I rappresentanti del Movimento spiegano come gestirebbero il settore, oggi nell’occhio del ciclone per via dei tagli operati dal commissario straordinario del Comune Croce
Reset ha presentato le proprie linee guida sui servizi sociali. “Il ruolo dell’Amministrazione Comunale – si legge in un comunicato – guidata da reset! sarà quello di intraprendere un percorso finalizzato alla conformazione dei servizi sociali all’assetto giuridico socio – sanitario introdotto con la Legge Quadro n.328/00, la cui finalità è il miglioramento della qualità di vita, la prevenzione, la riduzione e l’eliminazione delle disabilità, il disagio sociale e familiare e il diritto alle prestazioni, superando il concetto assistenzialistico dell’intervento sociale, nel senso di considerare il cittadino non come passivo fruitore, ma come soggetto attivo e in quanto tale portatore di diritti, a cui devono essere destinati interventi mirati alla rimozione di disagio psico-sociale e di marginalità. Dovrà essere quello di supporto e coordinamento dell’azione della comunità, con la progettazione ed attuazione di un sistema di verifica dei risultati in termini di qualità, efficienza ed efficacia; dovrà finalmente attivare lo Sportello unico socio-sanitario previsto dalle norme, centro di una rete informativa mirata ad una idonea informazione all’utenza, affinché diventi consapevole dei diritti e delle provvidenze di cui è titolare, e al raccordo funzionale tra i diversi soggetti componenti la rete del sistema integrato di interventi e servizi sociali”.
“Il comune – continua il documento – dovrà occuparsi di accesso ed accoglienza, raccolta di segnalazioni, orientamento e gestione della domanda; attivazione diretta di prestazioni in risposta ai bisogni semplici; avvio della presa in carico; nonché di promuovere e supportare la qualificazione del sistema. Dovrà fare in modo che si possa attingere alle risorse, non ancora quantificate per il prossimo triennio, a disposizione per i piani di zona, in modo che non siano dedicate a progetti occasionali ma che sostengano l’attività quotidiana, consentendo al comune di ridurre la spesa annuale, attualmente circa 10 milioni di euro, a parità di servizi erogati. Con l’adeguamento alla normativa possono aversi solo benefici: l’esternalizzazione dei servizi alla persona, con il sistema delle gare e delle convenzioni ha generato nel tempo situazioni di mercato protetto, favorendo le posizioni di rendita che hanno progressivamente affievolito la spinta ad un miglioramento continuo della qualità degli interventi. Il superamento di questa situazione renderà il mercato più plurale e competitivo, riportando al centro la qualità dei servizi ed i bisogni del cittadino”.
“Uno degli strumenti per attuarlo – si legge ancora – sarà il sistema dei voucher, che trasferiscono risorse alle famiglie anziché agli enti gestori: dal sostegno dell’offerta si passa al sostegno della domanda, modificando profondamente il sistema in quanto il trasferimento monetario dal Comune all’ente erogatore sarà subordinato all’effettiva esecuzione del servizio e non in base a stime ipotetiche di domanda. Per consentire effettiva libertà di scelta dovrà essere attivo un meccanismo serio di accreditamento degli enti erogatori e di informazione e sostegno degli aventi diritto all’assistenza”.
Secondo il movimento civico, le precedenti amministrazioni, anche quando capaci di progettare, hanno dimostrato di non essere capaci di portare a compimento quanto pianificato, ad esempio, per restare in tema le azioni per il sociale previste anche nella pianificazione strategica “Messina 2020”. Da queste premesse discende che il Comune deve rendersi consapevole di essere il principale interlocutore del cittadino per quel che concerne i servizi sociali e della necessità di un salto di qualità dell’intero sistema per vincere la sfida posta dal mutato contesto politico, sociale ed economico. Insomma, abbandonare finalmente il modello delle clientele e adeguarsi ai modelli dei comuni più virtuosi”.
“Per fare questo – conclude il documento – sarà necessario uscire dall’emergenza comprendendo, ci riferiamo in particolare al Commissario Croce, come sia poco sensato annullare i servizi sociali in una città allo stremo poiché i costi sociali ed economici dei tagli sarebbero incalcolabili e molto più rilevanti delle eventuali economie”.

Ma che Gravi
ART.21 COSTITUZIONE. Chi è più compiaciuto di MARIEDIT, per le linee programmatiche di RESET, io che da anni pubblico, dal repertorio contratti, quelli relativi alle Cooperative Sociali, mettendoli in correlazione con i bandi di gara, che portavono diritto, legittimamente, al MONOPOLIO di un ristrettissimo GRUPPO, legato ad esponenti politici, trasversali ai due schieramenti, che hanno governato Messina? NESSUNO più di MARIEDIT. Chi più di MARIEDIT, che per primo ha scritto della LIBERA SCELTA, tra strutture pubbliche e private, convenzionate con il Comune, cui tocca verificare i requisiti previsti dalle leggi, come l’unica misura della qualità degli operatori impegnati in questo delicato settore dell’amministrazione comunale? NESSUNO più di MARIEDIT. Solo la LIBERA SCELTA scardinerà questo MONOPOLIO, che ha restituito mediocri servizi ai messinesi più deboli, precarietà remunerativa, occupazionale e contributiva ai soci lavoratori delle Cooperative.LIBERA SCELTA significa più competezione, più qualità, più SERVIZI SOCIALI. COMPLIMENTI A RESET. Mi aspetto adesso le proposte del MOVIMENTO 5 STELLE e di NOI PER L’ITALIA.
e hanno perso tutto sto tempo per dire quello che la costituzione ha scritto qualche decennio fa’?
E’ VERO CHE NON ABBIAMO NESSUNA VOGLIA DI CAMBIARE.
AD ESEMPIO NELLE RIUNIONO CHE FANNO A NESSUNO E’ MAI VENUTO IN MENTE DI AFFRONTARE IL PROBLEMA DELL’ABUSIVISMO DIFFUSO IN TUTTI I CAMPI DELL’AMMINISTRAZIONE ?
I servizi sociali bisogna, essenzialmente, che vengano dati. Il resto è soltanto pubblicità politico elettorale.