I motivi della chiusura non sarebbero economici, ma edilizi: la sede risulterebbe inagibile, nonostante gli interventi delle passate amministrazioni
Il deputato PD e membro della commissione finanze Tommaso Currò ha presentato un'interrogazione al ministero dell'economia, con l'obiettivo di scongiurare la chiusura della sede dell'agenzia delle entrate di Milazzo.
La sede sembrava rientrare in un piano di spending rewiew statale e regionale; ma, secondo il deputato, i motivi sarebbero da ricondurre a problemi di agibilità: “Ad oggi” – spiega Currò – “il reale motivo della chiusura non appare riconducibile alla spending review quanto, piuttosto, all’incapacità di individuare dei locali idonei da condurre in locazione. L’attuale sede dell’ufficio territoriale di Milazzo pare infatti non possedere i requisiti di agibilità, nonostante sia attiva presso il medesimo immobile da circa 25 anni, nel corso dei quali l’amministrazione ha operato, a proprio carico, diversi lavori di adattamento e/o manutenzione dell’immobile stesso”. Il deputato milazzese, nella sua interrogazione, precisa inoltre che l’ufficio territoriale di Milazzo risulta essere uno dei migliori uffici in termini di produttività per l’erario ed erogazione di servizi alla collettività.
Secondo Currò, dunque, eliminare il distaccamento sarebbe un errore: “Una situazione inaccettabile, che penalizza la nostra Milazzo, mettendo in serie difficoltà le politiche rivolte al miglioramento degli standard di qualità della vita non solo dei residenti, ma di tutto il distretto. Non bisogna infatti dimenticare” – conclude il deputato milazzese – “quali risvolti negativi può avere la paventata chiusura dell’ufficio territoriale di Milazzo che comporterebbe, oltre che un enorme disagio, anche un aumento delle spese, sia per l’utenza privata che per i professionisti, aggravando così il “costo sociale” di ogni operazione, poiché si aggraverebbe la situazione degli uffici superstiti e l’utenza sarebbe costretta a spostamenti talvolta superiori ai 50 km per raggiungere gli uffici di Messina”.
Giovanni Passalacqua

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