Pino intitola una via cittadina al generale Ferdinando Beneventano del Bosco

Pino intitola una via cittadina al generale Ferdinando Beneventano del Bosco

Serena Sframeli

Pino intitola una via cittadina al generale Ferdinando Beneventano del Bosco

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giovedì 11 Dicembre 2014 - 14:20

Ma c’è chi non è d’accordo e allora decide di scriverci e spiegare il perché della propria opinione. La cerimonia si terrà domani mattina alle 11:30.

Si svolgerà domani mattina la cerimonia d’intitolazione al generale Ferdinando Beneventano del Bosco dell’attuale via Duomo antico. Nei giorni scorsi la giunta, presieduta dal sindaco Carmelo Pino, aveva approvato la delibera d’intitolazione della strada.
A Milazzo il generale del Bosco è ricordato per essere stato il comandante della guarnigione borbonica di stanza al Castello nei fatti del 20 luglio 1860. Gli studi della più schietta tradizione bibliografica lo descrivono come “ufficiale integerrimo e valentissimo, che, pur adempiendo fedelmente al proprio incarico di fronteggiare l’avanzata dei garibaldini, ebbe il massimo riguardo per la Città di Milazzo e per la sua popolazione, evitò qualsiasi azione che potesse danneggiarla o procurare vittime tra i civili e dimostrò mitezza e magnanimità nei confronti degli stessi comitati rivoluzionari presenti nell’ambiente cittadino”.
Ma non tutti sono d’accordo: ci hanno scritto Francesco Atanasio, Consigliere nazionale dell’Istituto del Nastro Azzurro fra Decorati al Valor Militare, e David Truscello spiegandoci il perché del loro dissenso.
“La notizia- si legge nella lettera- della dedicazione di una via di Milazzo al col. Ferdinando Beneventano del Bosco quando siamo alla vigilia delle celebrazioni del centenario della Grande Guerra non può che sorprendere: non si intuiscono le ragioni di opportunità di celebrare un personaggio non milazzese e legato a Milazzo solo da un episodio militare”. Milazzo è sempre stata legata alla memoria di Luigi Rizzo, eroe della Marina Militare, di cui si celebra la festa il 10 giugno, anniversario dell’impresa di Premuda.
“Sono ben 50.000- spiegano Atanasio e Truscello- i Caduti siciliani nella Prima Guerra Mondiale e 10.000 quelli decorati al valor militare: i loro nomi si ricollegano a quelli dei Siciliani accorsi sui campi delle guerre risorgimentali: per tutti Vincenzo Statella, che pur d’illustre e antica famiglia nobiliare isolana, volontario già nel 1848-1849, alla notizia dello sbarco dei Mille vi si unirà distinguendosi nella battaglia di Milazzo del 20 luglio 1860. Stupisce così la notizia della dedicazione di una via nel centro storico di Milazzo al col. Ferdinando Beneventano del Bosco, facente parte nel 1848 del corpo di spedizione borbonico, incaricato della repressione di Messina e che è legato a Milazzo solo per esservi stato sconfitto dai garibaldini quel 20 luglio 1860 in una battaglia campale che premiò le capacità tattiche del Nizzardo e segnò la fine del dominio borbonico in Sicilia”.
“E’ nostra opinione- si termina la lettera- che forse un convegno di competenti avrebbe molto meglio servito la causa della cultura, se la cultura si vuole diffondere studiando le vicende passate, invece di dedicare strade pubbliche in modo così casuale lasciando al contrario la storica denominazione di via Duomo Antico”.

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