Il Ponte sullo Stretto è scivolato sulla Banana Rossa

Il Ponte sullo Stretto è scivolato sulla Banana Rossa

Giovanni Mollica

Il Ponte sullo Stretto è scivolato sulla Banana Rossa

mercoledì 10 Ottobre 2012 - 20:05

Come ripetuto più volte, noi Messinesi interpretiamo la parte degli utili idioti, strumento di chi si propone di sottrarci risorse e futuro. Nella triste vicenda del Ponte sullo Stretto abbiamo fatto il gioco di Genovesi e Spagnoli. Intanto i tecnici di Eurolink fanno le valige, lasciano desolatamente vuoto l'incubatore di Ingegneria e si spostano a Genova, per il Terzo Valico dei Giovi. Spenderanno lì i loro soldi

Nell’Agosto 2004, preso atto che l’Italia non era in grado di realizzare la tratta SA-PA, la più meridionale dell’ex Corridoio 1 Berlino-Palermo, si costituì a Bruxelles l’Associazione FERRMED.
Cercando sul web si legge – in inglese naturalmente – che FERRMED è un’associazione multisettoriale finalizzata a incrementare il trasporto merci via ferrovia e a rilanciare la competitività industriale in Europa.
L’obiettivo ultimo è realizzare il Grande Asse per il trasporto merci su ferrovia Scandinavia-Reno-Rodano-Mediterraneo Occidentale. Guardando l’immagine di questo Grande Asse si capisce perché l’area geografica interessata è chiamata Red Banana.
Tra i soci, circa 150, figurano i più grandi e potenti Enti e Aziende pubblici e privati di Spagna, Francia, Germania, Belgio, Olanda, Danimarca, Paesi scandinavi e Baltici. Fino ai Russi che si propongono di collegare il Grande Asse nientemeno che con la Ferrovia Transiberiana.
Un approfondito e interessantissimo studio, dal titolo FERRMED_GLOBAL_STUDY_BOOK, elaborato dall’associazione calcola in alcune centinaia di miliardi gli interventi richiesti per attivare questo lunghissimo e complesso collegamento ferroviario A/V e A/C. Vengono analizzati i bottleneck, i colli di bottiglia da eliminare – analoghi all’attraversamento dello Stretto per il Corridoio Berlino-Palermo – e se ne individuano un paio di straordinaria valenza ingegneristica.
Il primo è il tunnel di 18 km tra l’isoletta pressoché disabitata di Fehmarn, in Germania, e quella, anch’essa poco abitata, di Lolland, in Danimarca. Costa circa 8 miliardi di euro, sarà iniziato nel 2014 e completato nel 2020. Interamente a carico della Danimarca
Il secondo è il collegamento Algeciras-Almeira. Un costo altrettanto elevato, inserito in un complesso di grandi opere da realizzare in Spagna per 15 miliardi di euro.
Viene da sorridere a pensare che il Ponte sullo Stretto in sé sarebbe costato meno di 4 miliardi, gli altri 4,5 sarebbero stati tutti spesi per realizzare collegamenti e opere di cui avrebbe beneficiato soprattutto il territorio messinese.
Qualora qualcuno non abbia ancora capito cosa comporterà il FERRMED per la Sicilia, per il Mezzogiorno e per l’Italia, tentiamo di essere più espliciti: la Spagna si propone come canale di collegamento privilegiato per i flussi di merci che entrano nel Mediterraneo. Provenienti dall’Estremo Oriente (attraverso Suez), dall’Africa e dal Mar Nero. In barba alla geografia e a quel Paese popolato da politici inetti che è l’Italia. Tra gli applausi del PD, dell’UDC, dell’IDV, dei Verdi e degli Ambientalisti.
La redistribuzione dei flussi di mercantili a favore dei porti spagnoli del Mediterraneo e il trasferimento di milioni di tonnellate di merci dalle navi alla ferrovia comporterà la riduzione del 50% delle emissioni di CO2. Inoltre, lungo il Grande Asse, nasceranno migliaia di imprese manifatturiere, di centri di distribuzione di merci e di attività collegate.
LO stesso tipo di indotto che sostiene, da molti decenni, l’economia di Olanda e Belgio. E contribuisce in modo sostanziale alla grande industria di trasformazione tedesca.
Il progetto FERRMED è già in esecuzione e le opere già realizzate hanno causato l’incremento dell’attività dei porti spagnoli – Valencia in testa, con i suoi oltre 4 milioni di teu – e il parallelo calo di quelli italiani. Gioia Tauro, con i suoi 400 cassaintegrati ne è la dimostrazione.
Tre quarti d’Italia saranno tagliati fuori per mezzo secolo da qualsiasi ipotesi di crescita socioeconomica. La stessa Genova – che partecipa al FERRMED e, per la direttissima Genova-Milano (6,2 miliardi) è riuscita ad aggiudicarsi le risorse che erano in dote al Ponte sullo Stretto – assaggerà solo le briciole della rivoluzione trasportistica che si verificherà entro il 2025. Data alla quale il progetto FERRMED sarà completato.
Auguri a chi resta in questo Paese di ciechi e di ladri

