Corsa contro il tempo per seguire i diktat della Corte dei Conti ed allontanare il dissesto

Corsa contro il tempo per seguire i diktat della Corte dei Conti ed allontanare il dissesto

Danila La Torre

Corsa contro il tempo per seguire i diktat della Corte dei Conti ed allontanare il dissesto

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martedì 15 Gennaio 2013 - 17:38

Il ragioniere generale Coglitore ed il dirigente responsabile al Bilancio Di Leo hanno trasmesso una nota a tutti i consiglieri comunali, spiegando qual è lo stato attuale delle cose e sollecitando la loro “collaborazione”. Sfuma la data del 15 gennaio per l'arrivo dei 40 milioni di euro stanziati dalla Regione

Tra meno di un mese, esattamente il 13 febbraio, il piano di riequilibrio pluriennale – strumento necessario ad accedere al Fondo istituito dal Governo nazionale – dovrà arrivare sulla scrivania del Ministero e della Corte dei Conti, altrimenti per il Comune di Messina sarà default. In questi giorni, a Palazzo Zanca è in atto una vera e propria corsa contro il tempo per redigere il piano secondo le ristrettissime linee guida varate dall’organo di controllo, che dovrà approdare in Consiglio comunale non oltre il 27 gennaio, quando scadrà il termine di 45 giorni previsto dalla delibera di adesione al salva Comuni, votata in Aula lo scorso 13 dicembre.

Senza il piano pluriennale il Comune potrà dire addio ai 50 milioni di euro destinati a Messina e dichiarare dissesto, ma dagli uffici finanziari fanno sapere che lavoreranno sino all’ultimo giorno utile per scongiurare tale eventualità. In attesa di ricevere le direttive dal commissario straordinario, Luigi Croce, il ragioniere generale Ferdinando Coglitore ed il dirigente responsabile al Bilancio, Giovanni Di Leo, hanno trasmesso una nota a tutti i consiglieri comunali, spiegando qual è lo stato attuale delle cose e sollecitando la loro “collaborazione”.

Nel documento, i dirigenti chiariscono innanzitutto che le linee guida adottate dalla Corte dei Conti prevedono parametri stringenti soprattutto per le aziende e partecipazioni comunali. In primo luogo, l’organo di controllo impone la dimostrazione di riequilibrio finanziario pluriennale (bilanci approvati, contratti di servizio, autonomia finanziaria senza perdita); In secondo luogo, l’attestazione dei debiti latenti lodi arbitrali- giudizi pendenti etc) di cui è necessario prevedere nel piano un apposito fondo parametrato all’entità ed a cui è necessario dare copertura finanziaria nel decennio; in terzo luogo, la magistratura contabile ritiene necessario individuare concrete misure correttive di importo tale da compensare gli squilibri strutturali dell’ente.

Ad oggi, come ammettono gli stessi Coglitore e Di Leo nel loro documento, l’unico passo compiuto è stato quello di inviare una nota a tutti i dirigenti comunali per procedere agli adempimenti di propria competenza , sollecitandoli a compilare l’ apposito prospetto, allegato alle linee guida della Corte dei Conti, da restituire entro il 16 gennaio.

Quanto alle competenze dell’Area economico- finanziaria, i due dirigenti informano i consiglieri comunali che è in fase di elaborazione un «prospetto suddiviso per anno e per importi con il quale verrà data dimostrazione delle economie che si verificheranno dal 2013 al 2022, nella spesa del personale, a seguito di circa 700 dipendenti che saranno collocati a riposo per raggiunti limiti di età».

oglitore e Di Leo suggeriscono , infine, ai consiglieri di fare la loro parte, invitandoli ad inviare in «tempi brevissimi» le loro «misure correttive concrete». L’aggettivo utilizzato da Coglitore sembra nascondere un messaggio “subliminale”: evitare proposte inutili, come avvenne nel caso della delibera inviata mesi addietro alla Corte dei Conti, che fu “massacrata” dai magistrati contabili per l’inconsistenza delle misure inserite nell’atto.

