Frode fiscale per oltre 8 milioni, 2 arresti e sequestri a tappeto. IL VIDEO

Frode fiscale per oltre 8 milioni, 2 arresti e sequestri a tappeto. IL VIDEO

Veronica Crocitti

Frode fiscale per oltre 8 milioni, 2 arresti e sequestri a tappeto. IL VIDEO

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mercoledì 28 Gennaio 2015 - 12:15

L'inchiesta prende avvio dalla precedente Operazione Dark Truck, condotta a Palermo nel marzo del 2012. A finire nel mirino, questa volta, sono state alcune società riconducibili a Andrea Currò, messinese, e Michele Nigrelli, suo consulente fiscale.

Si erano avvalsi di un sistema già collaudato a Palermo, ossia quello delle società cartiere che emettevano false fatture e fittizi contratti di appalto di servizi ad altre società, con l’unico scopo di avvantaggiare fiscalmente i loro “clienti”. In tal modo, con un raggiro che durava da anni, erano riusciti ad evadere imposte per oltre 8 milioni di euro.

Finiscono ai domiciliari Andrea Currò, messinese di 38 anni e amministratore della Currò Trasporti Srl (società messinese di trasporto di merci su strada) e il ragioniere Michele Nigrelli, 55 anni di Mistretta, suo consulente fiscale. Entrambi rispondono di associazione a delinquere, utilizzo di emissione di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazione infedele, omessi versamenti IVA, occultamento e distruzione di scritture contabili ed illecita somministrazione ed utilizzo manodopera. Insieme a loro, compaiono anche altri 6 indagati.

Un’inchiesta, quella coordinata dai nuclei di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Palermo e Messina che prende le redini dalla prima Operazione Dark Truck, la stessa che nel marzo 2012 portò al sequestro di 5 cooperative palermitane e 62 milioni di euro. Proprio durante quelle indagini, gli investigatori puntarono gli occhi anche sulla famiglia messinese Currò e sulle varie società di trasporto a loro ricollegabili.

Da accertamenti emerse come l’Europa Trasporti Srl e la Currò Trasporti Srl utilizzassero fatture per operazioni mai avvenute, emesse dalle cooperative palermitane finite sotto sequestro (Ma.Da. Group, Gi.Da. Group e Millenium Trasporti), che riguardavano nello specifico assunzione di personale e appalti di servizi. Ma non solo. Per evitare che, date le indagini già avviate, le cooperative palermitane fossero direttamente riconducibili alla famiglia Currò, lui e il suo consulente Nigrelli avevano ideato un piano ben congegnato. Avevano, difatti, messo in piedi una nuova società cartiera, la Europa Trasporti Srl, che faceva da intermediaria tra le cooperative palermitane e la vera e propria Currò Trasporti.

Quando poi l’Operazione Dark Truck prese avvio e a Palermo scattarono i sequestri, Currò e Nigrelli pensarono ad un altro escamotage, ossia cedere le quote societarie della Europa Trasporti ad una società di diritto inglese (Fishy Biziness Ltd con sede legale a Londra). Nel frattempo, grazie anche alla collaborazione degli altri 6 indagati, i due avevano costituito altre due società, la Inlog Srl (con sede a Catania) e la One Global Service Srl (con sede a Mistretta) che fornivano manodopera alla Currò Trasporti. In pratica, su 77 impiegati che lavoravano effettivamente nella società di Currò, solo 7 erano stati assunti dalla Currò Trasporti, gli altri da queste società terze. Questo meccanismo di frode aveva così permesso un’evasione di imposte di 8milioni e 200mila euro, nonché un mancato versamento di contributi previdenziali da parte delle società terze di 300mila euro.

Proprio queste ultime, infatti, non avevano mai versato un euro alle casse dell’Erario ma, per la loro struttura, consentivano di utilizzare manodopera ad un costo notevolmente inferiore rispetto a quello legale. I sequestri scattati stamattina per conti correnti, quote societarie e beni immobili sono stati firmati dal Gip per le Indagini Preliminari, De Marco, su richiesta del pool di magistrati coordinati dal Procuratore Aggiunto Sebastiano Ardita.

A difendere Andrea Currò, è l'avvocato Bonni Candido che ha già dichiarato:"faremo subito ricorso al Tribunale del Riesame. Già da tempo (quando fu notificato avviso di proroga indagini) avevo depositato memoria difensiva con allegato ricorso all'Agenzia delle Entrate, nel quale i consulenti fiscali hanno contestato e dettagliatamente argomentato i rilievi della Guardia di Finanza". (Veronica Crocitti)

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