Viaggio nell’inferno degli ex-Silos Granai: la vendita un'occasione di riscatto…e non solo “per fare cassa”

Viaggio nell’inferno degli ex-Silos Granai: la vendita un’occasione di riscatto…e non solo “per fare cassa”

ELENA DE PASQUALE

Viaggio nell’inferno degli ex-Silos Granai: la vendita un’occasione di riscatto…e non solo “per fare cassa”

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mercoledì 12 Ottobre 2011 - 00:15

Venerdì apertura delle buste per conoscere le proposte di eventuali acquirenti. Lì dove dovrebbero sorgere palazzine ad otto elevazioni fuori terra, regna oggi un nauseante degrado

Tra quarantotto ore si conoscerà l’esito della gara per la vendita degli ex-Silos Granai, con prezzo a base d’asta di 13 milioni 400 mila euro. Un verdetto importante perché gli edifici in questione rappresentano uno dei “pezzi forti” del programma di alienazione del patrimonio comunale con cui l’amministrazione intender far cassa per rimpinguare i conti di Palazzo Zanca. Il compendio immobiliare (realizzato nel 1966 insieme ai Magazzini Generali) è costituito da fabbricati, tettoie, e aree esterne, per una superficie complessiva di 3.700 metri quadri, di cui 1950 di superficie coperta, oltre 1125 mq di tettoie e circa 625 mq di aree libere, in zona B1. Il progetto, redatto dal comune e compreso nel prezzo di vendita, prevede la realizzazione di aree residenziali e commerciali, per un totale di 8 elevazioni fuori terra.

Questo potrebbe essere il futuro, ma il presente, purtroppo, è l’anticamera dell’inferno. Impossibile, e aggiungiamo fortunatamente, descrivere gli odori nauseabondi respirati all’interno degli spazi che un tempo ospitavano riserve di grano. Quegli stessi spazi rappresentano oggi il cimitero per i tanti animali che finiscono col fare la fine dei topi, e topi lo sono “di nome e di fatto”. Nei Silos, infatti, esistono ancora resti di granaglie che con il tempo sono andate in fermentazione e putrescenza creando così un situazione di degrado e di potenziale inquinamento: che si rivela mortale per i ratti (ed eventualmente non solo per loro) che “attratti” dai resti del grano, si introducono all’interno delle strutture senza poi riuscire più ad uscirne.

Un mix letale di “odori” quello sprigionato dai Silos, che per più di dieci anni ha letteralmente ammorbato l’area del vicino parcheggio Cavallotti, dove sui muri (vedi photogallery) sono visibili i segni del percolato che fuoriesce dall’adiacente parte dei “granai”. Provvidenziale l’intervento della squadra Decoro della Polizia Municipale, guidata da Biagio Santagati, che nel mese di settembre, a seguito dell’esposto inoltrato anche alla Procura dal Dg dell’Atm Claudio Conte, ha proceduto a murare le grate che rendevano possibili il “passaggio” della cattivo odore in tutto il parcheggio. Gli uomini della Decoro hanno inoltre provveduto a chiudere tutti gli accessi e i varchi all’area interna e circostante i Silos, ma come mostrano alcune immagini – su tutte il sacchetto di cipolle ancora “fresche” poggiato all’interno di una valigia, oppure la vettura prima utilizzata dalla polizia Municipale oggi adibita a dormitorio – lo spazio risulta ancora facilmente accessibile.

I “nauseanti”, non troviamo altro aggettivo, ma quanto mai veritieri scatti che immortalano la vergogna dei Silos non possono che spingere a sperare che la vendita vada “in porto”, per mettere fine a uno stato di avvilente abbandono che al più presto dovrà essere cancellato. (ELENA DE PASQUALE)

(REPORTAGE FOTOGRAFICO DINO STURIALE)

2 commenti

  1. Si si e’ proprio un inferno, si vede pure la coda di Belzebu’
    Ma gli articoli ++++++++++?

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  2. la mia solidarietà ai topi ed ai ratti

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