Nella storia no ponte nessuna vicinanza con violenza e vandalismi

Nella storia no ponte nessuna vicinanza con violenza e vandalismi

Marco Olivieri

Nella storia no ponte nessuna vicinanza con violenza e vandalismi

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domenica 02 Marzo 2025 - 09:00

Sembra ovvio, anche dopo il corteo e le cariche di ieri a Messina, ma meglio non dare nulla per scontato

di Marco Olivieri

MESSINA – C’è una minoranza da tutelare come quella raccontata da De André e Fossati in “Anime salve”, E c’è una minoranza pericolosa perché rischia di creare ad arte confusione in una democrazia fragile. E sempre soggetta a pericoli. Impossibile però confondere il movimento No ponte con la minoranza di violenti e vandali che ha ieri imbrattato i muri del centro e preso a calci un poliziotto. Con chi ha lanciato una bomba carta, tra cori contro le forze dell’ordine e varie provocazioni sul Boccetta e a piazza Antonello.

Solo pensare di confondere un movimento, quello no ponte, che può piacere o non piacere ma nell’alveo del dibattito delle idee, con chi ha sporcato il Carnevale politico di ieri è un esercizio davvero improbabile. La manifestazione, di matrice anarchica e slegata dal coordinamento no ponte, avrebbe potuto essere golidardica e provocatoria. Ma ora si parlerà solo dei violenti e di chi ha disseminato di scritte deliranti Messina.

Scritta no ponte monastero

No alle strumentalizzazioni

Spetta alla politica non strumentalizzare l’episodio. La storia, come ricordano le guerre, insegna davvero poco. Ma la tentazione di criminalizzare il dissenso è sempre dietro l’angolo. Le iniziative parlamentari di questi anni hanno avuto al centro del dibattito proprio il rischio di mescolare pericolosamente ciò che va tenuto distinto. Una cosa è chi protesta secondo le regole della democrazia e della Costituzione, come il movimento no ponte ha sempre fatto. E altro chi s’inserisce in una battaglia politica per sputare il proprio veleno che ha in corpo. E attende il momento solo per creare il caos, godendo della reazione del potere.

polizia corteo

I no ponte e la “narrazione” violenta di un piccolo gruppo

Le vere minoranze sono altre, in questi tempi (e in tutti tempi) segnati da tentazioni autoritarie. Sembra ovvio, anche dopo il corteo in cui un gruppetto ha imposto a tutti la sua narrazione violenta, ma meglio non dare nulla per scontato. C’è chi non aspetta altro per strumentalizzare e contaminare le acque della democrazia.

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2 commenti

  1. Organizzati da centri sociali e comunistelli da strapazzo. Sanno riunirsi soltanto così . Vergognosi. Arrestateli tutti uno a uno.

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  2. dice un antico proverbio cinese: se un intelligente parla con un cretino chi passa non riesce a capire quale dei due è il cretino

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