23 commenti

  1. egr.signore,lei ha ragione ,ma è il suo augurio che mi fa capire che La pensa come me. E’ quel “ladri” che mi trova d’accordo.Infatti le grande opere pubbliche in Italia si fanno se ce’ un “ritorno” ai soliti politici.evidentemente i “ladri” non hanno trovato appetibile il ponte ed allora hanno succhiato a “minna” con le varie società che dovevano studiare la fattibilità,(50 ANNI CHE STUDIANO A SPESE DEL CONTRIBUENTE) ed ora devono mollare l’osso perchè i soldi son finiti per tutti.

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  2. Purtroppo siamo un popolo di imbecilli che non si accorgono che ci hanno tolto il futuro. La mappa a banana parla chiaro e il fondoschiena offerto sarà dei messinesi, dei siciliani e del Sud in generale.
    Io me la prendo con i messinesi che hanno buttato via l’occasione di veder rinascere Messina!

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  3. LaVecchiaSignora 11 Ottobre 2012 07:54

    La colpa e’ del Messinese, il Buddacio! Il messinese e’ l’ipocrita per eccellenza, e’ quello che dice NO PONTE perche’ inquina e poi messina e’ la citta’ piu’ sporca d’italia (esclusa la regione campania che ha il primato mondiale), perche’ il messinese butta il sacco della monnezza ovunque, ogni posto e’ buono. Il messinese, ignorante, non sa che le navi inquinano 1000 volte di piu’, anzi il ponte NON INQUINIREBBE per niente. Il messinese e’ quello che ha fatto buttare nel cesso l’unico progetto che avrebbe risolevvato la Sicilia. Ma si sa, il messinese vuole solo il posto fisso o stare a casa a farsi campare da mamma e papa’.

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  4. assolutamente vero e realissimo….. noi italiani e siciliani di messina vivremo di NO ..non si può, e di chiacchiere dal Ponte ad altre cento opzioni solo NO !! pochi “eletti” mangiano per tenere il resto come sudditi e se l’ideologia da un pretesto per vestire il no di pseudo valori…meglio !! Risultato il NO assoluto ..infatti non esistono neanche proposte diverse di sviluppo ed è questo che rende l’articolo sopra ancor più vero!!

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  5. Mollica ha ragione… bisognerebbe fare solo una precisazione: Oltre a “gli applausi del PD, dell’UDC, dell’IDV, dei Verdi e degli Ambientalisti”, considererei anche il PDL, che non ha mai avuto seriamente intenzione di realizzare il ponte e lo ha sempre utilizzato solo come manifesto elettorale, in quanto tenuto costantemente sotto scacco dalla Lega, che ovviamente di Ponte e ferrovie al sud non ne vuole sentir parlare (troppa concorrenza per Genova)… Forse è il caso di iniziare a capire che nessuno dei partiti tradizionali ha fatto e farà mai l’interesse del SUD…

