Omicidio a Messina, venerdì i funerali di Giovanni Portogallo

Omicidio a Messina, venerdì i funerali di Giovanni Portogallo

Alessandra Serio

Omicidio a Messina, venerdì i funerali di Giovanni Portogallo

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mercoledì 05 Gennaio 2022 - 15:08

La chiesa di San Pietro e Paolo ospiterà le esequie di Giovanni Portogallo. Tutti gli sviluppi dell'inchiesta sull'omicidio

Migliorano ma restano ancora critiche le condizioni di Giuseppe Cannavò, in prognosi riservata al Policlinico dopo la sparatoria del 2 gennaio a Messina, costata la vita a Giovanni Portogallo. L’amico, rimasto ucciso da qualcuno che ha aperto il fuoco in via Eduardo Morabito, sarà seppellito il prossimo 7 gennaio. Solo stamane infatti i suoi familiari hanno potuto rivedere il corpo senza vita del trentunenne, dopo l’autopsia effettuata ieri pomeriggio dal dottore Giovanni Andò.

I funerali saranno celebrati alle 14.30 nella chiesa di San Pietro e Paolo. Quel giorno la madre, la compagna – diventata mamma per la seconda volta da pochi mesi, il padre, collaboratore di giustizia, potranno dirgli addio. I familiari si sono affidati agli avvocati Cinzia Panebianco ed Angela Martelli (nella foto). Abbiamo fiducia nell’operato di chi sta lavorando per trovare l’omicida – dichiarano i due legali – La ferocia di quest’omicidio lascia sgomenti, è un fatto come non se ne vedevano da tempo in città. Giovanni aveva finito di scontare la sua pena da poco, i suoi reati risalgono al periodo in cui non era neppure maggiorenne. Giuseppe, invece, era in permesso premio, fuori dal carcere.

Intanto dall’esame del medico legale emergono le prime indicazioni: come già emerso dal primissimo esame effettuato a Camaro quella stessa tragica sera, sono stati 4 i colpi che hanno raggiunto Giovanni, alcuni sembrano da distanza più ravvicinata di altri, a cominciare da quello che gli è stato fatale, al costato. Sembra confermata quindi la ricostruzione effettuata a caldo dagli uomini del Maggiore Giuseppe D’Aveni (nella foto) che intervenuti in via Morabito hanno trovato tracce della fuga inutile di Giovanni, inseguito dall’assassinio che lo ha freddato mentre cercava di allontanarsi, già ferito.

Il principale indiziato resta il trentasettenne che abita in zona e che è ancora irrintracciabile. E’ tornata a casa, invece, la compagna, che sostiene di non avere notizie dell’uomo e di non aver visto niente perché quel giorno non era in casa, avendo litigato con l’uomo. Anche su di lui emergono ulteriori particolari, a cominciare dalla conferma del fatto che circa un mese fa è stato gambizzato in strada, tra il viale Europa e il viale Italia, uscendone lievemente ferito. Anche per questo, ipotizzano gli investigatori, era armato quando Cannavò e Portogallo si sono avvicinati a casa sua.

Erano armati anche loro? E’ questo che stanno cercando di capire il sostituto procuratore Stefania La Rosa e l’aggiunto della Dda Vito Di Giorgio, titolari del caso, che aspettano i risultati delle indagini del Reparto Investigativo dei Carabinieri, per avere maggiori indicazioni in questo senso.

Vito Di Giorgio

Per la Scientifica si tratta di analizzare i pochi resti trovati sul posto: i fori sull’autovettura centrata da un colpo, uno di quello forse destinato a Portogallo e che lo ha mancato, quelli che sembrano essere fori di proiettile sulla parte esterna dell’abitazione del sospettato, poi i resti dei proiettili rimasti sulla scena e i frammenti estratti dal corpo di Cannavò.

Di armi, infatti, ancora non c’è traccia, come del trentasettenne indagato. Le ricerche di Carabinieri e Polizia vanno avanti in tutta la città e nei centri limitrofi della provincia, ma privilegiata resta la tesi che non sia allontanato, che sia poco lontano da casa sua.

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