Nomi e richieste di condanna per la droga importata in Calabria e spacciata nella costa saracena
PATTI – Si avvicina la sentenza per gli imputati dell’operazione Los Angeles sulla presunta rete di spacciatori che curava i rifornimenti di droga a Sant’Angelo di Brolo e altri centri della costa saracena. Ieri il Tribunale di Patti ha dato la parola ai difensori, gli avvocati Antonio Spiccia, Carmelo Occhiuto, Marilena Bonfiglio, Sandro Pruiti e Alessandra Ioppolo, impegnati nelle difese insieme ai colleghi Giuseppe Condipodero, Tindaro Celi, Giuseppe Lo Presti, Giuseppe Germanà Bozza, Giuseppina Chiesi, Francesco Pellegrino e Alberto Schepis. I legali hanno sostenuto l’estraneità dei loro clienti alle accuse contestate. Si torna in aula il 13 giugno per dare la parola agli avvocati Giuseppe Tortora ed Alessandrino, poi a meno che non ci sia ulteriori rinvii la sentenza potrebbe arrivare nella stessa giornata.
Tutti i nomi e quanto rischiano
A marzo scorso il pubblico ministero Andrea Apollonio ha invocato condanne per tutti, anche piuttosto severe: 20 anni e mezzo per Dario Di Perna (Raccuja), 16 anni e mezzo per Piera Mondello (Sant’Angelo di Brolo), 3 anni e 3 mesi per Francesco Cotugno (Raccuja), 3 anni per Alessandro Faranda (Sinagra), 10 anni e mezzo per Mirko Maniaci ( Sant’Angelo di Brolo), 3 anni per Salvatore Ratto (Sinagra), 10 anni e mezzo per Antonino Tuccio (Raccuja). Per l’Accusa il processo ha provato la responsabilità degli accusati nei rifornimenti di droga in Calabria. Lo stupefacente era poi smerciato nell’area tra Brolo, Gioiosa Marea e l’entroterra.
La crisi colpisce anche gli spacciatori
La retata dell’operazione “Bianco e nero” è scattata il 6 ottobre 2023. Presunti corrieri, fornitori e pusher della droga sono stati incastrati dai pedinamenti e le tante conversazioni telefoniche ed ambientali intercettate dalla Guardia di Finanza, che hanno svelato le difficoltà degli spacciatori di farsi pagare dai clienti.
Agli atti anche le dichiarazioni di alcune delle persone coinvolte, dalla ex di uno dei principali protagonisti del giro di droga al fornitore catanese, diventato poi collaborante con la giustizia
A far scattare gli accertamenti è stata la segnalazione dei funzionari della Dogana tedesca che, all’aeroporto di Francoforte, hanno trovato piccole dosi di sostanze stupefacenti destinate al territorio peloritano tra i pacchi postali.
