La crisi della Sicilia, la rassegnazione di Messina: dal Palacultura l'appello di Cgil, Cisl e Uil

La crisi della Sicilia, la rassegnazione di Messina: dal Palacultura l’appello di Cgil, Cisl e Uil

La crisi della Sicilia, la rassegnazione di Messina: dal Palacultura l’appello di Cgil, Cisl e Uil

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sabato 31 Ottobre 2015 - 17:52

Mobilitazione in tutta la Sicilia per Cgil, Cisl e Uil che in città si sono dati appuntamento al Palacultura. Sul tavolo il dramma di una regione che non riesce a superare problemi vecchie ed emergenze, la distanza della politica, il malfunzionamento della macchina amministrativa.

La sofferenza del mondo del lavoro siciliano, una disoccupazione che secondo gli ultimi dati ha raggiunto il doppio della media. Un territorio, quello messinese, che soffre più di tutti la crisi che si registra ormai dal 2008: una caduta del 17%, con punte del – 40% nel settore Industria e del – 58% in quello delle Costruzioni, nessuna prospettiva per i giovani. Sono stati i temi della della giornata di mobilitazione regionale decisa da Cgil Cisl e Uil che a Messina ha visto i sindacati riuniti al PalaCultura.

“La Sicilia – ha detto Tonino Genovese, segretario generale della Cisl Messina, nel corso del suo intervento – è un’isola che si sta allontanando sempre di più dalla civile convivenza e dalle opportunità che offre ai propri cittadini. La politica regionale è stata solo di interessi e non interessata alla popolazione siciliana»

Secondo Cgil, Cisl e Uil, in un tale contesto e anche per l'approssimarsi della Legge di Stabilità, è urgente aprire tavoli di confronto sulle vertenze "storiche" mai risolte, che riguardano settori che non sopravvivrebbero senza un intervento finanziario, con la conseguenza inevitabile di gravissime tensioni sociali. Non bisogna sprecare l'occasione di utilizzare bene le risorse dei Fondi strutturali della nuova programmazione europea 2014-2020, un'opportunità fondamentale per creare occasioni di sviluppo nel prossimo decennio. Si rivendica l'attuazione degli accordi di Programma Quadro per la modernizzazione della rete ferroviaria, della portualità, della logistica e della salvaguardia del territorio.

«In un’isola depressa come la Sicilia – ha aggiunto Tonino Genvoes e- la provincia di Messina sembra essere ormai rassegnata. Non possiamo permetterlo. C’è bisogno di una svolta e di una presa di coscienza da parte di tutta la popolazione. Oggi, tutti noi, disoccupati, lavoratori, pensionati, precari, vogliamo far sentire la nostra voce a chi governa questa condizione intollerabile e inaccettabile».

Genovese ha anche affrontato il tema più attuale, quello dell’emergenza che Messina ha vissuto nell’ultima settimana. «È la dimostrazione – ha denunciato – di come sull’emergenza si realizzano gli interessi e non possiamo più permettere che questo accada. C’è bisogno di programmazione e di una spesa coerente con i bisogni della popolazione. C’è bisogno di invertire l’impostazione che adesso va verso l’assistenzialismo. La macchina pubblica deve funzionare, deve essere ristrutturata e riorganizzata per dare opportunità e costruisca affinché ci sia lavoro e futuro per i giovani di questo territorio e si presti maggiore attenzione ai bisogni delle persone e degli anziani».

Di sicurezza ha parlato Giuseppe Micali, segretario regionale Siulp Cgil Sicilia: "Non possiamo più rimanere inerti dinnanzi al continuo taglio del numero dei poliziotti nel territorio siciliano. A Messina, ad esempio, non viene assegnato un giovane agente da oltre 15 anni e questo ha comportato una diminuzione di oltre 400 colleghi negli ultimi 10 anni. Non riusciamo più a garantire un standard minimo di sicurezza e, come più volte ribadito, se il territorio non percepisce la sicurezza, è difficile anche parlare di sviluppo e occupazione. La Sicilia è stata abbandonata e l'età media dei poliziotti è la più alta di tutta Italia. Basti pensare come il Governo, nell'ultimo documento finanziario, abbia stanziato 74 milioni di euro per il rinnovo dei contratti del comparto sicurezza di circa 400 mila persone e 83 milioni per l'operazione strade sicure e terra dei fuochi ad opera dei militari. Il tutto, senza mettere tra le priorità la sicurezza. Il governo ha fatto una mera operazione di facciata, con una militarizzazione del territorio fine a se stessa, senza alcuna idea strutturale e duratura. Noi abbiamo la necessità ed il dovere di far sentire la voce a tutela dei diritti degli uomini e delle donne in divisa, perché solo così solo possiamo evitare la giustizia fai da te tanto invocata negli ultimi tempi da più parti".

