Fondi Ecopass, la Ragioneria provinciale dello Stato vuole la rendicontazione

Fondi Ecopass, la Ragioneria provinciale dello Stato vuole la rendicontazione

Danila La Torre

Fondi Ecopass, la Ragioneria provinciale dello Stato vuole la rendicontazione

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giovedì 28 Marzo 2013 - 15:24

Il commissario straordinario si è già attivato per richiedere alle compagnie che navigano sullo Stretto il resoconto contabile. Intanto, il Consiglio comunale invita il reggente di Palazzo Zanca a chiedere la proroga dei poteri speciali e a garantire un maggior numero di vigili urbani

Fondi ecopass: è il momento della verità. A chiedere lumi sull’entità esatta dei proventi del ticket di attraversamento è la Ragioneria Provinciale dello Sato, che ha sollecitato il Comune di Messina ad inviare la relativa rendicontazione, cioè tabulati e certificazioni delle somme incassate, che devono essere contabilizzate dalla Ragioneria comunale. Il problema è che, a Palazzo Zanca, non è mai stato possibile quantificare esattamente i ricavi reali ottenuti dall’ecopass, perché le società di navigazione hanno accreditato le risorse senza allegare la documentazione che comprovasse le entrate effettive derivanti dal ticket.

Dopo il sollecito da parte dell’ organo periferico del Ministero dell'economia e delle finanze, il commissario straordinario Luigi Croce si è immediatamente attivato per richiedere alle compagnie che navigano sullo Stretto il resoconto contabile. Il richiamo da parte della Ragioneria provinciale dello Stato potrà finalmente favorire l’avvio di quella operazione verità sui fondi ecopass che più volte e da più parti è stata invocata, ma sin qui mai realizzata. Il Comune deve dire alla città e ai cittadini se i numeri quadrano o invece non tornano, come qualcuno sospetta. Anche il commissario Croce, in occasione della conferenza stampa sull’inquinamento acustico, ha detto che bisogna verificare «se i soldi che le compagnie trasferiscono nelle casse comunali corrispondono alla rendicontazione».

Un’affermazione dubitativa che necessita di una risposta immediata da parte delle società di navigazione, le quali sembravano invece fare orecchie da mercante e prendere tempo. Dimenticando o forse sorvolando sul fatto che l’ecopass è stato introdotto a titolo di risarcimento nei confronti del danno subito da Messina e dai messinesi, costretti a subire da decenni il passaggio dei tir dal territorio comunale; e che le somme incassate devono necessariamente essere destinate al Dipartimento Mobilità Urbana e Viabilità e devono essere impegnate esclusivamente per «tutte le attività di competenza inerenti la pianificazione/gestione/monitoraggio della mobilità urbana e dell’inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare, per gli interventi relativi alla sicurezza stradale ed alla mobilità sostenibile per la riduzione e razionalizzazione del traffico veicolare, e per la connessa salvaguardia ambientale».

In questi anni, non sono mancate le richieste di chiarezza da parte di politici, rappresentanti della società civile e movimenti sui fondi ecopass, che tuttavia hanno continuato a rimanere avvolti dal “mistero”. Chiaro ed evidente risulta lo scarso ed inefficace investimento delle somme introitate dal Comune a vantaggio della viabilità, che non beneficia più dei poteri speciali ma resta in piena emergenza, come al momento dell’emanazione dell’OPCM sull’emergenza traffico. Esattamente come nel 2008, quando i poteri speciali passarono dal prefetto all’allora sindaco Buzzanca, le arterie cittadine continuano ed essere invase dai mezzi pesanti; le infrastrutture che avrebbero dovuto decongestionare il traffico o sono state realizzate male, vedi il porto di Tremestieri, o sono rimaste incomplete, vedi gli svincoli, o sono rimaste sulla carta, vedi la via del mare. E come se questo non bastasse, in tutte le zone della città, le strade continuano a crollarci sotto i piedi, rendendo la sicurezza stradale sempre più precaria.