Intanto, mentre si lavora intensamente per non perdere il fondo nazionale, a Palazzo Zanca si attendono ancora i 40 milioni di euro stanziati dalla Regione, che arriveranno, visto che l'iter sta proseguendo regolarmente, senza intoppi burocratici, ma non il 15 gennaio come annunciato dal deputato regionale Marcello Greco. (Danila La Torre)

12 commenti

  1. Vorrei tanto vedere il parto di cotante menti brillanti, unica nota positiva e che in tant’anni non ho mai visto così tanta attività al comune 🙂

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  2. di norma i responsabili dei disastri si lasciano alla porta… qui si presume debbano dare indirizzi e soluzioni.

    che città meravigliosa…

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  3. antonio barbera 15 Gennaio 2013 18:19

    Tempi brevissimi?… Misure correttive concrete ? I consiglieri comunali hanno altro da fare . Chi sono i consiglieri comunali competenti in materia amministrativa e contabile da proporre qualche cosa di concreto .Sono bravissimi, e l’ultima consigliatura lo ha dimostrato, a perder tempo in fumose questioni di partito, correnti ,spifferi d’aria , ma di concreto per questa martoriata Città non ho visto nulla .Parafrasando l’ultima trasmissione di “Servizio Pubblico ” non hanno frequentato manco i corsi serali.

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  4. STANDO COSI’ LE COSE….

    CIAO FONDO..CIAO !

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  5. MessineseAttento 15 Gennaio 2013 18:53

    Coglitore e Di Leo che chiedono aiuto ai consiglieri per individuare le misure correttive è, purtroppo, una dichiarazione di impotenza (forse incapacità!?) da parte di chi doveva tenere in ordine i conti del comune.
    Entrare nel consiglio comunale di Messina è come entrare in un club di golfisti, a tutto si pensa meno che a lavorare.
    Immagino questi signori impegnati a ragionare su cosa scrivere su quel foglio che però rimane inesorabilmente bianco.
    Povera Messina!

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  6. ART.21 COSTITUZIONE. Mi tocca, come al solito, fare il Consigliere Comunale, dare un significato alle scarne parole di COGLITORE, fornendo dati sconosciuti ai messinesi. Il dirigente fornisce una proiezione di 700 dipendenti, da collocare in pensione dal 2013 al 2022, ne fa una questione di economia di spesa corrente, mentre, come scrivo da anni, è un GRAVE problema un Comune senza giovani, specialmente in settori, come Polizia Municipale, Urbanistica e Tributi. Nei primi tre link i dipendenti sono classificati per QUALIFICA e ANZIANITA’ di servizio
    http://img23.imageshack.us/img23/3928/personale1.png
    http://img809.imageshack.us/img809/948/personale2.png
    http://img812.imageshack.us/img812/2172/personale3.png
    mentre i due link seguenti, per QUALIFICA e ETA’.
    http://img812.imageshack.us/img812/2172/personale3.png
    http://img560.imageshack.us/img560/1952/personale5.png
    Per comprendere il numero di 700, fornito da COGLITORE, per sommi capi: nel 2013 le donne potranno andare in pensione di vecchiaia ancora con almeno 62 anni e tre mesi e con 66 anni e tre mesi se uomini. Si potrà andare in pensione anticipata solo se si sono maturati almeno 42 anni e 5 mesi di contributi se uomini e 41 anni e 5 mesi se donne.
    L’aumento dei limiti di età. Per le donne l’aumento dell’età crescerà gradualmente fino al 2018, quando sarà equiparata a quella degli uomini. Fino a tutto il 2012 sono andate in pensione donne dipendenti con 61 anni (60 più uno di finestra mobile). Dal 2013, le dipendenti dovranno raggiungere i 62 anni e tre mesi. Dal 2014 ci vorranno 63 anni e 9 mesi per le dipendenti. Le dipendenti che compiono 60 anni entro il 2012, potranno andare in pensione a 64 anni e 7 mesi.
    Sugli uomini, la riforma incide soprattutto sulla pensione anticipata, che sostituisce quella di anzianità. L’abolizione delle quote e l’incremento di un anno per gli anni di contributi necessari per l’uscita, bloccherà in ufficio i lavoratori che si sentivano in dirittura di arrivo. Se per la pensione di vecchiaia basteranno nel 2013 66 anni e 3 mesi (a fronte dei 66 anni con cui si è usciti fino a fine 2012), per la pensione anticipata ci vorranno 42 anni e 5 mesi di contributi.

