Dopo gli stop alle sospensive arriva anche una sentenza nel merito a legittimare le bollette sui rifiuti nei 33 comuni (quelli compresi tra Tusa e Capo d’Orlando) ricadenti nelle competenze d’ambito dell’Ato Messina 1.
E’ stata la commissione tributaria provinciale a respingere il ricorso di una commerciante di Mistretta che, a fronte del tributo richiesto dall’Ato, aveva pagato solo una parte della bolletta, rifacendosi alle tariffe in vigore agli anni precedenti l’istituzione della società d’ambito.
Un sistema utilizzato da diversi cittadini, sostenuti dai vari comitati di protesta e dalle associazioni consumatori, che si battono contro il caro tariffe.
Una soluzione, però, bocciata dalla commissione tributaria provinciale che dunque riconosce la legittimità delle tariffe in vigore.
Tutto ruota sull’approvazione da parte dei consigli comunali delle tariffe attualmente adottate.
A Mistretta, come nel resto dei comuni dell’Ato 1, sono state adottate con delibere consiliari che le rendono a tutti gli effetti valide.
Inoltre, nel caso della commerciante mistrettese, la commissione tributaria giudica infondate altre opposizioni che riguardano l’effettiva utilizzazione degli spazi all’interno dell’esercizio commerciale per stabilirne la misura sulla quale calcolare la tariffa.
La commissione, quindi, in accoglimento delle controdeduzioni presentate dagli avvocati Accordino e Cucinotta, legali dell’Ato Messina 1, ha rigettato il ricorso della commerciante stabilendo che il pagamento dovrà avvenire secondo la fattura emessa dalla società d’ambito. Una sentenza che dunque crea un importante precedente per migliaia di cittadini che in questi anni hanno contestato le bollette sui rifiuti.