Anche il Consiglio comunale ha voluto prendere atto della drammatica situazione che vive Messina in questo settore e ha esitato l'atto d'indirizzo che dà mandato al commissario straordinario di inoltrare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, la richiesta di proroga dei poteri speciali, indispensabili a proseguire l'attività per fronteggiare l'emergenza ambientale per il traffico e la mobilità della città. Il provvedimento affida, inoltre, all'amministrazione commissariale di definire gli atti propedeutici per la proroga di ulteriori 24 mesi dei contratti relativi agli agenti di polizia municipale in scadenza il 31 maggio e di assorbire gli altri 12 idonei della graduatoria , prevedendone la copertura con i fondi Ecopass e con i proventi previsti dall'art. 208 del Codice della strada. (Danila La Torre)

6 commenti

  1. Franza nesci i soddi………

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  2. ART.21 COSTITUZIONE. Mattone dopo mattone, il castello di palazzo Zanca si sta sgretolando, affidare la delega a Orazio Miloro, fu un abnorme errore politico di Peppino BUZZANCA, l’uomo era privo di quell’autorevolezza necessaria per contrastare i responsabili di servizio, che abbiano fatto carta straccia del Testo Unico degli Enti Locali. La situazione del nostro Comune è più complicata di quanto viene scritto, non sarà facile nemmeno per la Procura e la Magistratura contabile venirne a capo, a comprendere quello che è avvenuto a Messina. Adesso potete meglio comprendere le riflessioni del nostro SAYA e la mia frase, A PALAZZO ZANCA NIENTE AVVIENE PER CASO E NESSUNO E’ INNOCENTE.

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  3. E SI MANGIARUNU I PICCIULI………..E PURE I GRANDI…

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  4. puzza di bruciato 29 Marzo 2013 07:53

    Queste cose succedono solo a messina… ora mi spiego perchè molti imprenditori non sono andati a svolgere attività a CT o PA
    in altre province a calci nei denti li prenderebbero..a Messina, invece, si può fare di tutto con la complicità di TUTTI…

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  5. Ciò che preoccupa è il fatto che la magistratura ordinaria, alle volte, si avvale di esperti ponendo nelle loro valutazioni conclusive l’esito dell’indagine o del procedimento giudiziario. Voglio dire, in breve che se l’esperto incaricato dal procuratore oppure dal giudice è persona veramente brava e competente, la sentenza che ne uscirà è giusta, se, al contrario, il perito non è adeguatamente esperto nella materia in trattazione, le conseguenze sono devastanti per l’imputato che è costretto a subire una condanna da ritenersi ingiusta. Trovare degli esperti in materia di finanza pubblica non è cosa facile. In tutta la mia carriera ne ho conosciuto solo uno e per la precisione il professore avvocato Francesco Gaetano Scoca, ordinario di diritto amministrativo dell’università di Roma. Sintetizzo ciò che intendo dire. Se il perito incaricato a relazionare sulla materia in trattazione, nel caso specifico di contabilità pubblica, è un vero esperto professionista e non occasionale o, peggio, improvvisato, il risultato conseguito non potrà che essere ottimo perché non discutibile sotto il profilo tecnico e legislativo, in caso contrario, cara mariedit, siamo nella fogna più profonda. Meno male che la odierna tecnologia ci consenti di esprimere liberamente i nostri pareri e di divulgarli per farne oggetto di confronto e di discussione. UNA PASQUA FELICE ALL’INSEGNA DELL’UMILTA’ DI PAPA FRANCESCO

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  6. Si si… Assumiamo vigili inutili… Tanto per spendere i nostri soldi!!! Sarebbe più utile far lavorare quelli giá in servizio. Il sabato scorso incrocio Tommaso Cannizzaro Cesare Battisti uno scooter mi stava salendo sulla macchina con una manovra ad alta velocità , mi fermo e dico ad uno dei tre vigili fermi all’incrocio ( guardavano le macchine che passavano niente di più ) scusi ha visto che manovra che ha fatto lo scooter ( ribadisco che lo scooter stava per pestare i piedi al vigile ) il vigile mi risponde stizzito ” vada vada ” . Ma allora che ci state a fare …

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