Pericolo scampato. Riaperto alle 13 il porto di Tremestieri

Pericolo scampato. Riaperto alle 13 il porto di Tremestieri

Marco Ipsale

Pericolo scampato. Riaperto alle 13 il porto di Tremestieri

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mercoledì 20 Novembre 2013 - 13:39

Il fondale è rimasto ad una profondità compresa tra i 5 metri e 50 e i 7 metri e 50. Il limite minimo di navigazione è di 5 metri. Si continua a lavorare per la riapertura della seconda invasatura. Confermati i tempi di consegna ma tutto dipende dal via libera da parte della Regione

Il forte vento di scirocco che ha imperversato sullo Stretto nella nottata tra lunedì e martedì aveva fatto temere il peggio. Il porto di Tremestieri era rimasto chiuso fin dalle 4 del mattino e, scottati dalle mareggiate degli anni scorsi, c’era la paura di un nuovo insabbiamento nel momento in cui si è giunti in dirittura d’arrivo per i lavori di ricostruzione della diga.

Stamane il sopralluogo da parte dell’Autorità Portuale, rappresentata dall’ing. Massimiliano Maccarone, dell’ufficio Infrastrutture e Manutenzioni. “Abbiamo fatto le misurazioni per verificare che fosse tutto a posto ed effettivamente così è stato – ci ha spiegato -. I piloti dello Stretto hanno scandagliato il fondale e si è potuto verificare che la profondità è compresa tra i 5 metri e mezzo e i 7 metri e mezzo, livello superiore rispetto alla quota minima fissata dalla Capitaneria in 5 metri. I livelli si sono quindi più o meno mantenuti ma era necessario fare delle verifiche in quanto il fondale può sempre abbassarsi in considerazione dell’arrivo di sabbia dall’esterno”.

Dunque, pericolo scampato e dritti verso la fine dei lavori che dovrebbero scongiurare nuovi problemi in caso di eventi simili. L’obiettivo immediato è la riapertura della seconda invasatura per raddoppiare le corse a Tremestieri ed eliminare dal centro città il traffico pesante da attraversamento dello Stretto: “L’impresa è in dirittura d’arrivo coi pali – prosegue Maccarone – ed ha già pronti i tetragoni per la testata. A breve dovremmo procedere con la rimozione di una parte della sabbia nel molo di sopraflutto, in modo tale da consentire l’utilizzo del secondo scivolo. A tal fine, sono andato personalmente alla Regione per discutere della procedura. Ci stiamo impegnando per agevolare l’arrivo del nulla osta nel modo più veloce possibile. L’impresa sta mettendo a posto gli ultimi dati, da inviare a Palermo, sui quali non è stato riscontrato alcun intoppo”.

Quanto tempo ci vorrà, una volta inviate le carte all’assessorato Territorio e Ambiente? “Mi hanno confermato che servirà solo qualche settimana – risponde Maccarone – Non è un dragaggio vero e proprio per il quale si perderebbe del tempo, ma si tratta di una rimozione di sedimenti per liberare e aprire il canale portuale. La procedura si dovrebbe risolvere in brevissimo tempo, ma non dipende solo da noi, non possiamo metterci al posto della Regione. Spero comunque che tutto si risolverà a breve perché ci hanno rassicurato che, non appena arriveranno i dati, ci daranno l’autorizzazione a lavorare in tal senso. L’obiettivo primario è quello di poter usare il secondo scivolo per togliere i tir dalla città. Poi si potrà continuare a operare per migliorare le condizioni e terminare definitivamente i lavori”.

Un mese alla riapertura della seconda invasatura per poi completare le operazioni nel mese di gennaio. La vicenda dei tir in città, molo Norimberga a parte, potrebbe finalmente avere una svolta a breve termine.

(Marco Ipsale)

Un commento

  1. puzza di bruciato 21 Novembre 2013 06:40

    Piano piano si tenta di ritornare al passato…. Da 2 giorni centinaia di tir sfrecciano nel viale europa…

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