Barcellona, non c'è chiarezza in Consiglio Comunale sul futuro del Pronto Soccorso del Cutroni-Zodda

Barcellona, non c’è chiarezza in Consiglio Comunale sul futuro del Pronto Soccorso del Cutroni-Zodda

Giovanni Passalacqua

Barcellona, non c’è chiarezza in Consiglio Comunale sul futuro del Pronto Soccorso del Cutroni-Zodda

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venerdì 16 Settembre 2016 - 08:06

"Impossibile che, per questioni così tecniche, non ci siano dati oggettivi su cui basarsi; scelte simili non possono essere mercimonio politico" - sintetizza il consigliere Scolaro. Domani è prevista una manifestazione in difesa dell'ospedale; intanto, l'assessore alla salute Gucciardi sembra propenso a fare un passo indietro

Doveva essere il Consiglio Comunale dell’unità, dopo le notizie che hanno messo in discussione il Pronto Soccorso dell’ospedale Cutroni-Zodda di Barcellona Pozzo di Gotto. Eppure, tra i consiglieri non c’è stata un’intesa totale: non sulla difesa del presidio, riconosciuta da tutti come la questione più urgente; ma sulle modalità. In attesa di capire se quello dell’assessore regionale alla Salute Baldo Gucciardi sia stato effettivamente un passo indietro sulla riorganizzazione della rete ospedaliera.

I fatti
Il Consiglio di ieri si è aperto con la lettura di un documento congiunto di cittadini e associazioni barcellonesi in difesa del nosocomio. Successivamente, è stato il sindaco a ricostruire la storia della nuova rete ospedaliera: “Dieci giorni dopo il nostro insediamento, a Palermo era già pronto il decreto di chiusura del Cutroni-Zodda” – spiega al Consiglio Roberto Materia, sindaco della città del Longano – “siamo andati sino a Roma a chiedere garanzie, e le abbiamo ottenute. Con l’inizio dell’anno nuovo, abbiamo riaperto l’interlocuzione anche con la Regione; il 3 febbraio c’erano 13 sindaci del distretto sociosanitario a firmare l’accordo che istituiva gli ospedali riuniti di Milazzo, Barcellona e Lipari. Non era la soluzione migliore, ma bisognava essere pragmatici. Oggi, secondo indiscrezioni di stampa, quegli accordi sarebbero stati del tutto traditi dall’assessore Gucciardi e dal governo regionale”.

Il futuro del Pronto soccorso
“Se avessi garanzie sull’adeguamento del PS di Milazzo, non avrei alcun problema ad accettare la chiusura del nostro. Ma quest’adeguamento non è previsto: e dunque come farà il Fogliani a gestire, oltre ai circa 25.000 accessi annuali del suo PS, anche i 22.000 provenienti da Barcellona?” – chiede ancora il primo cittadino. La chiusura del presidio barcellonese sposterebbe infatti gli utenti verso Milazzo, dove già attualmente le code al PS durano 3/4 ore.

Ma la questione tocca l’organizzazione generale degli ospedali riuniti. “A cosa serve un PS senza i reparti necessari al suo buon funzionamento?” – chiede il consigliere di minoranza Saija – “bisogna avere chiaro ciò che si vuole realizzare. Se davvero vogliamo mantenere il nostro presidio, dobbiamo pretendere che vengano mantenuti, ed eventualmente implementati, quei reparti fondamentali per garantire l’emergenza-urgenza“.

Ospedali riuniti o presidio unico?
Una provocazione del consigliere Nania è stata particolarmente apprezzata da parte del Consiglio. “Barcellona, stando alle previsioni del decreto Balduzzi, avrebbe diritto a un ospedale dedicato di primo livello; altro che ospedali riuniti” – spiega Nania – “basterebbe anche solo un’adeguata razionalizzazione delle spese per gli affitti nel nostro comprensorio per trovare i soldi. Qui andrebbe realizzato un polo di eccellenza, che comprenda la possibilità di accedere alle cure oncologiche. Non è possibile che, in 20 anni di malagestione, si siano favorite così tanto Messina e la costa jonica a discapito di un comprensorio di circa 180.000 abitanti”.

Al consigliere di Azione Nazionale ha risposto Paolo Pino (PD): “Quello dell’ospedale unico è un progetto che tutti vorremmo; ma il depauperamento del nostro ospedale è iniziato anni fa, e sta proseguendo tuttora. Realisticamente, dobbiamo pensare all’emergenza: e, in questo momento, quel che dobbiamo pretendere è la realizzazione degli ospedali riuniti. Il problema è prettamente politico”.

Una questione politica o tecnica?
Un altro punto di divergenza tra i consiglieri riguarda la natura delle scelte che hanno portato alla riorganizzazione della rete ospedaliera. Si tratta infatti di prescrizioni tecniche o si è trattato di un mercimonio politico, come l’ha definito la consigliera Scolaro? “Dobbiamo superare l’idea della totale discrezionalità della politica” – insiste il consigliere – “esistono delle leggi entro le quali muoversi, delle prescrizioni ben precise, dati e limiti oggettivi su cui basarsi. Com’è possibile che si agisca invece come se tutto dipendesse dai buoni uffici di questo o quell’altro deputato?”

Che la questione sia politica lo si vede da un altro elemento: la competizione tra Barcellona e Milazzo in difesa dei rispettivi ospedali. “Nella prospettiva degli ospedali riuniti, la battaglia di oggi dovrebbe essere comune tra la nostra città e quella mamertina; eppure, non vedo qui e non ho sentito dichiarazioni del sindaco Formica a proposito del nostro PS” – ha dichiarato il consigliere Cutugno (PD) – “anzi, è stato contestato persino il trasferimento del reparto di Pneumologia. Ma le due strutture dovranno diventare complementari: finchè non ci sarà accordo e unità sulla riorganizzazione, verremo ignorati e penalizzati”.

Quale futuro?
“Abbiamo fatto tanti discorsi di circostanza, ma mi chiedo cosa faremo di concreto per rispondere all’assessore Gucciardi”. Non è mancata, a margine del Consiglio, la solita polemica tra il consigliere Bongiovanni e il sindaco Materia. L’ex vicesindaco ha accusato il primo cittadino di aver convocato un consiglio inutile, senza proporre nulla di concreto. “Le nostre proposte sono state firmate a suo tempo dall’assessore, che le ha vagliate e ritenute valide” – risponde Materia – “a quelle proposte non c’è nulla da aggiungere; noi ne pretendiamo l’applicazione”.

Per superare l’impasse, è stata proposta la redazione di un documento congiunto da indirizzare alla Regione Sicilia, chiedendo trasparenza sui processi decisionali che porteranno alla nuova rete ospedaliera. Nella speranza che l’assessore Gucciardi, che ha annunciato la revisione del progetto, mantenga la parola. “Protesta e proposta vanno di pari passo” – conclude, con buonsenso, il consigliere Scolaro – “la salute dei cittadini non può diventare la posta del gioco politico”.

L’appuntamento è adesso per sabato mattina, quando è previsto un corteo in difesa del Cutroni-Zodda che partirà dall’ospedale alle 10. Lunedì si replica con una manifestazione organizzata dagli alunni delle scuole.

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