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  6. lei ha parzialmente ragione sul fatto che i Messinesi (anche se è un fenomeno genelizzabile anche al resto d’Italia), sono restii alle novità, alla realizzazione di opere. Ho sentito tanti commenti negativi sul tram, sulla riqualificazione del pilone, persino sugli svincoli (tutte cose considerate inutili). Nello specifico, però, la volontà dei messinesi non c’entra nulla; non è mai stato fatto un referendum per conoscere il parere dei messinesi sul ponte e, in ogni caso, non sarebbe servito a niente. Il PDL dice di voler fare il ponte solo a parole, ma nei fatti ha altre intenzioni; il centrosinistra non vuole il ponte, perchè fa figo dirlo e perchè bisogna opporsi a quello che dice il PDL. L’unica cosa da fare è sostituire questa classe politica con una che si interessi veramente al sud, e non solo alla propria poltrona

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  7. Noi siamo colonia non Italia. Al pari della Calabria. Nella legge obiettivo votata dal 2001 anche dall’Ulivo, Margherita, PDS – PPI, c’erano solo la eterna Salerno Reggio Calabria e il Ponte sullo Stretto.
    Napolitano difende solo gli interessi dei campani, Vendola dei baresi e li si ferma l’Italia.
    Sotto Bari e Napoli c’è il sud del sud, abbandonato a se stesso. Sarebbe la prima volta che in 151 anni di storia d’Italia si paga una penale pur di non investire tra Sicilia e Calabria.
    Siamo nelle mani di gente ossessionata dal ponte, che si alza la mattina alle quattro per spiare sui colli la trasmigrazione degli uccelli o che si corica con la maglietta no ponte usata durante il giorno, la stessa maglietta indossata per 10 anni, o gente che ancora si ostina a votare “comunista” malgrado la tirannide comunista sia stata ovunque soppressa. E i giornali considerano questi soggetti “maestri del pensiero” senza capire che stanno facendo il gioco dei grandi capitali del nord.

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  8. Vuoi vedere che se si pottesse andare a controllare, spulciare, l’elenco delle societa partecipanti nei soci ci troveremmo anche qualche nome di italiani NO Ponte e magari anche qualche imprenditore siciliano o calabrese e pure dei politici italiani? Sarebbe veramente interessaante poterlo controllare.

