C’è qualcosa di sbagliato nei ragionamenti che facciamo al momento del voto

C’è qualcosa di sbagliato nei ragionamenti che facciamo al momento del voto

Giovanni Mollica

C’è qualcosa di sbagliato nei ragionamenti che facciamo al momento del voto

venerdì 06 Gennaio 2012 - 19:40

Se l’Italia è un Paese in svendita la colpa non è dei cittadini ma della classe politica. A tutti i livelli. Ma è pur vero che questi incapaci senza pudore li abbiamo votati noi e ciò dovrebbe farci riflettere sulle motivazioni che, fino ad ora, hanno guidato le nostre scelte. Nella speranza di non continuare a sbagliare.

Con i cali subiti dalle sue azioni in questi ultimi giorni, l’intera Unicredit vale 9 miliardi di euro. Fino a qualche anno fa, quella che è la seconda banca italiana, ne valeva più di 100.
L’Italia è ormai un Paese in svendita.
Quelli che l’hanno ridotta così sembrano non accorgersene nemmeno, tutti intenti a strepitare in difesa dei loro privilegi.
Al passare delle settimane, diviene sempre più chiaro che possono accettare i tagli delle pensioni, l’eliminazione del segreto bancario, la tracciabilità dei contanti e persino qualche timida liberalizzazione, ma sui tagli ai loro privilegi sono pronti a far cadere il Governo.
Cosa che Monti, da persona responsabile qual’è, non può permettere che accada.
L’attuale Premier e il 90% degli Italiani potranno anche vincere qualche battaglia – per esempio quella sulla messa in regola dei portaborse – ma, alla fine, le interminabili schiere legate alla politica e stipendiate dai cittadini impotenti – dai barbieri agli stenografi del Parlamento, dai consiglieri regionali al Ragioniere generale dello Stato, dai parlamentari che viaggiano gratis ai magistrati amministrativi che collezionano secondi e terzi incarichi remuneratissimi – riusciranno a conservare la stragrande maggioranza dei loro “sudati” vantaggi.
Non abbiamo abbastanza stomaco per passare in rassegna le incredibili e vergognose idiozie dette dagli esponenti di tutti i partiti nel patetico e insolente tentativo di giustificare l’entità dei loro compensi e l’insufficienza del loro operato. Ripetere ciò che hanno detto i vari “onorevoli” offende l’intelligenza di chi legge ma, chiusa questa squallida parentesi, azzardiamo qualche riflessione.
Le vicende dell’ultimo Governo Berlusconi dovrebbero avere insegnato a tutti la validità della tesi di Bobbio: quella dei Paesi occidentali è una democrazia dell’urna, dove la funzione dei cittadini/elettori si esaurisce al momento del voto.
L’intervallo tra un’elezione e l’altra serve per giudicare la capacità dei Governi di mantenere le promesse fatte e, alla successiva tornata, votare in conseguenza.

I tentativi di abbattere Berlusconi mediante un’opposizione extraparlamentare, basati su potenti media nazionali, strapagati opinion maker e comici più o meno divertenti – per non parlare dell’intero establishment culturale italiano -, si è dimostrato un clamoroso fallimento. Il Caimano ha ceduto il potere solo quando ha capito che il Paese era vicinissimo alla bancarotte e non ha voluto rischiare una plateale dimostrazione di incapacità politica che avrebbe compromesso definitivamente la sua immagine.
I fatti, che hanno la testa dura, dovrebbero aver dimostrato anche ai più ottusi antiberlusconiani che la strategia del muro contro muro – condotta con grande impegno e passione dai celebratissimi Santoro, Repubblica e Di Pietro, nonché da alcune Procure italiane – ha ottenuto l’effetto opposto, contribuendo a tenere in sella il Cavaliere per un tempo molto maggiore del dovuto.
L’unico risultato di questa tragicommedia all’italiana, a nostro modesto parere, è stato quello di far comprendere che oggi in Italia la vera contrapposizione non è quella tra la destra e la sinistra – entrambe con lettera minuscola, in quanto nulla hanno più a che vedere coi grandi ideali fioriti a cavallo tra ‘800 e ‘900 -, ma tra Cittadini e politici.

