Cambiare lo statuto e costituire le consulte di categoria. Le richieste di Nuova Politica

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Cambiare lo statuto e costituire le consulte di categoria. Le richieste di Nuova Politica

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mercoledì 05 Giugno 2013 - 11:36

“Abbiamo voluto un momento di riflessione -ha spiegato aprendo il convegno il presidente di Nuova Politica Pierangelo Grimaudo- in un momento, quello della campagna elettorale, che di riflessione non è. E’ convinzione comune che il sindaco eletto direttamente dalla città abbia pieni poteri, ma non è così. La verità è che è proprio il Consiglio comunale a detenere il monopolio dell’attività fondamentale, quella normativa”

Uno scatto d’orgoglio al Consiglio comunale che verrà. È la richiesta che ieri sera il movimento Nuova Politica ha rivolto a chi è sceso in campo per conquistare o confermare lo scranno a Palazzo Zanca.

“Abbiamo voluto un momento di riflessione -ha spiegato aprendo i lavori il presidente di Nuova Politica Pierangelo Grimaudo- in un momento, quello della campagna elettorale, che di riflessione non è. E’ convinzione comune che il sindaco eletto direttamente dalla città abbia pieni poteri, ma non è così. La verità è che è proprio il Consiglio comunale a detenere il monopolio dell’attività fondamentale, quella normativa”.

Due le richieste di Nuova Politica agli aspiranti consiglieri comunali. Innanzitutto l’impegno a cambiare lo Statuto e i Regolamenti comunali e poi quello di deliberare entro ottobre le modifiche che permetteranno di allargare il diritto di voto (Grimaudo, da docente universitario ha fatto un chiaro riferimento agli studenti fuori sede), di abbassare il quorum necessario per rendere valido il referendum popolare e di costituire le consulte di categoria, fondamentali per garantire la partecipazione allargata al governo della città.

Diversi i rappresentanti delle categorie che hanno partecipato al forum coordinato dalla giornalista Elisabetta Raffa. “Vogliamo che ogni scelta del Consiglio comunale sia concertata con le categorie –ha puntualizzato Giuseppe Minniti Traina, presidente di Federalberghi Messina- perché noi rappresentiamo la parte tecnica dei tavoli. Fino ad oggi non siamo stati ascoltati, come nel caso della tassa di soggiorno alla quale ci siamo fortemente opposti. Ma è evidente che è necessario che le diverse categorie partecipino ai processi decisionali”.

“Vorremmo un Consiglio comunale non coinvolto negli eventi ma promotore di essi -ha dichiarato Alessandro Rizzo, presidente di Confapi Messina. C’è l’esigenza che si velocizzi l’esecuzione delle delibere, senza che ci si impantani in discussioni sterili. La politica deve distribuire risorse nel migliore dei modi, evitando di affossare le categorie. L’Imu sugli immobili invenduti, ad esempio, è insopportabile. Ovviamente, qualunque processo di ripresa economica del nostro territorio parte dalla realizzazione di infrastrutture in modo condiviso, coeso e univoco”.

Alle richieste di Confapi, si aggiungono quelle dell’associazione Millevetrine di Messina, cui ha dato voce il presidente dell’associazione Millevetrine Giambattista Arrigo. “Non abbiamo avuto alcun tipo di rapporto con il vecchio Consiglio comunale -ha puntualizzato. Nessuno ci ha mai risposto, solo il sindaco lo ha fatto e ha risolto i problemi che gli abbiamo posto. Tuttavia, c’è la necessità che il sistema non sia così verticistico. Come categoria, abbiamo un progetto che rivoluzionerà l’intera città: la creazione di un’isola pedonale che colleghi il centro con il mare e il porto, con una pista ciclabile dalla Fiera ai laghi. Tutto ciò si trasformerà in un centro commerciale naturale ed è quello di cui la città ha bisogno per ripartire”.

“Parliamo di piste ciclabili e isole pedonali con toni anni ’90 -ha poi puntualizzato Claudio Risitano, del Collettivo Teatro Pinelli- quando trasporto pubblico, l’emanciparci dalle auto e dall’energia sporca sono necessità evidenti. In due mesi di occupazione del Teatro in Fiera abbiamo realizzato duecento spettacoli a titolo gratuito, a dimostrazione del fatto che la democrazia partecipativa è molto più efficiente di quella partecipata. L’unico modo per cambiare è che ognuno di noi partecipi perché il Consiglio non ha tutti gli strumenti per migliorare le cose”.

In chiusura dei lavori e prima degli interventi del pubblico, la relazione di Carmelo Celona, membro del Comitato Scientifico di Legambiente Sicilia. “La prerogativa del Consiglio comunale è la gestione del territorio naturale, antropico, artistico e culturale. Compito del Consiglio comunale è quello di pensare alle tre città: quella da conservare, quella da recuperare e quella da mantenere. In ogni caso, le scelte urbanistiche dell’Aula devono scaturire da un patto concordato”.

Dopo il forum è seguito un dibattito aperto ai candidati consiglieri comunali e coordinato da Nino Cucinotta di Nuova Politica. Sono intervenuti Francesco Sottile, Nina Lo Presti, Giuseppe Manfredi, Daniele Ialacqua (assessore designato), Vittorio Gallina, Giacomo Ferrari, Roberto Sparso, Adriana Russo (vice sindaco designato), Gaetano Gennaro, Guseppe Corvaja e Paolo Certo.

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