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  9. Egr. Signore,
    non è costruendo opere inutili e faraoniche che si permette lo sviluppo nè di una regione, nè, tantomeno, di una nazione.
    L’attraversamento stabile dello Stretto di Messina è una questione affrontata male e condotta peggio.
    Innanzitutto, l’opera, di per sè è tecnicamente irrealizzabile, così come struttutata.
    Lei si ricorderà di quando, nei primi anni ’90, venne in visita la delegazione giapponese di cui facevano parte anche alcuni tecnici del team che aveva costruito l’Akashi Kaikyō, il ponte giapponese a campata unica sospesa più lungo del mondo, i quali avevano dichiarato di essere interessati all’opera.
    Furono portati, ad opera della Provincia Regionale, nel tratto di mare interessato.
    Ricordo ancora lo sconcerto delle loro facce appena videro la distanza e valutarono i venti.
    Ringaziarono e educatamente si allontanarono, dichiarando la impossibilità tecnica della costruzione.
    Ricorderà, ancora, che le simulazioi tecniche di resistenza delle saldature comportarono la presa di coscienza della impossibilità tecnica di realizzare saldature in grado di resistere alle sollecitazioni.
    Consulti quanto riportato dall’ingegnere delegato delle allora F.F. S.S, che fu defenestrato non appena fece rapporto alla sua direzione.
    Diverso sarebbe stato il tunnel sommerso, il cosiddetto Ponte di Archimede, ferme restando le insuperabili indicazioni sulla sismicità dei luogni e sulla loro traslazione in opposte direzioni .
    Sarebbe stato tecnicamente fattibile, ad un costo enormemente inferiore, visto che le stime sulle spese del Ponte a campata unica sospesa sono sempre state spaventosamente in difetto, per esplicita ta dichiarazione di chi al progetto ha lavorato, trattandosi di un costo inferiore da cimque a sette volte, almeno, a quello che si sarebbe dovuto sopportare realmente.
    Allora, più che fantasticare di colonialismo, servitù e baggianate simili, ci si ponga la domanda: perchè il ponte e non gia altri sistemi, fattibili e economici?
    La risposta sta proprio in questo due aggettivi, fattibili ed economici.
    Costruire il ponte o, quantomeno, provarci a costruirlo avrebbe comportato un guadagno al si sopra di ogni immaginazione per chi, dall’ombra, avrebbe tirato le fila, compartecipando ad attività secondarie per i non esperti, ma di fondamentale importanza (fornitura del calcestruzzo, smaltimento a discarica degli inerti, trasposti, espropri, ecc., ecc).
    La piattaforma immersa avrebbe eliminato il 90% di queste voci, in quanto gli elementi prefabbriati sarebbero giunti già pronti per l’assemblaggio.
    Solo i punti di attracco avrebbero impegnato opere su terraferma, ma di ridotta portata.
    Pertanto, invece di dire sciocchezze e di imbastire storie di complotti sordidi e misteriosi, si rifletta che I PRIMI A NON VOLERE l’attraversamento stabile dello Stretto sono stati coloro che, fidando sull’appoggio di lobby economiche e politiche, supportate da compiacenti organi di (dis)informazione, hanno perorato la causa e spinto perchè ci di indirizzasse sul Ponte sospeso a campata unica.
    Se poi si valutano i freddi numeri, potrà verificare “ictu oculi” che la necessità, se mai è esistita, di una struttura di attraversamento stabile dello Stretto, si è vanificata ormai da un decennio, in primis la costante,drammatica diminuzione dei passaggi e, quindi, dei proventi, non solo del traffico commerciale, ma anche quello delle normali autovetture.
    Infine, non prevedendo sistemi di trasporto, quale l’alta velocità, i supposti vantaggi dell’opera si sarebbero sciolti come neve al sole.
    La si smetta con polemiche che hanno il solo scopo di suscitare sdegno e risentimento in elementi psicologicamente instabili e culturalmente carenti.
    Cordiali saluti

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  10. sarò credulone o disinformato… ma l’iter di progettazione del ponte non è stato praticamente completato? Quindi tutti quelli che hanno realizzato i calcoli statici, le simulazioni, ecc. hanno bluffato? O contavano sul fatto che un governo, prima o poi, avrebbe deciso di definanziare l’opera?

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  11. concordo ed aggiungo che la faccenda del Ponte ha consentito a diversi avventurieri locali di arricchirsi perchè facenti parte di consigli di amministrazione,revisori e quaqqaraqua.

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  12. LA BANANA SUI BINARI……
    cioè mi scusi si tratterebbe di un collegamento ferroviario per trasportare merci, cose e persone da uno stato all’altro in alta velocità. Per cui frutta, pesci,ortaggi, persone e cose da palermo a berlino dovrebbero viaggiare in treno…non capisco molto di economia dei trasporti ma le banane non vengono dall’africa e dal sud america dunque anche senza il ponte arrivano sulla nostra tavola come tante altre cose e..molto più velocemente..

