Brolo: l'On. Giuseppe Laccoto interviene sulla questione degli operai AtoMe1

Brolo: l’On. Giuseppe Laccoto interviene sulla questione degli operai AtoMe1

Brolo: l’On. Giuseppe Laccoto interviene sulla questione degli operai AtoMe1

lunedì 09 Febbraio 2009 - 14:50

Sono in agitazione i dipendenti licenziati dalla Nebrodi Ambiente e dalla Fasteco.

Dal fine settimana, i lavoratori, hanno occupato le aule consiliari dei Comuni di Sant’ Militello e Capo d’Orlando

A tal riguardo il deputato regionale del PD di Brolo, On. Giuseppe Laccoto (foto ), ha inviato al Presidente della Regione e agli assessorati competenti un lunga lettera (-interrogazione-) chiedendo l’apertura di una commissione d’inchiesta a riguardo del modo di procedere dell’Ato 1 durante i suoi quattro anni di attività.

Riportiamo integralmente la lettera dell’On. Laccato:

«Al Presidente della Regione, all’Assessore per la Famiglia, gli Enti Locali e le Politiche Sociali e all’Assessore per il Territorio e l’Ambiente,

PREMESSO che:

• 180 lavoratori che si occupano della raccolta e del conferimento in discarica dei rifiuti nei 33 comuni dell’Ato Messina 1 hanno ricevuto l’amaro avviso dell’avvio delle procedure di licenziamento, per via della rescissione del contratto del gestore Nebrodi Ambiente con la società d’ambito Me 1 che non ha, ad oggi, liquidato circa 22 milioni di euro alla società per servizi contabilizzati in questi ultimi anni;

CONSIDERATO che:

• i dipendenti avvisati del prossimo licenziamento vantano, peraltro, quattro mesi di stipendi non pagati;

• l’affidamento del servizio all’ATO ME e la gara con cui è stato scelto il gestore privato meritano approfondimenti in quanto hanno portato ad una ingiustificata lievitazione dei costi del servizio, tanto che l’ATO ME 1 ha un piano finanziario a regime di 18 milioni di euro che, distribuiti per 112.000 abitanti, equivale ad un costo di 160 euro ad abitante mentre nel confinante ATO 2 vi è un piano finanziario di 16 milioni di euro distribuito per 208.000 abitanti che equivale ad un costo a 77 euro ad abitante.

• Nonostante siano trascorsi oltre quattro anni dalla data di redazione del progetto che ha portato all’aggiudicazione della gara all’attuale gestore, non è stato possibile sapere se esiste e chi ha apposto il visto di congruità sui prezzi, quantità ed importi di gara, per quanto tale quesito sia stato posto più volte agli organi dell’ATO Me 1 dalle associazioni di cittadini, sindacati ed alcuni amministratori dei comuni;

• La gara è stata celebrata ed aggiudicata prima dell’approvazione del piano finanziario ed istituzione della tariffa da parte dei consigli comunali, in violazione dell’art. 49 D. LGS 5.2.1977 N° 22 e dell’art. art. 42 D. LGS 267/2000, in quanto le tardive approvazioni dei consigli comunali non giovano a sanare i vizi del procedimento e peraltro manca l’approvazione con delibera di giunta del passaggio dalla TARSU alla TIA entro la data del 31/5/2005 prevista per il bilancio di previsione (Legge n. 388/00 art. 53 comma 16°);

• E’ fatto noto e/o notorio, peraltro oggetto di specifiche contestazioni, che parte dei servizi che l’ATO ME 1 s.p.a. e, per essa, la società privata aggiudicataria della gara, si era obbligata a fornire non sono stati resi o sono stati forniti solo in minima parte (vedi raccolta differenziata, servizio porta a porta, etc., lavaggio cassonetti), con la conseguenza che le somme richieste agli utenti, anche per tale ragione risultano in parte non dovute;

• Nel contratto tra l’ATO Me 1 e l’ATI aggiudicataria dell’appalto è espressamente previsto, secondo il combinato disposto dell’art. 7 e dell’art. 11, che, in caso di sospensione del servizio ovvero di risoluzione del contratto per inadempimento del gestore, l’ATO, nelle more della nuova gara, può continuare il servizio in proprio, in economia, utilizzando il personale, i mezzi e le attrezzature dell’ATI appaltatrice, salva la definizione in via giudiziaria dei rapporti dare-avere;

• Pertanto, di fronte ad un atto così grave quale quello di Nebrodi Ambiente che si è fatta lecita avviare il licenziamento di 180 lavoratori, appare incomprensibile che l’ATO Me 1 indugi ulteriormente nel procedere alla rescissione in danno, con prosecuzione del servizio in proprio ed assunzione diretta, a tempo determinato, dei lavoratori, cui potrebbe essere integralmente destinata la liquidità proveniente dal pagamento delle bollette;

RITENUTO che:

• la situazione della gestione rifiuti è divenuta assai drammatica: debiti che si sommano di mese in mese, montagne di rifiuti per tutta l’isola, emergenza salute ed emergenza lavoro;

PER SAPERE:

• se non ritengono di dover urgentemente nominare una Commissione di inchiesta o comunque disporre una ispezione al fine di accertare la regolarità della gestione amministrativa posta in essere dall’Ato Messina 1 e le responsabilità eventuali delle irregolarità e disfunzioni esistenti, a cominciare dalle gare di appalto dei servizi, dal piano finanziario e dalla verifica dei servizi effettivamente resi rispetto agli obblighi contrattuali;

• se e quali contromisure si intendono attivare alle procedure di licenziamento avviate, per salvaguardare il posto di lavoro dei dipendenti dell’Ato Messina 1, nonché per garantire la continuità dei servizi da questi svolti, evitando conseguenze drammatiche non solo per i lavoratori interessati ma anche ai 120.000 abitanti del territorio che sarebbero destinati a convivere con la spazzatura accatastata lungo le strade per chissà quanto tempo;

• se non ritengano urgente ed indifferibile procedere alla riforma degli Ato per mettere fine ad una situazione critica che ha ricadute negative sulla occupazione, con centinaia di posti a rischio e vertenze che si susseguono tra Ato e ditte appaltatrici.

L’interrogante chiede risposta orale con urgenza.

On. Giuseppe Laccoto».

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