«De Luca incompetente o persegue fini contrari all’interesse pubblico»

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lunedì 28 Gennaio 2019 - 06:40
Palagiustizia in via La Farina

La relazione del presidente della Corte d'Appello di Messina Michele Galluccio e la replica del sindaco Cateno De Luca in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario (VEDI QUI E QUI) hanno riacceso i riflettori sull’annosa questione del Palagiustizia bis, la cui realizzazione è attesa da troppi anni . Nel botta e riposta tra Galluccio e De Luca è stata tirata in ballo la precedente amministrazione, che aveva deciso di far nascere il secondo palazzo di giustizia nell’area dell’ Ospedale militare. Tuttavia, l’attuale amministrazione intende revocare l’iter avviato, optando per la realizzazione del secondo tribunale in via la Farina.

La scelta della giunta in carica viene contestata dagli ex amministratori , che intervengono nel dibattito con un comunicato. A scrivere è in particolare il movimento “Mesinaccomuna” , fondato dall’ex sindaco Renato Accorinti e dagli ex assessori Guido Signorino e Sergio De Cola. I toni del comunicato sono particolarmente polemici i nei confronti del primo cittadino.

«Ci risiamo. De Luca si impegna nuovamente a dimostrare la sua miglior dote: l’assunzione di impegni che non gli competono pienamente e che non è in grado di rispettare. Adesso è il turno del “secondo palagiustizia”, tema su cui interviene provando a bloccare una soluzione già decisa e formalizzata e rischiando un possibile danno erariale sia per il prolungamento dei fitti passivi che per la redazione di progetti irrealizzabili. La domanda sorge spontanea: perché? »

«Uno che “il Sindaco lo sa fare” – continua Messinaccomuna – dovrebbe sapere che da settembre 2015 gli oneri sull’edilizia giudiziaria sono transitati al Ministero della Giustizia e l’intesa sottoscritta coinvolge patrimonio e cespiti di Amministrazioni Statali. Non è il protocollo sottoscritto ad aver ridotto le competenze dei Comuni, ma la legge».

E ancora: «Uno che “il Sindaco lo sa fare” dovrebbe sapere che la sua proposta (il Palagiustizia al “fosso” di Via La Farina) è un’aberrazione urbanistica, irrealizzabile per via delle distanze dalla linea di costa, ai sensi del PRG del Comune che lui stesso amministra. Uno che “il Sindaco lo sa fare” dovrebbe sapere che far fare un progetto esecutivo inutile, per un’opera irrealizzabile, è un danno erariale».

«Uno che “il Sindaco lo sa fare” non può prendere in giro una città dicendo che un progetto che utilizza i fondi pubblici disponibili per riattivare su siti pubblici funzioni di pubblica utilità senza necessità di risorse aggiuntive, con un’opera calendarizzata è “un obbrobrio”; spieghi perché, che di roboanti e vuote parole ne abbiamo sentite fin troppe in questi mesi. Invece lui propone un’opera dal costo a suo dire ben più che doppio, per la quale (oltre all’incompatibilità con le normative urbanistiche) non ci sono i finanziamenti».

«Il blocco della soluzione individuata dall’amministrazione Accorinti, urbanisticamente compatibile, istituzionalmente condivisa e formalizzata – sostengono gli ex amministratori – avrebbe un’unica conseguenza: prolungare sine die i fitti a carico del Ministero, con la prospettiva di ripristinarli in futuro per remunerare eventualmente il privato che partecipa all’opera (ecco il danno erariale “strutturale”). Con vantaggio di chi?»

«Uno che propone queste soluzioni o è incompetente o persegue fini contrari all’interesse pubblico. A questo punto è bene sollecitare un intervento diretto del Governo sulla questione del secondo palazzo di giustizia a Messina».

2 commenti

  1. Di Luca è improvvisato è vero ma l’unica persona al mondo che non lo può dire è proprio Accorinto compresi il “tra le nuvole” Signorino e quello che fa le riunioni urgenti…..dopo (De Cola).

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  2. Aurelio Sulfaro 28 Gennaio 2019 23:20

    Un accordo c’e già..cn finanziamenti già previsti..si doti la città finalmente del Palagiustizia e si faccia in fretta. E senza piu nessuno spreco di risorse..ricominciare da capo è atteggiamento insensato!!..

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