Garofalo: "La Nuova Forza Italia non è più quella del '94, ho scelto la via più scomoda"

Garofalo: “La Nuova Forza Italia non è più quella del ’94, ho scelto la via più scomoda”

Rosaria Brancato

Garofalo: “La Nuova Forza Italia non è più quella del ’94, ho scelto la via più scomoda”

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venerdì 22 Novembre 2013 - 12:10

"Quando ho aderito a Forza Italia, nel '94 non l'ho fatto pensando ai voti, ma perchè ci credevo. Questa Nuova Forza Italia è diversa, non unisce, va verso toni estremi". Il parlamentare Enzo Garofalo spiega ai giornalisti perchè ha aderito al Nuovo Centro Destra "E' una scelta scomoda, ma in politica devi metterci la faccia, la tua storia e il tuo coraggio". L'1 dicembre primo appuntamento provinciale, il 7 sarà la volta della manifestazione a Roma.

“Non è cambiato Berlusconi, è cambiata Forza Italia. Questa nuova Forza Italia non ha più i connotati di quella del ’94, nella quale ho creduto”. Per chi, come Enzo Garofalo, ha letteralmente costruito Forza Italia a Messina 20 anni fa, decidere di aderire al Nuovo Centro Destra di Alfano è stata una decisione sofferta e travagliata e senza ombra di dubbio anche la scelta meno comoda sotto il profilo elettorale.

Ma il parlamentare dell’ormai ex Pdl ha voluto in conferenza stampa spiegare i motivi che lo hanno spinto a fare parte della cosiddetta schiera degli innovatori, o colombe, o alfaniani.

“Una volta quando un parlamentare faceva una scelta ne rispondeva agli elettori, per questo ho deciso di spiegare i motivi della mia decisione con una conferenza stampa, per chiarirlo agli elettori” ha detto Garofalo ben sapendo che era un’abitudine ante-porcellum quando davvero gli eletti rispondevano di fronte agli elettori. Oggi, purtroppo, con le liste bloccate ed i nominati, chi viene eletto risponde solo a chi lo ha portato lì. Ed è questo uno dei motivi della frattura sempre più profonda tra il Paese e la politica.

La Forza Italia del ’94 era un partito che univa, che aveva messo insieme i moderati. Questa nuova Forza Italia non è più così, sta indirizzandosi verso toni estremi. Le larghe intese le ha volute Berlusconi, che fino all’ultimo momento ha cercato in ogni modo di far convivere le due anime. Alla fine però hanno prevalso le posizioni più estreme, quanti non volevano l’unità”.

Nel ripercorrere le tappe che hanno portato alla divisione Garofalo ricorda come l’ex premier abbia sempre difeso il governo e come, in un lunghissimo ottobre nero, anche la scelta di votare la fiducia a Letta sia stato un segnale rivolto ai falchi.

Ma il parlamentare non vuol parlare di “separazione” in termini di scontri, tanto che gli alfaniani hanno deciso di non partecipare al Consiglio nazionale per evitare la bagarre in sala.

“C’è chi mi fa notare che adesso non avremo i voti- prosegue- perché la gente vota sempre e comunque Berlusconi. So che non è una scelta comoda, facile, ma in politica devi metterci la faccia,la tua storia personale e il coraggio di scommetterti. Nel’94 quando ho aderito a Forza Italia non l’ho fatto perché pensavo che così sarei stato votato, ma perché credevo in quei valori e in quelle idee. Oggi la nuova Forza Italia è diversa, ma l’Italia ha bisogno di stabilità, è quello che ci chiedono gli imprenditori, i lavoratori, la gente. Il Nuovo centro destra punta a quei consensi che abbiamo perso per strada in questi anni e che sono andati a Grillo piuttosto che verso altre posizioni di protesta, o non hanno votato affatto. Non è cambiato Berlusconi, è cambiata Forza Italia, e noi vogliamo rivolgerci a quanti sono rimasti orfani di quel centro-destra”.

