Presentato il piano di zona del distretto socio-sanitario di Milazzo

Presentato il piano di zona del distretto socio-sanitario di Milazzo

Presentato il piano di zona del distretto socio-sanitario di Milazzo

martedì 30 Giugno 2009 - 08:05

Soddisfazione della Cisl che non manca di sottolineare i ritardi di Messina : -Il primo incontro previsto domani-

“Il Distretto di Milazzo è uno di quelli che ha lavorato meglio, rispettando tempi e modalità, merito del lavoro che con spirito di servizio e abnegazione ha svolto tutto il personale impegnato nell’Ufficio Piano. Purtroppo però dobbiamo segnalare l’assenza di molti amministratori e cittadini alla presentazione del nuovo Piano di Zona che definisce le politiche sociali e socio-sanitario per il prossimo triennio”. Così Mariella Crisafulli, componente della segreteria provinciale della Cisl di Messina, nel suo intervento a Milazzo nel corso della presentazione del nuovo Piano di Zona 2010-2012 del Distretto D27.

“Non è stato così in altri Distretti – ha spiegato – come per esempio il Distretto D26 con Messina comune capofila che ha convocato una riunione per “avviare” il percorso per domani, data prevista per la scadenza per la presentazione, denotando mancanza di responsabilità e di interesse rispetto ai bisogni della Comunità. Come Cisl riteniamo indispensabile un impegno comune per costruire un nuovo welfare che deve affermarsi anche a livello locale con la concertazione e la programmazione condivisa e integrata. Attenzione alle politiche familiari – ha continuano Mariella Crisafulli – dagli asili nido, alle politiche per la casa, attenzione per migliorare la condizione degli anziani ad iniziare dalla “non autosufficienza”, poiché non interessa solo loro, ma riguarda il sostegno alle famiglie che deve vedere anche una forte integrazione tra sanità e assistenza nel territorio”.

Troppo spesso, per la Cisl, logiche diverse dal senso di responsabilità e dall’interesse rispetto ai bisogni della Comunità hanno dato corso a interventi e servizi senza troppi elementi di conoscenza delle esigenze e senza tenere nella dovuta considerazione il veloce mutare delle condizioni sociali che richiede continuamente capacità di ascolto e analisi dei bisogni per una conseguente programmazione e progettazione di interventi. “E’ doveroso – ha sottolineato la Crisafulli – dare risposte concrete, individuando percorsi che possano essere efficaci, efficienti e trasparenti, centrati sulla persona e sui suoi bisogni che tengano conto delle reali esigenze del territorio e non solo degli indirizzi politici degli amministratori. Ao politici locali abbiamo chiesto maggiore assunzione di responsabilità sociale e attenzione alla dimensione etica nell’affrontare le politiche sociali”.

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