Minori e giustizia, l'Anpe fa il punto della riforma Cartabia

Minori e giustizia, l’Anpe fa il punto della riforma Cartabia

Alessandra Serio

Minori e giustizia, l’Anpe fa il punto della riforma Cartabia

Tag:

sabato 27 Maggio 2023 - 17:00

Educatori a confronto sui nuovi strumenti e le insidie del processo minorile. A Messina il congresso regionale Anpe

MESSINA – Le criticità e le prospettive positive della riforma Cartabia, il nuovo processo minorile, ma soprattutto lo stato di salute dei servizi a tutela dei minori e delle loro famiglie. E’ stato un momento di confronto a tutto tondo quello promosso dall’Anpe, la sigla dei pedagogisti, che si è tenuto a Messina nei giorni scorsi.

Al tavolo, nel salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, gli esperti nazionali e regionali dell’associazione, a confronto con gli operatori della giustizia, dei servizi e della rete più in generale. Un confronto dal quale è emersa come cifra di sintesi la necessità sempre più stringente di fare rete tra professionalità e servizi diversi, in un momento in cui le politiche di sostegno a famiglie e ragazzi indietreggiano sempre di più.

Il focus è stato soprattutto sugli aspetti educativi del nuovo processo minorile: il ruolo dell’educatore e dei pedagogisti all’interno delle consulenze alla giustizia, la necessità di definire un modello di consulenza, di ridefinire il setting di ascolto dei minori all’interno dei tribunali. Ma soprattutto la necessitò di intervenire nella “fase iniziale” del disagio, prima che diventi patologico, prima che il minore entri nel circuito penale.

A dare il via ai lavori è stato il vice presidente nazionale Anpe Massimo Sidoti, che ha aperto il dibattito proprio sulle “insidie” della Cartabia per esempio sul processo di ascolto del minore.

Le nuove emergenze

Tra gli interventi quello di Fabio Costantino, psichiatra ed a lungo Garante per l’infanzia: “Dobbiamo fare rete anche e soprattutto nell’aspetto del trattamento della realtà, superando gli steccati dovuti alla diversità delle nostre formazioni e professionalità, dobbiamo riconoscere il disagio prima che si manifesti in forma patologica. Ci sono tante famiglie che ci chiedono aiuto e ci sono le nuove emergenze. Oggi Edipo è morto, i ragazzi non hanno più la necessità di andare contro le regole. Ma i ragazzi commettono sempre reati. Allora, se Edipo è morto, chi è nato? Narciso: i ragazzi chiedono rispecchiamento, riconoscibilità. E’ su questo che siamo chiamati ad intervenire”

Lorena Galesi, vice presidente Anpe Sicilia, ha sottolineato il bisogno di politiche sociali sempre più incisive: “Servono investimenti per garantire a tutti una educazione equa, colmare i divari. La riforma Cartabia ha dato un segno, aprendo ad esempio alla giustizia riparativa, introducendo la figura del mediatore penale. Oggi viviamo un momento di crisi dei servizi dedicati a infanzia e adolescenza, siamo noi che dobbiamo farci carico, sostenere le famiglie, incentivare la capacità genitoriale”.

A Maria Pia Cocivera il compito di affrontare il tema della la consulenza tecnica pedagogica: “I dati ci indicano che è esplosa la fase complicata all’intero delle famiglie, sia che si separino sia che i minori commettano reato, e in questa fase entriamo noi, Il pedagogista è sempre più utilizzato sia in ambito civile che penale, siamo chiamati anche all’interno dei dibattimenti per ascoltare i minori”.

Filomena Labriola, giudice onoraria corte d’Appello di Potenza e coordinatrice gruppo di studio pedagogia e giustizia di Anpe, ha fatto il punto dell’applicazione dei patti di responsabilità e i patti educativi: “Purtroppo nella scuola il patto di co responsabilità e diventato un foglio da vidimare. Per quel che riguarda il lavoro, sempre maggiore, coi tribunali, c’è la necessità di riorganizzare il setting per l’ascolto, la riforma sembra dare molta importanza e funzione al giudice togato, necessità che ci siano linee dagli esperti. Vorremmo arrivare ad un modello di consulenza tecnica£.

A proposito delle scuole, Helga Corrao ha sottolineato la necessità di “…un sostegno serio nelle scuole, sono pochi i docenti che hanno le competenze per sostenere i ragazzi impegnati in processo di cambiamento della propria famiglia, le separazioni, le famiglie allargate come le devianze.”

La presidente dell’associazione Il Sagittario ha anche moderato il dibattito, al quale sono intervenuti anche, tra gli altri, la presidente del Tribunale dei Minori di Messina, Francesca Pricoco, e la direttrice dell’Ufficio di servizio sociale della giustizia minorile Maria Palella: “Operiamo in contesti complessi, la famiglia non comprende il nostro intervento, l’adolescente è in un momento complicato del suo percorso, le norme ci danno limiti stringenti. Eppure cerchiamo sempre di individuare e sostenere un percorso evolutivo che consenta al ragazzo di sviluppare la usa identità, la capacità di relazione e la responsabilità. E in tema di giustizia riparativa, di fatto abbiamo sempre cercato di farlo”.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007