Abbiamo messo la maiuscola ai primi più come segno di speranza che come attribuzione di una patente di innocenza.
Perché al potere li abbiamo mandati noi.
Come diceva Bobbio, tra una votazione e l’altra abbiamo avuto il tempo per giudicare efficienza e correttezza di maggioranza e opposizione; così come ognuno di noi conosce i motivi che l’hanno indotto a votare i diversi partiti (i parlamentari non sono stati eletti da noi), i consiglieri regionali, provinciali e comunali.
Vale la pena chiedersi dove abbiamo sbagliato.

Non certo per assumerci colpe che non abbiamo, ma per non ricadere ancora una volta negli stessi errori.
Perché, ne siamo certi, dopo avere trasformato l’Italia in un Paese in svendita ed essersi rifiutati di ridimensionare i loro stessi vergognosi sprechi, al prossimo appuntamento elettorale, tenteranno ancora una volta di prenderci per il culo.
E tanti abboccheranno.

11 commenti

  1. QUESTA E’ GENTE CHE VA CACCIATA A COLPI DI SCOPA.SONO PEGGIO DEI MAFIOSI.SI SA CHE QUELLI SONO DELIQUENTI QUESTI SI PRESENTANO SOTTO LE MENTITE SPOGLIE DI PERSONE PERBENE ED INVECE SONO LA PEGGIORE SPECIE DELL’UMANITA’ PERCHE’ SUCCHIANO IL SANGUE ALLA POVERA GENTE.

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  2. I politici sono espressione ,nel bene e nel male dei cittadini, dire, che questi non sono responsabili o lo sono in modo lieve e quasi inconsapevole ,è dire una grossa eresia.Chi vota il caimano vota un rappresentante che fa dell’illegalità diffusa e della ricerca perenne della facile scappatoia ai problemi, vedi la fuga per non affrontare i veri problemi del paese, una prassi perenne. La lotta all’evasione fiscale ,all’imposizione delle regole, alla capacità di competere per un posto di lavoro tutti allo stesso modo ,non piace a chi vota questa gente.Le dichiarazioni di Cicchitto e di altri esponenti del PDL sui blitz della guardia di finanza ne sono un esempio lampante..

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  3. La Democrazia è anche 1 testa 1 voto. Il voto di chi legge Repubblica o Il Fatto vale quanto quello di chi legge Libero o … non legge affatto. Chi ritiene che chi vota Berlusconi sia un deficiente o un venduto commette lo stesso errore di chi crede che i Siciliani sono tutti mafiosi o che il suo voto valga di più di quello di un analfabeta. D’altra parte, nel caso specifico, debito pubblico e privilegi della Casta sono esplosi negli anni ’80 e inizio anni ’90, cioé quando Berlusconi ancora non c’era. FI ha vinto tante elezioni proprio perché c’era chi parlava così. La concezione liberale del rapporto tra Stato e Cittadino è profondamente diversa da quella hegeliana ed è innegabile che provvedimenti come la limitazione del contante o la trasmissione degli estratti conto all’Agenzia delle Entrate lasciano molto perplessi i puristi, ma, in un momento di questi, non dimostrano affatto che Monti abbia vocazioni illiberali.

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  4. Una volta, tanti anni fa, alla fine di un comizio del Gen. De Gaulle, un suo sostenitore gli urlò: “Mon Général, mort aux cons” (Generale, a morte i coglioni). E il Generale rispose: “Caro amico, il suo è un programma troppo ambizioso”

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  5. Uno, non capisco cosa c’entrino Repubblica o altri giornali?
    Due, il voto di un intera isola come la Sicilia è sempre stato illiberale,ovvero voto di scambio ,e visti i risultati ,una gran fregatura per i siciliani.Ma questo non ha cambiato la mentalità ed il modo di rapportarsi alle elezioni in quanto continueranno ancora su questa strada anche alle prossime elezioni.Per cui dire che sono i politici e basta è ,ripeto, una vera baggianata,
    tanto per fare un esempio di popolo che si è affondato con le proprie mani.