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  13. Caro signore,
    cadono le braccia a leggere ancora queste cose. Comunque, congratulazioni. Lei dice di saperne di più dei più grandi progettisti del mondo. Ha un bel coraggio! Tipicamente messinese. Il progetto preliminare è firmato da William Brown, le analisi statiche, teoriche e sperimentali da Leo Finzi, Fabio Brancaleoni, Stefano Caramelli, Piero D’Asdia. La dinamica della struttura in relazione al vento da Giorgio Diana e Luca Sanpaolesi. Gli studi sul calcestruzzo da Mario Collepardi. Le fondazioni da Michle Jamiolksowki. Gli studi geologici da Enzo Boschi e l’MIT di Boston ha analizzato le probabilità di rischio. Più decine di altri scienziati con la S maiuscola. Cerchi sul web se non li conosce. Il progetto definitivo è sottoscritto da COWI A/S, Dissing+Weitling, Buckland & Taylor Ltd e Sund & Baelt. Tutto poi rivisto da Parsons Transportation Group. Anche in questo caso, cerchi sul web cosa hanno fatto. Io, al suo posto, sarei pù prudente. Il prof. Signorino si è buscato una querela per diffamazione aggravata, che prelude una richiesta milionaria di danni, per aver azzardato giudizi tecnici senza la dovuta competenza. Spero che se la cavi. Al di là delle sue affermazioni di natura tecnica e sulla sua interpretazione delle espressioni (notoriamente impenetrabili) dei Giapponesi (il che fa capire che lei era lì con loro e leggeva nel pensiero), il resto sono illazioni tipo “I PRIMI A NON VOLERE l’attraversamento stabile … etc”. Così si può dire tutto e il contrario di tutto. In quanto al traffico in diminuzione, sono stufo di ripetere da anni che è un argomento illogico: sarebbe valido se il Ponte ci fosse. Visto che non c’è non dimostra nulla, anzi. Si sono fatti e si continuano a fare ponti tra sponde dove non passa nessuno, proprio perché attraggano il traffico. Ma, al di là dei miei e suoi (con tutto il rispetto) sproloqui, negli altri Paesi (certo amministrati meglio del nostro), continuano a progettare e costruire ponti sempre più lunghi. Sono pazzi? Cerchi su internet i nomi dei 150 soci del FERRMED, che stanno spendendo fiumi di denaro per portare avanti il progetto. Sono pazzi pure loro e l’unico savio è Lei? Un po’ più di umiltà, che diamine! Nulla di male ad essere contrari, ma con argomenti un po’ più validi.

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  14. Caro gio79, lei dice cose piene di buonsenso, ma questo è un modo di ragionare che non abita a Messina. Il classico buddaci ne sa sempre più degli altri ed è convinto di essere il sale della terra. Legga i commenti sopra questi e vedrà. Ma, qualsiasi cosa lei dica, il buddaci la guarderà con aria furbamente scettica e penserà “Chissà se è vero”. Probabilmente questo modo di ragionare ha ormai modificato il DNA peloritano. Di un’opera della complessità del Ponte, sul piano tecnico, potranno parlare sì e no 100 persone in tutto il mondo. Più i Messinesi. Immagini un Messinese che, ammesso che sappia l’inglese, legge il FERRMED_GLOBAL_STUDY_BOOK (lo cerchi su internet, è veramente interessante), storcerà la bocca e dirà “Mah!”. E resterà della sua idea. Non si meravigli se questa città continua ad andare in malora.

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  15. E’ vero. Pur dichiarandosi sempre favorevole – Ministro Fitto, pugliese, a parte. Che si è alleato con i corregionali per scipparci la SA-PA -, il PdL ha la grande colpa di avere propagandato il Ponte come fosse solo un modo per andare da Reggio a Messina e viceversa un po’ più in fretta. Ricorda il demenziale esempio di Berlusconi sui fidanzati delle sponde opposte che, col Ponte, avrebbero potuto incontrarsi a qualsiasi ora? Ha indotto gli Italiani a giudicare l’infrastruttura inutile. E, se servisse solo a Messinesi e Reggini, avrebbero perfettamente ragione.

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  16. Capisco le sue perplessità, ma la situazione è peggiore di quel che lei immagina: invece che sulla nostra tavola, la Red Banana va a finire da un’altra parte.

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  17. E’ inutile dare spiegazioni a chi è ideologicamente avverso all’opera, ho tentato per anni sul forum http://www.skyscrapercity.com (spero lo conosca) nella sezione forum Italia Ponte sullo Stretto di Messina ma della Sicilia e del Sud non importa nulla a nessuno. A meno di un miracolo stiamo perdendo un’occasione unica che molti messinese rincretiniti dalle falsità raccontate dai contrari al Ponte non hanno compreso.

