Primo scossone nella giunta Musumeci: si dimette Figuccia

Primo scossone nella giunta Musumeci: si dimette Figuccia

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Primo scossone nella giunta Musumeci: si dimette Figuccia

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mercoledì 27 Dicembre 2017 - 17:42

L'assessore dimissionario si era scagliato contro Micciché, subendo a sua volta gli attacchi degli esponenti della maggioranza. In un comunicato ribadisce i concetti espressi nei giorni scorsi e dice addio al Governo regionale

“Oggi più che mai sento di essere un uomo libero e da tale condizione continuo a portare avanti le mie idee, rimanendo fedele al mandato degli elettori che mi hanno votato per tutelare la posizione dei cittadini, di chi soffre, di chi vive una condizione di difficoltà economica e di chi è lontano dai palazzi dorati. La mia maggioranza è la gente che ha creduto in un’azione di cambiamento e di discontinuità”. Lo afferma l’ assessore regionale Vincenzo Figuccia, che con un comunicato annuncia le sue dimissioni dopo le polemiche scaturite dal suo attacco a Micciché.

Il nocciolo della questione gira attorno al tetto degli stipendi dei dirigenti dell'Ars, al quale il neo presidente dell’Assemblea siciliana ha detto di opporsi, divenendo bersaglio dell’assessore in quota Udc : “Probabilmente – ha dichiarato Figuccia – questa maggioranza ha sbagliato a votare Micciché e avrebbe potuto fare scelte più coraggiose esprimendo un presidente dell'Ars di maggiore discontinuità. Non mi piace l'immagine che si sta dando all'esterno. La considero offensiva per tanti che non possono mangiare, licenziati, inoccupati, giovani, meno giovani e soggetti appartenenti a varie categorie che guardano a questo governo con speranza e che aspettano segnali nella direzione del cambiamento, dello sviluppo e del sostegno a chi soffre".

Le affermazioni dell’assessore regionale hanno provocato un vero e proprio terremoto politico. Il primo a prendere le distanze era stato il commissario regionale dell’Udc, Pippo Naro: "L'Udc regionale ribadisce stima e apprezzamento per il presidente Miccichè che è stato voluto dalla maggioranza di cui l'Udc è parte integrante. Per questa ragione la dichiarazione dell'onorevole Figuccia è assolutamente inopportuna. La linea politica del partito è coerente rispetto alle buone relazioni istituzionali e personali nei confronti del presidente dell'Assemblea regionale siciliana".

Hanno parlato di polemiche inutile anche i capigruppo maggioranza Alessandro Aricò (Diventerà bellissima), Antonio Catalfamo (Fratelli d’Italia), Margherita La Rocca Ruvolo (Udc), Giuseppe Milazzo (Forza Italia), Carmelo Pullara (Popolari e autonomisti)

“Vorremmo consigliare all’assessore Figuccia di impegnare le sue energie in modo prevalente se non esclusivo all’attività amministrativa di governo, nei settori delicati che gli sono stati affidati, evitando di alimentare polemiche strumentali su argomenti che non sono all’ordine del giorno dell’Assemblea regionale siciliana”, scrivono in una nota.

“Il tema relativo alla scadenza della vigente delibera del Consiglio di presidenza dell’8 ottobre 2014, concernente i tetti retributivi del personale amministrativo dell’Ars, sarà affrontato – sottolineano – a tempo dovuto, con la doverosa sensibilità, dallo stesso Consiglio di Presidenza”, concludono i capigruppo.

L’esponente dell’Udc non torna però indietro, ribadendo il concetto espresso nei giorno scorsi e prendendo una decisione inaspettata: dimettersi da assessore.

Ci sono tante aspettative verso questo governo, che sono certo non verranno disattese, ma non posso non tenere conto degli accadimenti politici, consumatisi nelle ultime ventiquattro ore, che ledono la dignità dei cittadini siciliani, consegnano un’immagine inopportuna e distorta e che rendono impossibile la prosecuzione del mandato di Assessore all’energia e ai servizi di pubblica utilità, conferitomi dal Presidente Musumeci. Si tratta di una decisione maturata dopo profonda e attenta riflessione, ponderata su aspetti di carattere politico e supportata da valutazioni di natura tecnica e personale. Per queste ragioni ho deciso di rassegnare le mie irrevocabili dimissioni, rimanendo garante e anello di congiunzione fra i cittadini e i luoghi deputati a legiferare per il cambiamento.

Continuerò a lavorare per le reali priorità di questa terra, in linea con i percorsi concreti che il Presidente Musumeci sono certo sarà capace di creare con il conforto, il sostegno e la condivisione dei siciliani che meritano di sognare e, soprattutto, di avere un futuro migliore”.

Figuccia continuerà la sua attività a Palermo da deputato regionale, facendo parte dei 70 eletti.

2 commenti

  1. MessineseAttento 27 Dicembre 2017 20:49

    Chi ha votato Musumeci, ha votato per la casta, scegliendo consapevolmente di restituire la Sicilia alla politica di vecchio stampo, il cui primo impegno è ed è sempre stato quello di proteggere se stessa e di ingrassare i propri averi. Nulla di nuovo, dunque, nell’abolire i tagli ai super stipendi dei dirigenti regionali. È solo l’inizio dell’ennesima stagione politica Siciliana che vedrà la casta arricchirsi a discapito del popolo. Ovviamente esclusi i galoppini, i quali stanno già raccogliendo le prime misere molliche.

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  2. Qualcuno dirà che i cinque stelle sono populisti ed incapaci. Quello che è certo è che sono ad oggi gli unici ad avere mantenuto la parola sul taglio personale degli stipendi. Tutti gli altri hanno solo fatto chiacchiere in questo senso.

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