"No alla chiusura degli uffici postali di Mili San Marco e Santo Stefano Briga"

“No alla chiusura degli uffici postali di Mili San Marco e Santo Stefano Briga”

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“No alla chiusura degli uffici postali di Mili San Marco e Santo Stefano Briga”

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lunedì 27 Gennaio 2020 - 16:24

Antonio De Luca, Paolo Mangano e Andrea Merlino (M5S) intervengono in merito all'annunciata chiusura di 5 uffici postali sul territorio comunale. Oggi Consiglio di Quartiere e incontro tra il sindaco e i rappresentanti di Poste italiane

MESSINA. «Gli uffici postali di Mili San Marco e Santo Stefano Briga rappresentano un punto di riferimento nevralgico per i villaggi della zona sud e per tutti i cittadini del I Quartiere. Parliamo peraltro di una zona della città ad alta densità abitativa che presenta numerose criticità per quanto concerne la viabilità e il trasporto pubblico». A parlare sono il parlamentare all’Ars Antonio De Luca, il consigliere comunale Paolo Mangano e il consigliere del primo quartiere Andrea Merlino. I tre ribadiscono nuovamente la vicinanza del M5s alle istanze della I Circoscrizione in seguito all’annunciata chiusura di 5 uffici postali sul territorio comunale.

«I residenti chiedono che il piano di razionalizzazione degli uffici venga rimodulato tenendo in considerazione non solo la presenza di uffici limitrofi (in un raggio di 1,1 km) ma anche e soprattutto le esigenze dei cittadini e le peculiarità del territorio», spiega Paolo Mangano. Nel pomeriggio un incontro fra il sindaco Cateno De Luca e i rappresentati di Poste Italiane, anticipato in mattinata da un consiglio di quartiere. Dove Mangano ha ascoltato le proteste e le rivendicazioni dei cittadini.

«Poste Italiane – commentano gli esponenti del M5S – ha già specificato in una nota riservata al sottosegretario Alessio Villarosa come il progetto di razionalizzazione degli uffici debba essere definito in completa condivisione con le Amministrazioni comunali coinvolte. Già lo scorso 30 settembre il responsabile di relazioni istituzionali della macro area territoriale della Sicilia aveva inviato una richiesta di incontro al sindaco di Messina, senza ottenere tuttavia alcun risposta.

Così come sono rimaste senza riscontro – viene specificato – le varie richieste inviate a mezzo raccomandata e via pec. Il piano non ha carattere di immutabilità e prima di divenire attuativo può subire delle variazioni: un esempio tangibile è quanto accaduto a Catania e Siracusa, dove gli uffici candidabili al provvedimento di rimodulazione erano rispettivamente 3 e 2. Dopo il confronto con i primi cittadini, l’Azienda ha rivisto il Piano prevedendo la chiusura di 2 uffici a Catania e 1 a Siracusa».

«Chiederemo inoltre l’istallazione di sportelli Atm a Mili San Marco per garantire una maggiore e più capillare distribuzione di servizi sul territorio».

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