Il percorso è appena iniziato, in Sicilia gran parte della deputazione e dei quadri dirigenti ex Pdl sono con Alfano e così anche a Messina, dove le separazioni sono avvenute nei mesi e negli anni scorsi, da D’Alcontres a Beninati per finire con il gruppo Buzzanca, Nania. E se per gli ex An la nuova “casa politica” è Nuova Alleanza Nazionale,non è affatto detto che, strada facendo il Nuovo centro destra non possa recuperare gli ex forzisti che però potrebbero anche approfittare delle praterie elettorali che si aprono nell’isola nella Nuova Forza Italia.

In questo tripudio di “nuovo”, Nuova Forza Italia, Nuova Alleanza Nazionale, Nuovo Centro Destra,si può intravedere all’orizzonte una Nuova democrazia cristiana che riporta a casa gli ex dc, come D’Alia e Genovese.

La strada verso un unico partito di centro-destra è ancora lunga- risponde Garofalo a chi gli chiede cosa ne pensa di trovarsi come compagni di partito il ministro e il leader del Pd- ma sono certo che ormai andiamo definitivamente verso il bipolarismo, la Democrazia Cristiana appartiene al passato, noi dobbiamo guardare avanti. Quanto a Genovese fa parte di un’area del Pd, spettano a lui le scelte, così come spetta al Pd decidere a livello europeo dove andare. Noi siamo nel Ppe”.

Sotto il profilo organizzativo l’1 dicembre ci sarà un primo incontro provinciale, mentre domani a Roma Alfano riunirà le truppe dei gruppi parlamentari e regionali. Il 7 dicembre ci sarà la prima manifestazione nazionale e la nascita ufficiale del Nuovo Centro Destra. A seguire si scioglieranno i gruppi Pdl nei Comuni e all’Ars. A Palermo i deputati hanno deciso di aspettare prima di costituire ufficialmente i nuovi gruppi a Messina, a Palazzo Zanca, il problema riguarda solo i 5 consiglieri del gruppo Pdl, perché i 2 del gruppo SiAmo Messina (Piero Adamo e Fabrizio Sottile ) non hanno obbligo di decidere subito. Del Ncd non farà parte l’attuale capogruppo Giuseppe Trischitta che sembra orientato verso Forza Italia, mentre qualche perplessità ha Giovanna Crifò, mentre Faranda e Crisafi e Parisi sono con gli alfaniani.

Primo banco di prova: le Europee. Sarà quello il test, la prova generale per vedere come si sono spostati i voti e chi ha fatto la scelta vincente. Ma davanti ci sono ancora troppi mesi. Nel mezzo la decadenza di Berlusconi e tanti altri capitoli.

In allegato la nota con la quale Nino Germanà, che nei giorni scorsi ha dichiarato di aderire al Ncd, ne spiega i motivi

Rosaria Brancato

6 commenti

  1. Sembra che l’unica preoccupazione dei parlamentari sia con chi stare.
    Invece la vera preoccupazione per un politico eletto al Sud dovrebbe essere che cosa fare per il meridione e scegliere tra chi ha progetti di sviluppo per le colonie di Sicilia, Calabria e Basilicata.
    Visto dal di fuori sembrano preoccuparsi tutti solo di avere un contenitore partitico per essere rieletti.

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  2. Caro Garofalo ma a chi la date a bere?
    Ormai gli italiani vi hanno “sgamato”: “la divisione fa la forza” ed è su questo paradigma che vi siete inventati la (pseudo) scissione di facciata…

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  3. Caro “Onorevole” se si votasse con la preferenza oggi, forse, otterresti il solo voto di tua moglie. Sei/siete de coccio. E’ finita! Non capite che la gente e’ stufa e non è più disponibile a farsi prendere per il lato B.! Ormai vota un cittadino su due. Quanto prima neanche quello. Nascondetevi finché’ siete in tempo.

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  4. badoglio vive ancora

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  5. Ma di quali voti parla?
    Ma quando mai ha dimostrato di avere un elettorato?
    A fortuna invece, dobbiamo ammetterlo, ce la sa!!

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  6. Ecco un altro amico degli amici, trombato alle elezioni che non vuol lasciare il posto che occupa. Farebbe bene a prendere in considerazione a lasciare la politica, che non sa fare, e andare a vendere autovetture. In fondo senza la vendita di queste macchine da parte della sua famiglia non avrebbe certo potuto fare il politico.Vada a lavorare veramente senza contributi e favori.

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