Atm "spacchettata" in tre società, il Comune guarda al futuro

Atm “spacchettata” in tre società, il Comune guarda al futuro

Francesca Stornante

Atm “spacchettata” in tre società, il Comune guarda al futuro

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lunedì 18 Febbraio 2013 - 13:20

A presentare ai sindacati il nuovo piano al vaglio dell'amministrazione oggi il neo commissario Atm Spicuzza, il commissario Croce e l'esperto alle partecipate Dalmazio. Si pensa a dividere i servizi di trasporto, parcheggi e officine in tre nuove società, garanzie per i lavoratori, per i sindacati è un buon primo passo dopo anni di nulla

Sul futuro dell’Atm e del servizio di trasporto pubblico cittadino si concentra finalmente l’attenzione dell’amministrazione di Palazzo Zanca. Oggi primo faccia a faccia tra tutti i sindacati e il nuovo commissario Atm Spicuzza che in queste settimane alla guida dell’azienda di via La Farina a quanto pare non è rimasto con le mani in mano. C’è un progetto per l’Atm, oggi sono state gettate le linee guida di quello che potrebbe essere il rilancio di azienda e servizio, il Comune ha elaborato una strategia che oggi il commissario Spicuzza ha illustrato alle organizzazioni sindacali insieme al commissario Croce e all’esperto alle partecipate Dalmazio. C’erano i segretari di tutte le federazioni di categoria di Cgil, Cisl, Uil, Orsa, Ugl e Cub. Un unico tavolo di confronto, il primo di una collaborazione che sarà necessaria se davvero si vorrà cambiare strada.

Il piano presentato ai sindacalisti prevede innanzitutto lo spacchettamento dell’attuale azienda in tre societàautosufficienti ma sorelle e tutte di proprietà comunale. Le tre nuove società si occuperebbero separatamente di trasporto pubblico locale, gestione dei parcheggi cittadini e officine di riparazione e manutenzione mezzi. La prima, quella destinata al trasporto, sarebbe una Spa, la famosa nuova società per azioni di cui si parla da anni per l’Atm, secondo quanto prevede anche la legge attraverso il Decreto Burlando. La forma giuridica per le altre due sarebbe invece una Srl. Gestione separata dunque dei vari servizi che attualmente sono concentrati nell’Atm, ma tutto farebbe capo ad una holding, o ad un consorzio, questo passaggio non è ancora stato chiarito e sarà definito da qui ai prossimi mesi. Si ipotizza che i ricavi delle due srl, quindi parcheggi e officine, potrebbero essere riversato sul trasporto pubblico, quanto invece all’organizzazione sei singoli servizi è ancora tutto in via di definizione. Riguardo le officine, per esempio, si pensa di non limitare la manutenzione ai soli mezzi di trasporto pubblico ma allargare le attività a tutti i mezzi di proprietà comunale così da risparmiare da un lato su servizi al momento esterni e far confluire risorse verso l’interno.

Una buona notizia arriva anche per il parco mezzi ridotto all’osso dell’Atm. In questi mesi innumerevoli le volte in cui è stato denunciato l’esiguo numero di bus a disposizione dell’azienda, l’Atm riesce a mettere in strada per coprire le esigenze di quasi 250 mila abitanti parla di non più di venti mezzi al giorno a causa di una flotta vecchia e in pessime condizioni. Da anni mancano totalmente gli investimenti, l’ultimo fatto dal Comune risale addirittura al 1997. Palazzo Zanca però è pronto a fare un netto passo in avanti. Durante l’incontro di oggi è stata annunciata la gara d’appalto bandita dal Comune per l’acquisto di 50 bus. Un investimento importante per far ripartire un servizio che negli ultimi anni è andato via via scomparendo e che adesso potrebbe finalmente rivedere la luce.

Naturalmente si è parlato anche dei lavoratori. I 598 dipendenti dell’Azienda Trasporti da mesi vivono un incubo legato all’assoluta incertezza sul futuro, agli stipendi costantemente in ritardo, all’impossibilità di lavorare perché non ci sono bus da far uscire. Anche loro faranno parte del progetto presentato oggi. Si valuteranno le varie posizioni, si penserà a come collocare il personale nei vari servizi, la certezza che i sindacati hanno chiesto è la continuità occupazionale per tutti i dipendenti. Spicuzza, Croce e Dalmazio hanno assicurato che non ci saranno problemi per i lavoratori, anzi è stato anche sfatato il mito dell’eccessivo numero di dipendenti all’interno dell’Atm perché per i progetti che il Comune ha potrebbe addirittura essere necessario nuovo personale.

