Silenzio sul trasferimento dei lavoratori Ato all'Amam, l'Orsa incalza l'amministrazione

Silenzio sul trasferimento dei lavoratori Ato all’Amam, l’Orsa incalza l’amministrazione

Silenzio sul trasferimento dei lavoratori Ato all’Amam, l’Orsa incalza l’amministrazione

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venerdì 10 Aprile 2015 - 16:53

Mobilità interaziendale: l’Orsa reputa che l’obiettivo a “lungo termine” della Multiservizi non debba distrarre l’Amministrazione dalla prosecuzione del percorso individuato riguardante i lavoratori dell’Atto 3 e ribadisce la necessità di un incontro alla presenza dei vertici dell’Amam.

Siamo giunti già al mese di aprile inoltrato e sul percorso di mobilità interaziendale che dovrebbe condurre i lavoratori dell’Ato3 verso l’Amam non si è ancora mosso un passo. A riaccendere i riflettori sul destino occupazionale dei 51 dipendenti dell’Ato che dal 30 giugno dovrà cessare ogni attività è ancora una volta il sindacato Orsa che prova a scuotere l’amministrazione Accorinti sul percorso di mobilità programmato nello scorso mese di ottobre e che ha già portato tra le fila dell’Amam gli ex Feluca. E’ di pochi giorni fa il decreto sindacale con cui Accoranti definisce l’iter per la riorganizzazione delle società partecipate che prevede il passaggio all’Amam già dal prossimo 30 giugno non solo del pacchetto Ato3 ma anche di Messinambiente e dell’intera gestione rifiuti in vista della costituzione della Multiservizi. Ma il sindacato Orsa non nasconde forti preoccupazioni per il silenzio che è calato, nonostante le dichiarazioni del direttore generale del Comune, Antonio Le Donne e dall’assessore Ialacqua.

Proprio il direttore generale, spiega la segretaria di Orsa Servizi Francesca Fusco, dinanzi alle rappresentanze sindacali aveva rappresentato i passaggi propedeutici al trasferimento dei lavoratori, consistenti in: destinazione definitiva delle somme occorrenti per il conferimento dei servizi di cura del verde ad oggi svolti dall’Ato in capo all’Amam; approvazione da parte dell’Assemblea dei Soci dell’Amam dell’indirizzo strategico indicato dal socio Comune di Messina; recepimento delle direttive dell’Assemblea dei Soci da parte del Consiglio di Amministrazione dell’Amam per il compimento delle fasi operative.

Ma ad oggi nessuno di questi passaggi ha visto compimento mentre il tempo passa inesorabilmente e si avvicina la scadenza della proroga con cui la Regione ha prolungato sino al giugno 2015 la fase liquidatoria dell’Ato3.

In attesa della convocazione formale di un incontro da parte dell’Amministrazione Comunale, che potrebbe tenersi nel corso della prossima settimana, il sindacato interviene per ribadire una richiesta già formulata più di un mese fa: la necessità che il Comune convochi insieme ai sindacati anche i vertici delle partecipate interessate ed in particolare quelli dell’Amam.

La presenza dell’Amam al tavolo è indispensabile – osserva Francesca Fusco – per sentire dalla viva voce del rappresentante legale, nonché del direttore generale dell’azienda quale sia, da una parte, il reale fabbisogno di personale tecnico ed amministrativo e, dall’altra, se vi sia l’effettiva volontà di recepire il conferimento del servizio di cura del verde svolto sino ad oggi dall’Ato3, cui è legato il trasferimento delle unità di personale operaio, secondo lo schema più volte prospettato dall’Amministrazione Comunale. È giunto il momento che la società che gestisce il servizio idrico giochi a carte scoperte e ciò può avvenire solo attraverso la partecipazione al tavolo”.

La necessità di fare chiarezza riguarda, inoltre, la copertura finanziaria dell’operazione ed anche le dinamiche che potrebbero sorgere a seguito dell’ennesima proroga del servizio di gestione dei rifiuti in capo alla Messinambiente sino a giugno 2015 e dell’atto di indirizzo emesso dalla Giunta Municipale con la recente deliberazione n. 189 del 31 marzo 2015 in riferimento alla costituzione della società “Messina Multiservizi”, entro la quale si dovrebbe inglobare la gestione dei servizi rifiuti, idrico, trasporti.

