Nubifragio dell'8 agosto a Messina, danni per 20 milioni. La Regione ne trova 60 per la prevenzione

Nubifragio dell’8 agosto a Messina, danni per 20 milioni. La Regione ne trova 60 per la prevenzione

Redazione

Nubifragio dell’8 agosto a Messina, danni per 20 milioni. La Regione ne trova 60 per la prevenzione

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giovedì 10 Settembre 2020 - 15:13

Non solo verranno riparati i danni ma s'impiegheranno altri soldi per prevenire altre situazioni simili

Esondazioni, frane, colate di fango e crolli di strade sono solo alcune delle criticità riscontrate nel Messinese e finite nell’agenda di lavoro del commissario delegato che adesso si appresta a definire, proprio sulla base delle indicazioni provenienti da Comuni e Provincia, un piano organico di interventi.

Il programma di lavoro è stato illustrato dal commissario Leonardo Santoro al presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, che lo ha condiviso nelle linee generali. Per la prima volta – grazie alla legge approvata nello lo scorso luglio – la Regione ha potuto dichiarato autonomamente lo stato di crisi e d’emergenza per un proprio territorio e si appresta ad intervenire direttamente, e con propri fondi, per riparare i danni ma anche per pianificare soluzioni che possano prevenire ulteriori pericoli.

E’ stato il governatore a designare il commissario per l’alluvione che ha colpito Messina e la zona tirrenica della provincia peloritana lo scorso 8 agosto: l’incarico è stato affidato a Santoro, che dirige l’Ufficio speciale per la progettazione di Palazzo Orleans e, a un mese esatto dalle piogge torrenziali che si abbatterono in particolare su Barcellona Pozzo di Gotto, Castroreale, Rodi Milici, Terme Vigliatore e Messina, è stata effettuata una ricognizione dei danni – già stimati dalla Protezione civile in circa venti milioni – e reperite risorse per sessanta milioni di di euro.

Strada provinciale di Castroreale

«Contiamo però – sottolinea il presidente Musumeci – di individuare ulteriori fondi con l’obiettivo di operare interventi strutturali per risolvere definitivamente problemi atavici che, complice spesso una carente manutenzione, rischiano ogni volta di mettere a rischio vite umane. Oggi, con una punta di orgoglio, possiamo affermare che la Sicilia, grazie alla recentissima legge 13, è la Regione più avanzata per quanto riguarda le procedure di intervento per riparare e prevenire i danni provocati da eventi calamitosi. In questo caso, abbiamo attivato ben otto dipartimenti regionali coinvolgendo enti e uffici statali come Rfi, Anas e Autorità portuale di Messina e, naturalmente, le amministrazioni cittadine interessate, oltre alla Città metropolitana. A questi ultimi abbiamo già sollecitato proposte di intervento per ripristinare la funzionalità dei rispettivi territori, ma anche per evitare nuove emergenze e situazioni di pericolo. Noi, a salvaguardia della pubblica incolumità, potremo assicurare procedure snelle e, lì dove è possibile, operare deroghe a tutte quelle normative che spesso dilatano i tempi a dismisura».

Il torrente Longano, a Barcellona

In particolare, a Barcellona Pozzo di Gotto desta preoccupazione la situazione del torrente Longano, il cui alveo stracolmo di sedimenti si è alzato di ben otto metri. Per operare lo svuotamento di tutto il materiale che lo soffoca, risagomarne gli argini e ripristinare così la sua funzionalità, è stato già dato mandato al dipartimento regionale Tecnico e al Genio civile di Messina, che opereranno di concerto con l’Autorità di bacino della presidenza della Regione. L’allarme è scattato, inoltre, anche per altri corsi d’acqua che, asciutti e ricoperti di detriti e vegetazione, vengono impropriamente utilizzati per la viabilità urbana. In questo caso, attraverso il dipartimento regionale dello Sviluppo rurale, è stato disposto l’intervento di uomini e mezzi dell’Azienda foreste.

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2 commenti

  1. Bene, ogni tanto una bella notizia. Con questi soldi speriamo che faranno lavori per mettere la città in sicurezza , e speriamo che faranno i lavori per il torrente San Michele che li è un incubo ogni volta che piove…..

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  2. La foto però è del mese di maggio 2017,ancora Messina aspetta gli interventi di quell’evento

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