Formica punta all’unione con Barcellona, per il consigliere Magistri il progetto è irrealizzabile

Formica punta all’unione con Barcellona, per il consigliere Magistri il progetto è irrealizzabile

Serena Sframeli

Formica punta all’unione con Barcellona, per il consigliere Magistri il progetto è irrealizzabile

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martedì 23 Giugno 2015 - 08:22

Continua a far discutere la rimodulazione della rete ospedaliera che coinvolge gli ospedali di Milazzo e Barcellona. Il neo sindaco punta all’unificazione e all’aumento dell’efficienza, mentre Magistri chiede un consiglio straordinario per discutere dell’argomento

Ospedale di Milazzo: un argomento sempre più nell’occhio del ciclone. La rimodulazione prevista dall’assessore alla sanità Lucia Borsellino ha fatto tanto discutere e sono stati tanti i politici intervenuti per salvare il nosocomio milazzese e quello barcellonese, per evitare la chiusura di tanti reparti e la perdita dei posti letto. Con il decreto firmato dall’assessore Lucia Borsellino, pubblicato sulla gazzetta ufficiale il 23 gennaio scorso, è partita ufficialmente la riorganizzazione dell’assistenza sanitaria ospedaliera che avrà una nuova geografia: non ci saranno tagli di posti letto, ma un incremento di 1.400 nuovi posti letto che, sommati ai circa 17mila già attivi, faranno crescere la disponibilità ad oltre 18mila posti letto. La nuova rete ospedaliera tende a riequilibrare il numero di posti letto per acuti e quelli di lungodegenza, destinati ad aumentare.

La Regione ha quindi tre anni di tempo per portare a regime la nuova organizzazione, che si basa sulle grandi aziende ospedaliere e quelle di alta specializzazione come il “Civico” di Palermo e il “Cannizzaro” di Catania, e le Aziende ospedaliere di Palermo, Catania e Messina. Per quanto riguarda le piccole strutture, invece, diventeranno ospedali riuniti, accorpati per distretti e con specializzazioni diversificate.

Due i distretti previsti a Messina: il primo comprende l’ospedale di Patti, Sant’Agata e Mistretta; il secondo, Milazzo, Barcellona, Lipari e Taormina.

Sull’argomento è subito intervenuto il neo sindaco Giovanni Formica, pronto a discutere con l’Asp e con il sindaco di Barcellona, Roberto Materia, per superare le contrapposizioni di questi ultimi anni tra le due città. Formica crede nel rilancio di entrambe le strutture ospedaliere, e trova nel progetto degli ospedali riuniti l’aumento dell’efficienza complessiva dei due presidi, con una distribuzione migliore del personale, un ottimizzazione delle risorse economiche ed un’offerta specialistica di elevato valore qualitativo.

“Quando si parla di salute – afferma Formica – occorre fare riferimento innanzitutto a standard di sicurezza e qualità di elevato spessore, e non è quindi possibile immaginare, tra città limitrofe, due ospedali con le stesse identiche caratteristiche, che vuol dire doppioni di reparti, di personale e di prestazioni. E così per difendere interessi di parte o, peggio, per beceri campanilismi, il rischio che si corre è che tutti e due gli ospedali possano essere declassati sia per numero di posti letto che per qualità e quantità di prestazioni a favore di ospedali di altri territori siciliani”. Naturalmente Formica non tralascia la presenza del polo industriale milazzese, per cui nella programmazione occorrerà tenere conto anche di questo aspetto.

Anche il neo consigliere Simone Magistri è intervenuto sulla questione, chiedendo al sindaco Formica di battersi presso le competenti sedi istituzionali per l’ulteriore potenziamento del nosocomio milazzese. Il progetto di ospedali riuniti Barcellona-Milazzo lanciato dal neo sindaco Formica non è visto di buon occhio da Magistri, che lo reputa “in mancanza di qualsivoglia preventivo dialogo con le parti sociali e sindacali, nonché con lo stesso civico consesso, irrealizzabile, oltre che un danno per l’efficienza del presidio ospedaliero di Milazzo”. Magistri chiede un intervento del neo sindaco visto che con il decreto n. 6/2015 si prevede un aumento dei posti letto da 139 a 160, ma il progetto di ospedali riuniti vanificherebbe tutto. Il consigliere chiede inoltre l’intervento dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina e degli Assessorati Regionali della Salute e Territorio e Ambiente per la “celere realizzazione delle misure volte alla cura e alla prevenzione delle patologie derivanti dall’inquinamento ambientale, previste dal recente Piano straordinario di interventi per le aree a rischio ambientale, in relazione al quale la giunta regionale siciliana ha previsto lo stanziamento di risorse pari a circa un milione di euro”.

Ma cerchiamo di chiarire meglio la posizione di Magistri. L’istituzione degli ospedali riuniti di Barcellona –Milazzo non risulta, a detta del consigliere, in alcun modo prevista da alcun atto programmatorio del Ministero della Salute, né tantomeno dello stesso Assessorato Regionale alla Sanità, il quale al contrario con il decreto n. 6/2015, avente per oggetto “Riqualificazione della rete ospedaliera e territoriale della Regione Sicilia”, ha previsto per l’ospedale di Milazzo un incremento dei posti letto da 139 a 160 con potenziamento dei reparti di medicina e pneumologia ai quali vengono riconosciuti rispettivamente ulteriori 4 e 2 posti letto, e la contestuale riconversione dell’ospedale di Barcellona P.G. in ospedale di comunità con disattivazione dei posti letto per acuti ed il mantenimento di complessivi 34 posti letto a fronte degli originari 94. Questa impostazione è stata di recente confermata dallo stesso Ministero della Salute, come si evince dalla risposta fornita in data 12/05/2015 all’interrogazione n. 4-07824 del 06/02/2015 presentata sull’argomento dal deputato Tommaso Currò. Secondo Magistri quindi il progetto degli ospedali riuniti non sussiste né a livello regionale né a livello ministeriale; il progetto rappresenta una “mera chimera, in contrasto con gli strumenti di programmazione sanitaria regionale e ministeriale. Inoltre al contrario di quanto erroneamente affermato da Formica, la programmazione regionale in materia prevede già allo stato un potenziamento per l’Ospedale di Milazzo”. Magistri conclude chiedendo la convocazione di un consiglio straordinario sull’argomento, da svolgersi alla presenza del direttore Generale dell’Asp Messina, al fine di coinvolgere su scelte strategiche per la città l’intero civico consesso, la cittadinanza, gli operatori del nosocomio e le parti sociali e sindacali.

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