Insomma, l’incontro di oggi apre indiscutibilmente la strada ad un vero progetto dopo anni di chiacchiere. I sindacati si dichiarano soddisfatti di questo primo confronto ma ovviamente non abbasseranno la guardia.

Per i segretari di Orsa, Ugl e Cub, Michele Barresi, Francesco Alizzi e Francesco Urdì bisogna evitare le soluzioni sommarie e allontanarsi da quello che potrebbe essere considerato come un remake di una pellicola già vista durante l’amministrazione Buzzanca. “L'ipotesi di spacchettare l'attuale Atm in tre società, seppure sotto l'egida di un soggetto unico, non vorremmo si traducesse in un inutile e pericoloso spezzatino, così come già avvenuto in Ferrovie dello Stato che, dopo la fallimentare divisione dei servizi sta di fatto ritornando sui suoi passi. Ci riserviamo di capire l'utilità economica di tale operazione in quanto è presumibile il moltiplicarsi di consigli di amministrazioni e la sovrapposizione di vertici dirigenziali che di certo non aiutano il recupero e il rilancio dell'azienda oggi al collasso. Prendiamo con soddisfazione atto che sia stata sfatata la leggenda di presunti esuberi di personale e riconosciuto dal commissario dell'Atm la necessità invece di organizzare meglio il lavoro. Di certo non accetteremo soluzioni che possano avere risvolti negativi sui diritti contrattuali acquisiti dai lavoratori” dicono i tre sindacalisti.

Sulla stessa linea anche il segretario della Filt Cgil Pino Foti. “Per Cgil, Cisl e Uil il metodo del confronto è utile e indispensabile perché nessuno vuole lasciare una Atm coì com’è né tantomeno continuare a tappare solo i buchi. Prioritaria però è la tutela dell’occupazione e dei servizi”. Anche i confederali aspettano di conoscere il piano definitivo per sciogliere le riserve che ancora ci sono dopo questo primo confronto. La prossima settimana intanto sindacati e amministrazione si ritroveranno per continuare il dibattito. La certezza è che tutto dovrà essere fatto entro il 15 aprile. Il Commissario Croce avrà tempo fino a quella data per esitare tutti i documenti necessari per avviare questo percorso perché poi la città andrà incontro alle elezioni amministrative. Potrebbero essere dunque due mesi decisivi per l’Atm. La speranza è che il condizionale sparisca presto. (Francesca Stornante)

10 commenti

  1. bene… davvero dei geni… sostiutire una società che fa acqua da tutte le parti con 3 nuovi soggetti… e i lavoratori?? ma diamine! sono pochi! bisognerà assumernee di nuovi!

    certo… e intanto tutte le imposizioni alle stelle!

    ma mi facciano il piacere…

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  2. hurrà nuove assunzioni per un carrozzone da chiudere e affidarlo a privati che sicuramente farebbero profitti cominciando a far pagare tutti e far lavorare tutti

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  3. speriamo sia vero,sia x quanto riguarda il mantenimento dei posti di lavoro8ADDIRITTURA NE POTREBBERO SERVIRE DEI NUOVI,E PER IL BANDO DI 50 NUOVI BUS KE SE VA IMPORTO SAREBBE UNA MANNA PER IL TRASPORTO CITTADINO SOPRATTUTTO X I QUARTIERI DOVE TNT ANZIANI OGNI GIORNO RIMANGONO A PIEDI!!

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  4. ART.21 COSTITUZIONE. Sono contento per i messinesi di ATM, molti di loro ci leggono e sanno che il progetto proposto è simile alla mia proposta, fatta nel 2009, dalle colonne del nostro giornale, ripetuta più volte in questi anni, confortata dal parere di chi s’intende di trasporto, è l’unico modo di far vivere un’azienda di trasporto pubblico a Messina. Ho scritto in questi anni, cos’è una città senza il suo trasporto urbano, senza il suo corpo di polizia municipale, senza il suo teatro, senza raccolta differenziata, cos’è una città di mare senza i suoi porti, cos’è una città peloritana senza le sue colline. Abbiamo molto da ricostruire e riconquistare, cari concittadini, tranne per le colline perdute per sempre, per tutto il resto possiamo farcela, e ce la faremo, ho fiducia, i veri messinesi ci sono e molti sono giovani.

