La Regione scioglie il Cda dell'Ente Teatro. Ma il Cda ribatte punto su punto

La Regione scioglie il Cda dell’Ente Teatro. Ma il Cda ribatte punto su punto

La Regione scioglie il Cda dell’Ente Teatro. Ma il Cda ribatte punto su punto

Tag:

mercoledì 31 Ottobre 2012 - 10:43

Il Consiglio di Amministrazione dell’Ente Teatro Vittorio Emanuele ha formulato una serie di osservazioni in merito alle argomentazioni utilizzate dall’assessorato regionale per motivare lo scioglimento

La delibera della Giunta regionale sullo scioglimento del Cda dell’Ente Teatro Vittorio Emanuele è del 2 ottobre. Ora l’Assemblea regionale siciliana dovrà fornire il relativo parere. Ma il Consiglio di Amministrazione del Teatro non ci sta e formula una serie di osservazioni su una serie di argomentazioni, utilizzate dall'Assessorato al Turismo e Spettacolo per proporre il provvedimento.

Alto tasso di contenzioso – “È vero che esso deriva dalla mancanza delle tabelle di equiparazione e della pianta organica. Ma vanno rilevate almeno due cose: il commissario ad acta, nominato l'11 maggio 2012, ha trovato la tabelle di equiparazione già preparate e poste alla valutazione concordata con i sindacati; la pianta organica era stata licenziata da questo Ente e inviata alla Regione (allora era competente l'Assessorato ai Beni culturali) già nel 2006: ebbene, la Regione l'ha restituita non approvata soltanto nel 2010. Chi è, quindi, il primo inadempiente?”

Adempimento dell'ordinanza del Tribunale di Messina – “Qui è necessario riportare un passaggio della deliberazione perché contiene affermazioni infondate. «… che con ordinanza del Tribunale di Messina, Sezione lavoro – si legge – venivano sospesi gli effetti del provvedimento n. 120 del 18 luglio 2011 del direttore amministrativo, il quale dichiarava esecutiva la graduatoria del concorso per direttore amministrativo, indetto dall'Ente in questione, ingiungendo di rinnovare la procedura di mobilità, facendo uso di corretti parametri nella valutazione dei titoli; che detta ordinanza è stata notificata in data 9 maggio 2012 e, alla data odierna, non essendo stata intrapresa alcuna iniziativa, volta alla attuazione dell'Ordinanza medesima, si è reso necessario procedere alla nomina di un ulteriore commissario ad acta, con D. A. n. 52 del 20 luglio 2012 per l'attuazione del dettato della citata Ordinanza…». A parte il contenuto dell'Ordinanza, nulla è vero in questo passaggio. All'Ordinanza è stata data corretta e doverosa esecuzione già il 18 giugno 2012, prima della nomina di un commissario ad acta: mentre si sostiene che non sia stata eseguita «in data odierna», cioè il 2 ottobre. Se poi, invece, andando ben oltre il contenuto dell'Ordinanza, ci si vuol riferire all'insediamento del vincitore del concorso, l'Assessorato sembra ignorare almeno due fatti molto importanti: 1) il commissario ad acta di cui sopra con proprio provvedimento in data 20 settembre 2012 ha deciso che non si può procedere all'insediamento in mancanza della pianta organica, attualmente in redazione da parte dello stesso commissario; 2) che la stessa Sezione lavoro del Tribunale di Messina in data 12 ottobre 2012 ha respinto la richiesta del vincitore di essere immediatamente insediato, in attesa della decisione sul merito riguardante la formulazione della graduatoria”.

Finanziamenti statali – “Qui la deliberazione sostiene che l'Ente mai ha chiesto e mai ha avuto accesso ai finanziamenti statali del Fondo unico per lo spettacolo. Sarebbe stata sufficiente una ricerca sul sito del Ministero per verificare che l'Ente Teatro di Messina ottiene regolarmente i contributi per l'attività di lirica fin dal 2003 per un totale fino a quest'anno di 1 milione e 573mila euro. Ottiene anche dal 2002 i contributi del FUS per il rimborso delle spese di vigilanza antincendio. Sono stati chiesti più volte anche i contributi per la stagione di prosa, ma il Ministero ha risposto negativamente con la motivazione che lo status giuridico dell'Ente non ne consente l'erogazione”.

Rendiconti degli anni 2010 e 2011 – “La mancanza del conto consuntivo 2010 è quella che ha determinato la sofferenza di cassa di questo Ente. Precisato che il conto consuntivo 2010 sta per essere consegnato al Collegio dei Revisori (peraltro nominato dalla Regione dopo oltre tre anni di vacatio e una lunga serie di solleciti da parte di questo Ente), va reso pubblico, però, che per quel che riguarda il consuntivo 2011, una volta accertata l'impossibilità interna di adempiere a questo compito (completamente modificato da una nuova normativa) e per evitare di ricorrere ancora a un esperto esterno, in data 19 luglio 2012 questo Ente ha scritto all'Assessorato facendo presente le difficoltà in cui si trovava e chiedendo «di voler distaccare presso di noi un dipendente di codesto Assessorato, in grado di assolvere questo compito. La sua presenza, infatti, potrebbe essere una guida utile non solo a risolvere il problema momentaneo della chiusura del bilancio, ma anche a indirizzare e istruire il nostro personale in maniera che per l'avvenire possa poi ottemperare al compito in modo autonomo». Richiesta che è stata reiterata in data 2 ottobre e 24 ottobre. A queste lettere non è mai stata data alcuna risposta”.

2 commenti

  1. Invece di parlare di spettacolari opere liriche o di emozionanti recite teatrali, questa inetta classe politica e dirigente di Comune e Regione, ci costringe a discutere di rendiconti, di alto tasso di contenzioso, ordinanze di tribunale, finanziamenti statali. I ricchi e i lor signori non hanno problemi, si spostano a Catania, Palermo o nei teatri del centro nord Italia, mentre la gente normale, intendo dal punto di vista economico, con la passione per il teatro e la musica, vede svanire,a prezzi accessibili, questa fonte di gioia e di meraviglia,che le scuole potrebbero utilizzare a far rinascere l’interesse culturale per questa forma d’arte. Non provate vergogna per come avete ridotto la cultura nella nostra Messina? MALANOVA MAVITI.

    0
    0
  2. Giuseppe Arrigo 1 Novembre 2012 07:58

    tutto il CdA dell’Ente dovrebbe avere la dignità di andare via e di scomparire dalla vita amministrativa della città. La Magistratura contabile dovrebbe intervenire per verificare: consulenze a persone che contemporaneamente si trovavano a lavorare per altri Enti; incarichi non conformi alla normativa e che inevitablmente creeranno altri contenziosi per assunzioni a tempo indeterminato (dobbiamo ricordarci che il braccio destro dell’On. Ardizzone ha avuto così il posto di lavoro in Teatro, ma sarà un caso); incarichi ad avvocati per le decine di cause dei dipendenti dovute all’incompetenza gestionale; interessi bancari per scoperture derivanti dalla mancata presentanzione delle rendicontazioni alla Regione e quindi il mancato incasso dei saldi; un concorso per Dirigente che ha creato un danno erariale, valutabile in centinaia di migliaia di euro, in quanto non poteva essere bandito; la lista sarebbe lunghissima, ma evidentemente non esistono neanche giornalisti che vogliono VERE risposte, in quanto non fanno neanche le domande si prestano a pubblicare giustificazioni da parte di questi scarsi Amministratori.

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007