"Il Castello dei destini incrociati. I quadri di Migneco e le opere degli studenti"

“Il Castello dei destini incrociati. I quadri di Migneco e le opere degli studenti”

Rosamaria Migneco

“Il Castello dei destini incrociati. I quadri di Migneco e le opere degli studenti”

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sabato 26 Maggio 2012 - 20:28

Studiare Migneco per riscoprire il senso di appartenenza alla nostra terra spesso dimenticata dagli stessi siciliani. Al Castello di Spadafora l'omaggio al grande artista messinese, con i suoi quadri affiancati alle opere degli studenti di alcuni Istituti della provincia.

Il territorio messinese ha forse iniziato a lavorare per conoscere la propria terra ed il proprio patrimonio artistico, per ritrovare il senso di appartenenza, che ormai manca da troppo tempo. Questo è ciò che è emerso martedì 22 maggio quando è stata inaugurata la mostra “Omaggio a Migneco” dedicata al pittore messinese di fama internazionale. Nel suggestivo Castello di Spadafora, importante patrimonio artistico-culturale di uno dei comuni più antichi di Messina, la dottoressa Delfina Guidaldi, Dirigente Scolastico dell’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore di Milazzo, in collaborazione con il Comune di Spadafora, ha presentato un’esposizione di opere dell’artista, messe a disposizione dalla nipote Rosamaria Migneco, e di rielaborazioni personali degli studenti del Liceo Artistico di Spadafora, indirizzo “Design della ceramica” sezione staccata dell’Istituto di Milazzo.Al centro della cittadina, austero e solitario, come volesse far rivivere il suo antico splendore ormai perso a causa di incauti e tardivi restauri, il Castello, risalente forse alla seconda metà del XV secolo, in questi giorni sembra riprendere forma e colore. Le sue buie e polverose stanze sono ravvivate dagli elaborati degli alunni del Liceo ed emanano entusiasmo, vitalità, voglia di dimostrare che i giovani riescono ad estrinsecare la loro capacità di fare e di essere protagonisti, diventando produttivi e positivi, se dietro ciascuno di loro c’è un docente dedito al suo lavoro con serietà ed impegno.
Gli elaborati degli studenti del Liceo Artistico di Spadafora nascono da uno studio approfondito dell’arte di Migneco e sono la reinterpretazione personale di linee, forme e colori di alcuni dei suoi dipinti. L’opportunità di poter ammirare le opere del Maestro, concesse al Liceo Artistico dalla nipote, ha sicuramente rappresentato un grande stimolo per i ragazzi che sono stati invitati dai loro docenti ad individuare, in piena libertà, un’opera dell’artista, affinché fossero loro stessi protagonisti assoluti e non alunni passivi obbligati a seguire un percorso, rivelando che la scuola può diventare esperienza di vita e di apprendimento. Gli studenti hanno guardato i lavori di Migneco da varie sfaccettature: ora attraverso l’occhio inteso come obiettivo fotografico, tendente a cogliere alcune “porzioni” d’opera le quali, estrapolate dal quadro nella sua interezza, hanno creato un decoro innovativo, contemporaneo; ora attraverso l’interpretazione dell’opera in senso polimaterico (sassi, sabbia, lamine metalliche, reti da pescatori); ora attraverso la possibilità delle varie combinazioni che può dare la manipolazione tecnologica e digitale.
Tutti i lavori sono stati presentati e spiegati dalla professoressa Miriam Pizzimento, docente di Progettazione del Liceo di Spadafora.
Bassorilievi in terracotta, opere grafico-pittoriche, supporti ceramici, come piatti, vasi, piastrelle, con smalti colorati e colori ceramici occuperanno tutte le stanze del piano terra del Castello fino al 3 giugno.
La mostra è stata inaugurata dalla dottoressa Guidaldi, che ha voluto sottolineare l’importanza e la forza della cultura che non può essere colpita da nessuna violenza organizzata, facendo riferimento all’attentato alla scuola “Morvillo Falcone” di Brindisi. All’evento hanno partecipato altre tre scuole che in precedenza avevano studiato alcuni aspetti dell’arte di Migneco, ed hanno così potuto esporre i loro lavori: l’ indirizzo di Chimica dell’Istituto Tecnico Tecnologico “E. Majorana” di Milazzo ha fatto una ricerca sui colori usati dal pittore nei vari momenti della sua arte, riproducendo poi in laboratorio con prodotti chimici i colori più caratteristici delle tele di Migneco; l’Istituto Tecnico per Geometri “S.V.Modica” di Messina ha presentato un lavoro critico intitolato “Sulle tracce di Migneco. Sicilia dimenticata”. Partendo da un pensiero di Goethe sulla nostra isola, proseguendo con due grandi scrittori siciliani, Quasimodo e Pirandello, i ragazzi dell’Istituto sono giunti alla conclusione che: “Messina è un’isola nell’isola, città impolverata e immobile, lontana dalla tradizione, dalla storia e dal sogno, forse perfino dalla speranza” e per recuperare potrebbe cominciare “…a conoscere la propria terra, cercando di comprendere l’identità di un territorio attraverso la rilettura della storia scritta sui volti della gente…..Il Liceo Scientifico “Empedocle” di Messina, ha analizzato la continuità artistica nella famiglia del pittore, in cui erano presenti poeti, scrittori, giornalisti ed oggi il pittore Togo, post-impressionista astratto. Gli studenti hanno potuto arricchirsi grazie alla relazione della professoressa Katia Giannetto, critico d’arte, che ha fatto un esplicativo excursus su tutta l’arte di Migneco, attraverso la visione di opere del Maestro confrontate con quelle di grandi artisti da cui il pittore messinese prendeva spunto, Van Gogh, Cezanne, Picasso, per giungere poi ad una composizione tutta nuova e completamente personale che rappresentava la sua Sicilia, i suoi pescatori, le sue spannocchiatrici, i suoi raccoglitori di fichidindia. La professoressa Rosamaria Migneco, nipote del pittore ha trattato l’aspetto umano del Maestro messinese, sottolineandone il pessimismo che scaturiva dalla presa di coscienza delle ingiustizie esistenziali. La nipote ha ricordato un concetto espresso dal critico d’arte messinese Lucio Barbera sulla pittura di Migneco, pittura che diventa “…dolcissima conchiglia in cui si avverte il suono riparatore delle grandi lacerazioni generali e personali; essa si fa inesauribile carezza che ripaga l’enorme prezzo che l’uomo paga alla cecità cui è condannato … essa si fa solenne e invocante preghiera dove … sormonta la certezza di una beata speranza”.
Studiare Migneco, quindi, per riscoprire il senso di appartenenza alla nostra terra spesso dimenticata proprio da noi siciliani. Dimenticata insieme al pittore Giuseppe Migneco. È questo il fine ultimo della mostra, ricordare Migneco e la Sicilia. Gli studenti del Liceo Artistico di Spadafora lo hanno fatto.

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