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  5. l’atm non va spacchettata,va solo ripulita e sopratutto governata da manager e non da politici insignificanti e da sindadcati che difendono i nullafacenti.

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  6. 3 consigli di amministrazione, 3 amministratori delegati, tutto moltiplicato per 3.
    E 3 autobus per ciascuna società!!!!!!!!!!
    Giuseppe Vallera.

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  7. puzza di bruciato 18 Febbraio 2013 17:10

    Vecchia strategia… ora vediamo i sindacati cosa faranno…
    Dividere un’azienda in tre o più soggetti è detta “Sistema del carciofo”.. si tenderà a piazzare quella più produttiva esempio
    parcheggio trasporti ecc. Officina pulitori e riserva non generando utili ma solo costi e facilmente si danno in appalto, saranno al più presto fatte fuori assieme ai lavoratori…
    Ecco spiegato il sistema carciofo: si buttano le foglie esterne e brutte fino a quando non si arriva al cuore del carciofo…

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  8. Proposta da dilettanti……ma in quali mani siamo? Come è pensabile la costituzione di una società per la riparazione e manutenzione dei mezzi di proprietà comunale. Giochiamo con i soldi dei cittadini?
    Chi può pensare che a Messina una tale società possa generare profitti e garantire economicità ed efficienza? E, poi, è stato fatto uno studio economico ed una seria analisi di costi e benefici?
    Basta giocare con i soldi dei cittadini! Le scelte vanno fatte sulla base dell’ interesse pubblico e, quindi, sulla base di serie valutazioni enonomiche e non di trovate estemporanee!
    Il Signor Commissario, prima di fare proposte del genere renda pubblico un serio e convincente studio economico e ci eviti…. altri carrozzoni. Ne abbiamo già troppi!!

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  9. INSOMMA RIPROVIAMO…
    DA TEMPI NON SOSPETTI, ANCHE PER QUESTO TRAMITE, CONTINUO A RIPETERE CHE IL TRASPORTO PUBBLICO MESSINESE E’ UNA SORTA DI BUCO NERO. SENZA STRATEGIE DI ALTO PROFILO ECONOMICO, QUALUNQUE SOCIETA’ E’ DESTINATA A DURARE POCO.
    BISOGNEREBBE, SECONDO ME, FERMARE LE EMORRAGIE DI DANARO PUBBLICO INVESTENDO NELLA COMUNICAZIONE E NELLA PREVENZIONE.
    1) PICCOLA MANUTENZIONE FATTA PER TEMPO. PUO’ RIDURRE I COSTI DI UN INTERVENTO PIU’ COMPLICATO E COSTOSO.
    2) CAPILLARIZZAZIONE DELLE LINEE URBANE CON INTERSCAMBIO AD ORARIO PER TRENI, TRAGHETTI, E LINEE EXTRAURBANE.
    3) FORME DI SOSTENTAMENTO FINANZIARIO ATTRAVERSO PUBBLICITA’, BIGLIETTI “A PACCHETTO” COMPRENDENTI: GRATTA E SOSTA, BIGLIETTO TRAGHETTO, ABBONAMENTI AGEVOLATI PER STUDENTI PROVENIENTI DALLA PROVINCIA ECC.
    4) PUNTUALITA’ E PULIZIA DEI MEZZI SONO SEMPRE SINONIMO DI EFFICIENZA E QUALITA’ DEL SERVIZIO.
    5) STRATEGIA MIRATA PER LE LINEE PIU’ DISAGIATE CON PARTICOLARE ATTENZIONE E SOTTOLINEO PARTICOLARE ATTENZIONE PER I DISABILI CHE (DETTO TRA NOI) NON E’ MAI STATO IL FIORE ALL’OCCHIELLO DEL TRASPORTO PUBBLICO MESSINESE.
    POTREMMO FARCELA ANCHE CON L’IMPEGNO DI NOI CITTADINI CHE DOBBIAMO FARCI CARICO, UNA VOLTA DI PIU’, DI UN PIU’ CIVILE USO DELLA “COSA” PUBBLICA…

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  10. Si presenta, spacchettamento altri soldi da mangiare,..
    ma rima perchè non si verificano i bilanci e le conttabbilita….
    e poi si puo’ parlare di altro ?
    MESSINA E FINITA INLEGALITA’ AI MASSIMI STORICI TUTTI QUESTI BRAVI MANAGERMEN.

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