sindaci di Barcellona e Patti per un incontro con la Gesenu al fine di sbloccare i pagamenti.

“Purtroppo – ha detto Italiano – la situazione è abbastanza complessa in quanto l’Ato si ritrova senza soldi da versare alla Gesenu per il mancato introito delle bollette. Sono solidale con tutti voi ma il Comune non può intervenire, in quanto parte terza di questa situazione. Ovviamente cercheremo d’intesa col prefetto di far arrivare ad un accordo l’Ato e la Gesenu per pagare i lavoratori e non bloccare il servizio”.

Il sindaco ha criticato poi quelle associazioni che “continuano ad invitare i cittadini a non pagare le bollette, promettendo ricorsi e annullamenti. Si tratta – ha aggiunto Italiano – di quelle stesse persone che quando si trovavano al governo della città di Milazzo non hanno assunto alcuna decisione sulla Tia, determinando l’arrivo di un commissario regionale che ha approvato la tariffa in sostituzione dei rappresentanti del consiglio comunale. Dunque oggi è facile fare populismo, con inviti che sicuramente non rispettano la legalità. Ecco quindi che senza il pagamento delle bollette, finiscono col venir meno le somme che l’Ato dovrebbe versare alla Gesenu e quindi ai lavoratori che giustamente pretendono di essere pagati. Per il momento – ha concluso – l’unica strada è quella di invitare la Gesenu a essere più ragionevole per addivenire ad una soluzione della problematica riguardante le maestranze”.

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