Ospedale Piemonte, il Comitato spontaneo chiede il commissariamento

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lunedì 24 Ottobre 2011 - 08:15

Secondo il movimento cittadino "Salvare l'Ospedale Piemonte" sono ancora lontani gli obiettivi fissati dall’Assessorato regionale alla Salute ed il timore è che con l’attuale politica aziendale si stia cercando di chiudere definitivamente il nosocomio. Inatnto, Cisl Funzione Pubblica e Uil Fpl hanno avviato una petizione "salva ospedale"

La nomina di un manager esterno e, dunque, il commissariamento dell’azienda Ospedali riuniti Papardo- Piemonte . E’ quello che chiede il Comitato “Salvare l’Ospedale Piemonte” per garantire la sopravvivenza del importante presidio ospedaliero di viale Europa e «raggiungere gli obiettivi che erano stati preventivati dall’assessorato regionale alla Salute». Vale a dire, il raggiungimento di 121 posti letto, una volta terminati i lavori di messa in sicurezza, e di 78 posti letto nell’immediato. Secondo quanto denunciano in un comunicato i rappresenti del movimento cittadino, attualmente i posti letto a disposizione sono solo 68, 10 in meno rispetto al numero previsto dalla Regione.
Il Comitato “Salvare l’Ospedale Piemonte” si concentra su un’altra «nota dolente», che riguarda gli interventi di adeguamento ai criteri antisismici, iniziati a settembre 2010 e non ancora ultimati nonostante una previsione di consegna di soli tre mesi: «sono trascorsi altri dieci mesi di chiacchiere, tra cambiamenti di ditte che hanno vinto l’appalto e hanno lasciato il padiglione 4 ancora incompiuto. Cosa succederà con i padiglioni 5 e 6? “Su questi – ricorda il Comitato – si sarebbero dovuti distribuire i 121 posti letto».
Secondo il movimento cittadino, «le gravi carenze esistono nel numero di almeno 10 posti nel reparto di Ostetricia e di altri 4 in quello di Cardiologia. A seguire, altri posti in Chirurgia d’urgenza e Traumatologia e in tutta quella branca che viene definita Medicina d’urgenza per sopperire all’assenza, nel presidio Piemonte, delle Specialistiche».
La preoccupazione principale del Comitato “Salvare l’Ospedale Piemonte” è che con l’attuale politica aziendale si stia cercando di chiudere il nosocomio attraverso «lo sfinimento delle risorse umane e dei dipartimenti essenziali per l’Emergenza-Urgenza».
Dubbi e sospetti si annidano anche sull’annunciata vendita degli immobili di proprietà del presidio. «A tutt’oggi – scrive il Comitato – non conosciamo il consuntivo del 2010 con i dettagli amministrativi dell’attività sanitaria di Papardo e Piemonte, né l’esito delle aste pubbliche di vendita di cespiti immobiliari appartenenti a quest’ultimo. A tal proposito ribadiamo che il ricavato va speso esclusivamente per lavori di ristrutturazione del nosocomio di viale Europa. Suggeriamo a Caruso – conclude il documento – di attenersi alle leggi delle donazioni modali (come quelle del Piemonte) secondo cui gli incassi delle vendite sono appartenenti esclusivamente ai proprietari. La gestione delle somme è un passaggio delicato dell’amministrazione, sul quale vigileremo e ne tuteleremo la trasparenza con ogni mezzo».
Intanto, come preannunciato nel corso dell’assemblea dei lavoratori dello scorso 14 ottobre, è partita questa mattina la petizione popolare promossa dalla Cisl Funzione Pubblica e dalla Uil Fpl con la raccolta firme dei cittadini messinesi a difesa dell’Ospedale Piemonte. Con la petizione, i due sindacati chiedono il mantenimento della centralità dell’ospedale quale polo di Emergenza – Urgenza con 121 posti come previsto dall’Atto Aziendale e dalla Dotazione Organica. Secondo Cisl Fp e Uil Fpl “occorre, pertanto, che i lavori di consolidamento e ristrutturazione dei padiglioni 4-5-6 siano finanziati e completati al più presto possibile così come da impegni assunti dall’assessore regionale alla Sanità Massimo Russo e dalle forze politiche messinesi nel corso dell’assemblea cittadina dell’8 marzo”.

(DLT)

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