“Su quest’ultimo elemento si nutrono non poche perplessità e sarà necessario studiare bene la questione per comprendere la reale fattibilità ed i tempi di attuazione. Tuttavia – conclude Francesca Fusco – l’obiettivo a “lungo termine” della Multiservizi non può in alcun modo costituire un ostacolo rispetto al compimento del percorso di mobilità interaziendale riguardante i lavoratori dell’ATO 3. Le due cose non fanno di certo a cazzotti tra loro. Non si vuole assistere all’ennesima battuta di arresto dovuta ad improvvisi cambiamenti di strategia in corso d’opera, che sono spesso legati ai controversi rapporti dell’amministrazione proprio con Amam e Messinambiente”.

8 commenti

  1. ATO è un carrozzone regionale, spetta alla Regione Siciliana sistemare i dipendenti, non li può accollare ai Comuni.

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  2. ATO è un carrozzone regionale, spetta alla Regione Siciliana sistemare i dipendenti, non li può accollare ai Comuni.

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  3. Ha ragione il sindacato. L’amministrazione comunale ora che ha fatto fuori l’unico dirigente alla messinambiente può tranquillamente passare alla riunificazione di ato 3 messinambiente e amam per dare a D’alia le chiavi della più grossa centrale di potere che sia mai stata organizzata in città….. sembrano stupidi ma non lo sono… gli antagonisti della diaz sonondeindilettanti a confronto.

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  4. Ha ragione il sindacato. L’amministrazione comunale ora che ha fatto fuori l’unico dirigente alla messinambiente può tranquillamente passare alla riunificazione di ato 3 messinambiente e amam per dare a D’alia le chiavi della più grossa centrale di potere che sia mai stata organizzata in città….. sembrano stupidi ma non lo sono… gli antagonisti della diaz sonondeindilettanti a confronto.

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  5. La razionalizzazione delle Società Partecipate è prevista dalla legge di Stabilità. L’Amministrazione sta portando avanti un progetto che, qualora si realizzasse, determinerà dei risparmi considerevoli. Amam, Ato 3 e Messinambiente sono Società di cui il Comune detiene quasi il 100% delle quote, quindi, è normale e fisiologico che il Comune stabilizzi mediante mobilità (senza fare alcuna nuova assunzione vietata per legge) i lavoratori di queste Partecipate così come è già avvenuto per i lavoratori della Feluca.

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  6. La razionalizzazione delle Società Partecipate è prevista dalla legge di Stabilità. L’Amministrazione sta portando avanti un progetto che, qualora si realizzasse, determinerà dei risparmi considerevoli. Amam, Ato 3 e Messinambiente sono Società di cui il Comune detiene quasi il 100% delle quote, quindi, è normale e fisiologico che il Comune stabilizzi mediante mobilità (senza fare alcuna nuova assunzione vietata per legge) i lavoratori di queste Partecipate così come è già avvenuto per i lavoratori della Feluca.

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  7. La razionalizzazione delle Partecipate è prevista dalla legge di Stabilità. L’Amministrazione, accorpando in una mini multiservizi Amam, Ato3 e Messinambiente( Partecipate di cui il Comune detiene oltre il 98%) riuscirebbe a generare considerevoli risparmi(Amministratori, Organi di controllo,sedi sociali,consulenti, forniture, etc.), in questo progetto la stabilizzazione dei lavoratori mediante mobilità( senza effettuare alcuna nuova assunzione vietata per legge), come già avvenuto per Feluca, appare la logica conseguenza.

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  8. La razionalizzazione delle Partecipate è prevista dalla legge di Stabilità. L’Amministrazione, accorpando in una mini multiservizi Amam, Ato3 e Messinambiente( Partecipate di cui il Comune detiene oltre il 98%) riuscirebbe a generare considerevoli risparmi(Amministratori, Organi di controllo,sedi sociali,consulenti, forniture, etc.), in questo progetto la stabilizzazione dei lavoratori mediante mobilità( senza effettuare alcuna nuova assunzione vietata per legge), come già avvenuto per Feluca, appare la logica conseguenza.

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