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  6. Per me è palese che i politici si sono fatti da parte solo per far fare a Monti il lavoro sporco, per non essere presenti al momento dell’affondamento e forse per poter dire alle prossime elezioni che, se avessero potuto agire liberamente, avrebbero sicuramente fatto meglio.
    Purtroppo però devono rendere conto solo ai segretari dei loro partiti, che li hanno magnanimamente nominati.
    L’attuale legge elettorale ed il conflitto di interesse non sono stati eliminati nemmeno da chi attualmente li contesta, quando aveva la possibilità di farlo, e su questo ci sarebbe da riflettere…
    Inoltre per difendere i loro privilegi ormai anacronistici ed intollerabili, non esitano a nasconderli oppure a giustificarli con la bugia del diritto acquisito, come se loro stessi non avessero tolto agli altri cittadini dei diritti che si potrebbero considerare acquisiti al pari dei loro.
    Non so se sia la legge o la consuetudine a stabilire che a loro spetti a vita, oltre al finalmente contestato vitalizio, l’appellativo di “onorevole”, io personalmente il loro comportamento lo vedo molto poco onorevole e principalmente privo di etica.
    …anzi a volte comico, stando ad alcuni ultimi comportamenti e dichiarazioni.
    Purtroppo una comicità che non fa ridere.

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  7. Infatti visto che la scelta dei politici che votiamo non contempla persone in gamba e oneste, dalle prossime votazioni non voterò più. Lo so che è sbagliato ma ormai sono stanco e non credo più a nessuno.

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  8. E’ un’articolo con cime di qualunquismo sbalorditive, separare le responsabilità dei politici dai loro elettori è svuotare la DEMOCRAZIA,termine che deriva dal greco δῆμος (démos)popolo e κράτος (cràtos)potere, ed etimologicamente significa governo del popolo.Noi abbiamo le stesse responsabilità dei politici che votiamo.Faccio un esempio,se nella nostra città si è costruito dappertutto senza opere di urbanizzazione,compromettendo la nostra economia futura,la mobilità e la nostra sicurezza,lo dobbiamo al Consiglio Comunale,che votò quel piano regolatore,si abusivo alla nostra tradizione urbanistica,si scellerato,ma LEGITTIMO,perchè votato da consiglieri scelti da noi messinesi.CHI VOTEREMO LA PROSSIMA ELEZIONE?

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  9. Anch’io pensavo di non andare a votare, poi mi hanno spiegato che è più efficace esprimere il proprio dissenso sulla scheda, così che il conteggio delle schede annullate possa mostrare quanti sarebbero disposti a votare gente e partiti diversi.

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  10. Tutto il mondo occidentale si domanda quali siano i correttivi per fare funzionare meglio i sistemi liberaldemocratici, stabilendo un legame più stretto tra la volontà popolare e i suoi interpreti. Ci sono alcuni correttivi interessanti (elezioni di mezzo termine, per es.) per ridurre i difetti della “democrazia dell’urna”. Tu stessa, alla fine, ti poni il problema su chi votare, mostrando che non hai una soluzione. Il problema è gigantesco, leggi i commenti: mostrano un’infinità di pareri: la volontà popolare va rispettata sempre? Come fare a cacciare chi governa quando non mantiene ciò che ha promesso? E’ importante dare la stura a una serena analisi, più che suggerire soluzioni perfette. Che non esistono. Questo è qualunquismo?

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  11. Sentenziare che i governati hanno la stessa responsabilità dei governanti mi ricorda chi, alla donna picchiata dal marito, dice “Peggio per te che l’hai sposato”

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