L'Mpa continua le sue denunce
È in estrema sintesi questo l’unico commento possibile, secondo Massimo D’Amore dell’Mpa di Milazzo, alla deliberazione n. 136/2008/contr. della Sezione di Controllo per la Regione Siciliana della Corte dei Conti.
“Con la trasmissione del dispositivo al Presidente del Consiglio comunale, al Sindaco ed al Collegio
dei Revisori dei Conti l’importante organo di giurisdizione ha DISPOSTO ENTRO 90 GIORNI l’adozione delle necessarie misure correttive capaci di mettere “in carreggiata- le non salubri casse comunali-.
“È la agognata fine di un incredibile stillicidio di provvedimenti politicamente “sbagliati– commenta D’Amore- che il gruppo dell’MPA ha segnalato come mala-amministrazione per oltre un anno e fra i sorrisini canzonatori di chi giudicava tutto polemica capziosa e interessata.
Oggi gli stessi rilievi oggetto delle mozioni e delle iniziative consiliari targate Mpa sono sancite e
rese indiscutibili dall’autorevolezza della Corte dei Conti che spegne gli improvvidi sorrisini di chi,
consegnandosi acriticamente all’amministrazione, ha perso l’occasione per svolgere il ruolo di consigliere comunale con diverso e responsabile protagonismo-.
“Quest’atto sancisce- precisa D’Amore- la fine delle polemiche interessate di chi ha attribuito al ruolo svolto dall’Mpa in consiglio comunale fini diversi dalla salvaguardia dell’interesse pubblico e ribalta in campo avverso le responsabilità di una eccessiva e mal riposta acquiescenza ai voleri dell’attuale compagine di gestione dell’azione di governo comunale-.
La Corte dei Conti, in particolare, riprendendo (analogamente a quanto fece l’Mpa in occasione
dell’approvazione del bilancio 2008) la relazione del Collegio dei Revisori dei Conti, esprime addirittura osservazioni che suonano come pesanti giudizi sulla capacità di amministrare di questa compagine.
Si parla – da documenti in loro possesso- di varie “criticità- rilevate tra cui la “lenta realizzazione delle entrate- definita “solo in parte fisiologica- (evidenziando quindi i limiti tipici della cattiva gestione); la necessità di “monitorare il contenzioso in essere e le procedure di spesa-, oppure del rilievo sulla spesa per il personale su cui la Corte ritiene di “dover richiamare l’attenzione dell’Ente circa la necessità di procedere ad un contenimento della dinamica retributiva e occupazionale- con chiari riferimenti alle scelte organizzative che il Sindaco ha inteso dare al comune senza, da ultimo, parlare delle violazioni all’art 208 del D.Lgs. 285 del 1992 in materia di riutilizzo dei proventi contravvenzionali; ecc. ecc.
“A fronte di tutto ciò- termina D’Amore a nome dell’Mpa-si invita a dare a Cesare quel che è di Cesare, restituire alle iniziative dell’Mpa e, ad onor del vero, di ampia parte del Consiglio Comunale, il senso di battaglie sacrosante nell’interesse dei cittadini e, per converso, a coloro che sino ad oggi ci hanno relegato al ruolo di semplici contestatori quello di corresponsabili nella “mala amministrazione-.