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  7. ART.21 COSTITUZIONE. Le difficoltà di predisporre il bilancio di previsione 2012 prima e quello pluriennale 2012/2014 oggi, stanno in queste due tabelle, che si integrano e trattano la spesa corrente, l’anno è lo stesso, il 2011. Notate la differenza tra i due totali, si sa che che a palazzo Zanca non riescono a mettersi d’accordo con se stessi.
    http://img832.imageshack.us/img832/3240/spesacorrente1.png
    http://img204.imageshack.us/img204/8128/spesacorrente2.png.
    Le percentuali più controverse e allarmanti sono quella relativa al PERSONALE, maggiore della PRESTAZIONI DI SERVIZI, siamo un caso unico in italia, mentre elevatissime sono le precentuali sui MUTUI, sia la quota INTERESSI che quella CAPITALE, alta è la percentuale per gli ONERI STRAORDINARI DI GESTIONE. In questi giorni stanno lavorando su queste cifre, e non sanno che pesci pigliare.

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  8. Per peggiorare le cose vi è da sottolineare che i 40/milioni di fondi regionali che credo siano stati inseriti nel bilancio di previsione 2012 non sono arrivati così come mancano all’appello oltre 7/milioni di euro di fondi nazionali che erano in contestazione e quindi non certi nè liquidi nè esigibili. Anche il previsionale è quindi di fatto squilibrato senza considerare che malgrado lo cifre stanziate per l’ATM i dipendenti sono in arretro di tre mensilità di stipendio, mancano i soldi per saldare i debiti e gli stipendi della Feluca, dell’Ente Fiera, della SOCAS,del Teatro, per la STU ecc…
    Ma come si può coprire il sole con la rete?? Purtroppo tutti questi debiti li pagheremo comunque noi cittadini ed i lavoratori che perderanno il posto, mentre si rischia di lasciare impuniti gli amministratori ed i dirigenti!
    Nel mentre i debiti continuano a produrre interessi e danni su danni. Forse si vuole evitare il dissesto per fare in modo che i creditori del Comune ed i tanti legali non abbiano a soffrire e possano continuare a lucrare interessi, e spese?

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  9. È a se confidate in Coglitore e De Leo, allora siamo a posto ….

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  10. L’impressione è che Croce sia disorientato, forse si è reso conto, dopo avere tentato l’impossibile con l’approvazione del previsionale 2012 ed essersi assunto responsabilità gravi, che l’impresa è disperata e Lui, persona per bene, non sà più che pesci pigliare!
    Peccato che i partiti pensino solo a guadagnare tempo e non offrono soluzioni per rifondare le società partecipate ed i servizi pubblici.
    Già, la politica è troppo impegnata nelle prossime elezioni politiche, i messinesi possono aspettare…
    In ogni caso il tempo sarà galantuomo e chiarirà a tutti la realtà, vedremo!

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  11. UNA cosa intanto il cittadino la può fare,per purificarsi la coscenza: NON votare alle prossime elezioni condidati che siano stati Sindaci,assessori e consiglieri del Comune di Messina negli ultimi 10 anni.Hanno ridotto Messina una squallida città e vogliono mettere del loro per mandare a picco l’Italia.

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  12. ART.21 COSTITUZIONE. Il dott.Ferdinando COGLITORE fa una proiezione grossolana sui dipendenti da collocare in pensione, ci comunica solo due numeri, 700 fino al 2022. Le tabelle pubblicate nei miei link, mi permettono una statistica più precisa. L’arco temporale che analizzo è il 2013-2020, comprende il mandato del nuovo sindaco 2013-2018, perchè sarà il prossimo Primo Cittadino, spero con P e C maiuscole, a ritrovarsi con un problema SERIO, la carenza di dipendenti della CATEGORIA D, quella in cui si concentrano le più rilevanti professionalità. Sintetizzo: sono 93 i dipendenti che al 2012 hanno una anzianità contributiva tra 36-40 e 264 tra 31-35, per un totale di 357, a fronte di un’età anagrafica, nel 2012, di 77 dipendenti tra 65-67 e 478 tra 60-64, per un totale di 555. Il dato statico elaborato da un numero pari a 220 dipendenti della categoria D, da collocare in pensione al 2020, il 40% dei dipendenti con i requisiti pensionistici, ma il dato più allarmante è il 46,3% del personale della CAT. D, sono 475 al 2012, più della metà andrà in pensione. Senza giovani laureati in giurisprudenza, ingegneria, architettura, economia e commercio, o altre lauree, saremo in un CUL DE SAC, sarà difficile trovare il SAC DE CUL.

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