Messina. “Nopera”, Corlianò entusiasma con trascrizioni e parafrasi da celebri opere liriche

Messina. “Nopera”, Corlianò entusiasma con trascrizioni e parafrasi da celebri opere liriche

giovanni francio

Messina. “Nopera”, Corlianò entusiasma con trascrizioni e parafrasi da celebri opere liriche

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martedì 29 Marzo 2022 - 06:40

In tutti i brani eseguiti abbondano passaggi virtuosistici di estrema difficoltà tecnica, risolti in modo davvero brillante dal pianista, un autentico virtuoso del pianoforte

MESSINA – Per la stagione musicale  dell’Accademia Filarmonica, si è esibito al Palacultura Roberto Corlianò, pianista e compositore eclettico e versatile, che ha proposto un programma basato interamente su composizioni proprie.

Si tratta di parafrasi o trascrizioni di opere liriche, attività per la quale Corlianò è diventato un vero specialista.

Il programma, dal titolo “Nopera”, ha visto l’esecuzione, nell’ordine, dei seguenti brani: Parafrasi su “Il Trovatore” (G.Verdi); Reminescenze di “Tosca” (G.Puccini); “Mon coeur s’ouvre à ta voix” (da “Samson et Dalila” di C. Saint-Saens) -Trascrizione da concerto; Parafrasi su “Cavalleria rusticana” (P. Mascagni); “Ton coeur n’a pas compris le mien” (duetto da “I pescatori di perle” di G. Bizet) –trascrizione da concerto, e Parafrasi su “Andrea Cheniér” (U. Giordano).

Corlianò ha ripreso la tradizione ottocentesca delle trascrizioni per pianoforte di opere, lied, sinfonie, in voga all’epoca, di cui i principali autori furono Liszt e Thalberg. I brani di Thalberg, perlo più Fantasie basate su opere liriche, si sono concentrate soprattutto sille opere di Rossini e Bellini, mentre Liszt, le cui trascrizioni e parafrasi sono senza dubbio le più note, è stato autore di innumerevoli trascrizioni per pianoforte di opere, sinfonie, lied di musicisti a lui contemporanei o antecedenti, trascrivendo, tra l’altro, tutte le nove Sinfonie di Beethoven.

Tale meritoria attività, in un’epoca in cui la musica poteva essere ascoltata solo dal vivo, ha contribuito notevolmente alla diffusione della stessa.

Con l’avvento della tecnologia (dal grammofono in poi), la musica si è potuta ascoltare tramite registrazioni, e l’attività di trascrivere le opere e le composizioni sinfoniche al pianoforte subì inevitabilmente un irreversibile declino.

In particolare le trascrizioni, se pur sempre piacevoli, oggi possono sembrarci datate, ed in effetti si ascoltano raramente nelle sale da concerto, essendo venuta meno l’esigenza primaria di divulgazione musicale. Discorso diverso per le “Parafrasi”, che consistono in vere e proprie fantasie sul tema, pertanto connotate di maggiore originalità e inventiva, le quali ancor oggi riscuotono un notevole successo di pubblico e sono spesso eseguite nelle sale da concerto (un esempio per tutte la splendida “Parafrasi su un tema del Rigoletto”).

La scelta pertanto, da parte di Corlianò, di riprendere questa tradizione ottocentesca, costituisce una scommessa ardita, che, se a me personalmente lascia qualche perplessità (continuo a ritenere le trascrizioni e le parafrasi un genere musicale ormai sostanzialmente superato) ha comunque riscosso l’apprezzamento del pubblico, visti gli entusiasti applausi tributati alla performance dell’artista, anche e soprattutto per la sua eccellente tecnica pianistica.

Anche per quanto riguarda le composizioni di Corlianò, come accadeva per quelle di Liszt e Thalberg, è sempre presente una notevole componente virtuosistica, che, se da un lato può apparire talvolta fine a se stessa, dall’altro rende spettacolari le esecuzioni di questi brani, e offre al pianista l’occasione di esibire tutta la sua brillante tecnica.

In tutti i brani eseguiti, infatti, abbondano passaggi virtuosistici di estrema difficoltà tecnica., risolti in modo davvero brillante dal pianista, un autentico virtuoso del pianoforte.

Corlianò inoltre è stato capace, nelle sue composizioni, di sfruttare al massimo le potenzialità della tastiera, al fine di rendere quanto più efficacemente possibile le sonorità orchestrali.

Ciò vale in particolare, ad es., per il primo brano eseguito, Parafrasi su “Il Trovatore” (G.Verdi), ove le principali arie e cori della celebre opera verdiana sono statoi adattati al pianoforte con sorprendente efficacia.

Il concerto ha rappresentato anche un’occasione, per i numerosi appassionati della lirica presenti, di ascoltare i temi più amati di opere come Trovatore, Tosca, Cavalleria rusticana (compreso il celebre Intermezzo orchestrale), Andrea Cheniér, e anche “Turandot”, la cui Parafrasi è stata eseguita nel primo dei tre bis concessi dal pianista.

Se, come detto, le parafrasi sono senz’altro più interessanti delle trascrizioni, nondimeno è risultata particolarmente accattivante la trascrizione di “Mon coeur s’ouvre à ta voix”, la splendida e indimenticabile aria di Dalila, dall’opera “Samson et Dalila” di Saint-Saens.

L’incantevole “Chiquilin de baquin” di Piazzolla, e la notissima “Danza del fuoco”, trascrizione tratta dal Balletto “El amor brujo ” (L’amore stregone) di De Falla, hanno concluso il piacevole concerto.

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