6 commenti

  1. Il sindacato è finito, fatevene una ragione, la gente non vi crede più, troppe parole e niente fatti. siete peggio dei politici, vi fate solo i fattazzi vostri. xxxxxxx!

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  2. Il sindacato è finito, fatevene una ragione, la gente non vi crede più, troppe parole e niente fatti. siete peggio dei politici, vi fate solo i fattazzi vostri. xxxxxxx!

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  3. GUARDATE CHE I SINDACATI SONO CORRESPONSBILI DEL DECLINO DELL’ITALIA DI MESSINA E DELLA SICILIA. NON AVETE ALCUNA GIUSTIFICAZIONE. NON SIETE “VERGINELLE”. SOPRATUTTO LA CGIL CHE E’ CORRESPONSABILE DELLA SITUAZIONE ECONOMICA E SOCIALE ITALIANA. NON AVETE DETTO NULLA QUANDO IL GOVERNO, ATTUALE, HA STORNATO CENTINAIA DI MILIONI DI EURO A FAVORE DELLA BANCA DELLA SUA CITTA’. PARLO DELLA TOSCANA. LASCIANDO ITALIANI SENZA AIUTI ECONOMICI, IN QUANTO ERANO DESTINATI A LORO. SILENZIO DELLA CGIL E DEI SINDACATI. OLTE LA SITUAZIONE SOCIALE E DI SICUREZZA VOLUTA DALLA SINISTRA E CGIL. PERCHE’ LA CGIL, IN QUANTO IMPONE LA SUA VOLONTA’ AGLI ALTRI SINDACATI, NON HA DETTO NULLA DI QUESTO STORNO DI FONDI? STATE ZITTI ASSOCIAZIONI AFFARISTICHE PERSONALI

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  4. GUARDATE CHE I SINDACATI SONO CORRESPONSBILI DEL DECLINO DELL’ITALIA DI MESSINA E DELLA SICILIA. NON AVETE ALCUNA GIUSTIFICAZIONE. NON SIETE “VERGINELLE”. SOPRATUTTO LA CGIL CHE E’ CORRESPONSABILE DELLA SITUAZIONE ECONOMICA E SOCIALE ITALIANA. NON AVETE DETTO NULLA QUANDO IL GOVERNO, ATTUALE, HA STORNATO CENTINAIA DI MILIONI DI EURO A FAVORE DELLA BANCA DELLA SUA CITTA’. PARLO DELLA TOSCANA. LASCIANDO ITALIANI SENZA AIUTI ECONOMICI, IN QUANTO ERANO DESTINATI A LORO. SILENZIO DELLA CGIL E DEI SINDACATI. OLTE LA SITUAZIONE SOCIALE E DI SICUREZZA VOLUTA DALLA SINISTRA E CGIL. PERCHE’ LA CGIL, IN QUANTO IMPONE LA SUA VOLONTA’ AGLI ALTRI SINDACATI, NON HA DETTO NULLA DI QUESTO STORNO DI FONDI? STATE ZITTI ASSOCIAZIONI AFFARISTICHE PERSONALI

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  5. Difendete i fannulloni, sistemate i figli nelle cooperative e prendete per i fondelli i lavoratori.Parlate in continuazione, vi piacciono giornali e telecamere e sopratutto vi piace non lavorare e venire pagati dallo stato e dagli iscritti. ma annativinni….

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  6. Difendete i fannulloni, sistemate i figli nelle cooperative e prendete per i fondelli i lavoratori.Parlate in continuazione, vi piacciono giornali e telecamere e sopratutto vi piace non lavorare e venire pagati dallo stato e dagli iscritti. ma annativinni….

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