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  18. Egr. Sig. Vallera? o Vagnera ?
    non saprei, spero comunque che Lei non risenta dell’appesantimento anche psicologico degli
    attributi che il suo cognome sembrerebbe suggerire. Lei accusa molti di noi essere
    “elementi psicologicamente instabili e culturalmente carenti”. …Increbile ma vero.
    Conosce quel fenomeno psicologico descritto da Freud chiamato PROIEZIONE ?( si proiettano sugli altri i propri attegiamenti senza ovviamente rendersene conto) Ecco
    solo così si possono spiegare le sue affermazioni conclusive . Un altro indizio da affidare ad un bravo
    psicologo e’ invece l’esordio del suo commento: “non e’ costruendo opere inutili e faraoniche che si permette lo sviluppo di una regione….o di una nazione” !!!! Lei ha molto umilmente definito inutile
    il Ponte chiudendo pertanto ogni spazio al dialogo ed agli argomenti contrari che pero Mollica molto argutamente confuta? Sul ” faraonica” concordo pero’ Il Ponte era interessante ed utile proprio perché opera faraonica. Solo così avremmo potuto utilizzarla come elemento vincente e competitivo di” MRKETING” a costo zero per ” vendere ” Il prodotto turistico di una Messina rinata e reinventata ….
    Comunque chiacchere chiacchiere ormai solo chiacchiere….

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  19. Mollica sembra un marziano a Messina. Le riflessioni intelligenti,documentate e ricche di slancio e passione verso la Città sono talmente rare. Solo la modifica del DNA del messinese ,tral’altro ipotizzata scientificamente come conseguenza del trauma del terremoto ,può giustificare l’esistenza ed il proliferare di tanti sciocchi “Tavazzi ” o “Fantozzi ” asserviti ai poteri forti . Gli argomenti dei No Ponte sono sempre stati risibili e facilmente smontabili perché pregnati di emotività ,di ideologismo ,di interesse personale,di paura,di ingenuità , di appartenenze partitiche, sindacali,di pigrizia mentale…..Ma scusate… quella dei giapponesi che vedendo la distanza …ringraziarono ed andarono via sostenendo l’impossibilità della realizzazione del Ponte ancora non la avevamo sentita e credo meriti l’oscar .delle scemenze Allo stesso Beppe Grillo , in occasione di un breve scambio di battute personali ,sono riuscito a farlo ” DUBITARE ” degli argomenti No ponte che pure per tanti anni hanno costituito il “copione” dei suoi spettacoli ;dimostrando cosi una intelligenza straordinaria , onesta’ intellettuale e l’umiltà dei grandi uomini.. Tant’è che nel comizio successivo di Piazza Duomo non ha insistito sul No Ponte chiedendo piuttosto un referendum propositivo come sarebbe stato democraticamente giusto. I politici tutti, le classi dirigenti ,la,stampa ed i cittadini dovremo assumerci le responsabilità del nostro fallimento e della mancanza di prospettive per i nostri figli destinati ad emigrare ,in mancanza di prospettive REALI

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  20. Le scemenze che lei scrive sono la cartina di tornasole della vostra sconfitta.
    Affaristi da quattro soldi che pensavate di intrufolarvi nell’affarone per cibarvi delle mollichelle.
    Prima di dire sciocchezze, sarebbe bene che si documentasse.
    Allora chiederebbe scusa per le sue stupidaggini.
    In ogni caso, si rassegni.
    Siete stati sconfitti per l’arroganza e l’ignoranza.

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  21. I giapponesi più cretini nella storia del mondo li ha capitati Peppe Vanvera o Vallera. Non è per caso che erano dei filippini che cercavano casa sua per farle le pulizie e non vi siete capiti? Comunque complimenti per la modestia, sarebbe utile avere il suo nome per capire tante cose…..

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  22. E’ proprio sicuro?

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  23. ahahahahahahahahah giapponesi gnam gnam.

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