Da Babbo Natale al Dalai Lama, gli appelli degli ex Feluca. Ma la giunta è ottimista

In origine fu la letterina inviata direttamente a Babbo Natale, poi il ricorso alla Befana, sperando non porti solo carbone, ma le provocazioni dei lavoratori Feluca non finiscono ed ecco che arriva il nuovo appello destinato questa volta al Dalai Lama in persona. Margherita Staiti e Giuseppe Manganaro, i due lavoratori che hanno firmato la lettera, hanno preso spunto dall’incontro di qualche giorno fa a Roma tra il sindaco Renato Accorinti e il Dalai Lama e così, non avendo più nulla da perdere, ci provano anche con lui.

“Babbo Natale, avendo ricevuto la nostra accorata richiesta di aiuto, si è commosso ed è volato a Messina ma le renne, alla vista del cosiddetto albero di natale a piazza Cairoli, e infastidite dal traffico infernale, si sono imbizzarrite e sono scappate. La Befana, dal canto suo, pur dandoci ragione nel merito del nostro ricorso, si è talmente indignata del comportamento di un consigliere comunale, che ha definito galline alla riscossa le donne presenti, che ha cancellato Messina dal suo percorso. A chi rivolgerci allora? Abbiamo riflettuto a lungo ipotizzando e valutando diverse opzioni escludendole una per una:

– l’idea di lanciare un messaggio SOS dentro una bottiglia sperando che la buona sorte la porti fino alle mani di qualcuno che possa aiutarci (pochissime possibilità ma sicuramente maggiori rispetto a quelle che abbiamo avuto ad oggi nel rivolgerci alle persone che avrebbero dovuto essere di competenza) è stata scartata perché la bottiglia, col suo “prezioso” contenuto, sarebbe finita divorata da un capone affamato compagno di merende dei buddaci dello stretto.

  • l’idea di rivolgerci all’omino di burro per chiedergli di trasportare col suo carro fino al paese dei balocchi (per poi farli trasformare in asini) tutti i pinocchi che abbiamo incontrato finora è stata scartata perché ci troveremmo la città svuotata di persone e piena di asini.
  • le “più alte sfere” sono state tenute fuori perché non abbiamo la liquidità per intraprendere un viaggio a Lourdes pur potendo contare sullo sconto comitiva”.

A questo punto della lettera stavano per arrendersi quando arriva l’illuminazione: “Gentilissimo Dalai Lama, in considerazione della sua autorevolezza e del suo evidente forte ascendete sulla attuale “situazione politica messinese” riponiamo in lei le nostre ultime speranze. Lei che è anche conosciuto come il Cenresig, il Buddha della Compassione abbia, appunto, compassione di noi e solleciti chi potrebbe fare ma non fa a comportarsi allo stesso modo, convinca queste persone che il tenere sospesi ad un filo qualcuno non è una giusta soluzione ai problemi che assillano la vita di chi ha bisogno di una risposta chiara e certa, provi a spiegare, con la sua grande capacità di dissuasione, che il tergiversare è solo un modo trasversale di schiavizzare chi aspetta, che le promesse non mantenute sono bugie, che non è dignitoso calpestare la dignità della gente, che le soluzioni, se esistono, vanno trovate e sostenute non ipotizzate e rimandate. Se anche questa richiesta dovesse cadere nel nulla potremo solo rivolgerci a Qualcuno che ancora deve nascere ma, per farlo, dobbiamo aspettare ancora fino al 25 di questo mese. La preghiamo pertanto di agire prima di tale data. Confidiamo in Lei. Rispettosamente. FREE FELUCA!!!!!”.

E’ l’ennesima provocazione che arriva dai lavoratori Feluca in attesa di quella operazione di mobilità tra le partecipate del Comune che li avrebbe dovuti riportare a lavoro entro lo scorso 27 ottobre. Invece sta per finire l’anno e per loro, come anche per i 53 Ato3 e i 12 ex Agrinova, c’è ancora il limbo. L’amministrazione Accorinti era stata probabilmente troppo ottimista nell’atto di indirizzo che aveva dato ai dirigenti comunali affinché ponessero nel più breve tempo possibile le basi di questa mobilità di personale all’interno di Amam, Atm, Messinambiente. In queste settimane l’iter ha subito un brusco rallentamento anche se, assicura il vicesindaco Guido Signorino, si sta continuando a lavorare per definire le più ottimali condizioni per tutte le partecipate affinché si possa concretizzare il passaggio di questi lavoratori. Anche il segretario/ direttore generale Antonio Le Donne, archiviata la faticaccia per la delibera sul fabbisogno del personale e stabilizzazione dei precari, assicura che già da oggi si rimetterà a lavoro sulla mobilità tra partecipate per chiudere anche questa partita al più presto. L’amministrazione comunale è dunque fiduciosa e ottimista, di tutt’altro stato d’animo invece i lavoratori in attesa, che ogni giorno vagano nei corridoi di Palazzo Zanca in cerca di una risposta o anche solo di un appiglio.

Francesca Stornante