La protesta dei dipendenti pubblici culmina con l’assemblea indetta all’Asp5

La protesta dei dipendenti pubblici culmina con l’assemblea indetta all’Asp5

La protesta dei dipendenti pubblici culmina con l’assemblea indetta all’Asp5

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martedì 26 Giugno 2012 - 12:14

In sede di incontro chieste le dimissioni del commissario Poli. Presso i locali dell’azienda sanitaria ai problemi riguardanti i tagli di organico previsti dal nuova riforma del governo, si uniscono difficoltà gestionali interne. Le precisazioni dell'Asp

La mattinata di protesta dei dipendenti pubblici contro i provvedimenti riguardanti la riforma del lavoro, concretizzatasi nelle ore di sciopero da parte dei dipendenti dei principali edifici pubblici della città, è culminata con l’assemblea indetta a palazzo Geraci, sede dell’Asp5. Un incontro decisamente movimentato, cui hanno preso parte i segretari delle tre sigle sindacali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, conclusosi con la richiesta di dimissioni del commissario Poli e con l’occupazione dei locali. Una strada, quella dimissionaria, avanzata già in precedenti occasioni e che si unisce alla altre ragioni delle protesta, comuni invece a tutti gli enti pubblici.

Il prossimo 28 giugno il Consiglio dei Ministri si appresta a varare il decreto legge su tagli organici (10% dei dipendenti e 20 % dei dirigenti). Il Ministero dell’economia non vuole aprire il capitolo al pensionamento anticipato con 40 anni di contribuzione come richiede il Ministro della funzione pubblica, perché salterebbero i risparmi conseguiti con la riforma Fornero. Tante, dunque, le ragioni che hanno spinto le organizzazioni sindacali a dire no alle ultime misure del governo Monti, considerate vessatorie nei confronti dei dipendenti pubblici.

“Quelle del governo – hanno affermato – sono decisioni inaccettabili e rappresentano una contraddizione in termini in quanto alla pubblica amministrazione si chiede di dare il massimo in termini di servizi alle persone, di supporto alla crescita, di lotta all’evasione fiscale ed invece di investire in competenze e professionalità si riapre il capitolo della caccia alle streghe”. Per le funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil è necessario cambiare rotta, aprire i tavoli di confronto per dare vita a piani complessivi di riorganizzazione degli Enti, decidere quali siano i servizi indispensabili che sono necessari ai cittadini alle famiglie e alle imprese.

Intanto, sulla protesta di stamattina è arrivata una nota con le precisazioni da parte dell’Asp: ” In merito all’assemblea svoltasi stamani nella sede dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina, su iniziativa delle sigle sindacali Cgil Fp, Cisl Fp, Uil Fpl e F.S.I. , l’ASP Messina precisa che, contrariamente a quanto riportato sugli organi di stampa, l’incontro si è concluso senza alcuna occupazione dei locali o qualsiasi altra forma di disordine. Una rappresentanza dei partecipanti all’assemblea, invece, al termine della manifestazione, è stata ricevuta e ascoltata dal Commissario Straordinario dell’ASP Messina, il dott. Francesco Poli”.

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