Primi tagli statali per lo sforamento del patto di stabilità. "Ignorata" l'unica ancora di salvezza

Primi tagli statali per lo sforamento del patto di stabilità. “Ignorata” l’unica ancora di salvezza

Danila La Torre

Primi tagli statali per lo sforamento del patto di stabilità. “Ignorata” l’unica ancora di salvezza

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mercoledì 01 Agosto 2012 - 15:41

Con sentenza n.178 dell’11 luglio scorso, la Corte costituzionale ha escluso che lo Stato, con semplice legge ordinaria, possa imporre alle autonomie speciali, regole che incidono sul loro ordinamento finanziario. Ma Regione e Comune restano a guardare

Palazzo Zanca deve iniziare a fare i conti con lo sforamento del patto di stabilità. Con decreto ministeriale del 26 luglio scorso, il Governo nazionale ha, infatti, deciso per il Comune di Messina tagli pari a 7 milioni di euro dai fondi erogati dal Ministero degli Interni. La notizia, resa nota dal Viminale, viene commentata così dall’assessore alle politiche finanziare Orazio Miloro: «Lo sapevamo, si tratta della decurtazione statale a cui vanno incontro i comuni che non hanno rispettato i limiti imposti dal patto di stabilità». La “leggerezza” della risposta di Miloro non riesce a sminuire minimamente la pesantezza delle conseguenze che avrà lo sforamento del patto di stabilità sulle già disastrate casse comunali e sulla vita dell’Ente, che assomiglierà sempre a un malato in stato vegetativo. In base a quanto previsto dal decreto legge n°149 del 6 settembre 2011, aver superato i limiti imposti dalla legge comporterà per l’Ente: l’impossibilità di contrarre nuovi mutui ; la riduzione del fondo sperimentale di riequilibrio o del fondo perequativo ; l’impossibilità ad impegnare spese correnti in misura superiore all'importo annuale medio dei corrispondenti impegni effettuati nell'ultimo triennio; l’impossibilità di ricorrere all'indebitamento per gli investimenti; l’impossibilità a procedere ad assunzioni di personale, anche con riferimento ai processi di stabilizzazione in atto. Insomma una situazione di paralisi, che bloccherà l’azione ammnistrativa e qualsiasi tipo di programmazione.

Ricordiamo che il Comune di Messina ha violato i vincoli imposti dal Patto di stabilità interno, con un sforamento dell’obiettivo programmatico pari a 28.472 milioni di euro, di cui 23,144 sono stati utilizzati per il completamento degli svincoli Giostra /Annunziata. Per le somme servite agli interventi di realizzazione dell’infrastruttura è in corso un contenzioso al Tar tra il Comune e la Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Protezione Civile (vedi articolo correlato) che, se anche vedesse soccombere quest’ultima , non libererebbe Palazzo Zanca dal fardello dello sforamento del patto di Stabilità, che si aggirerebbe a quel punto intorno ai di 4 milioni di euro. Il Comune sarebbe, quindi, comunque fuori dai binari della legge .

Unica, vera, ancora di salvezza per non sforare i conti è rappresentata dalla sentenza della Corte costituzionale n.178 dell’11 luglio scorso, con la quale è stato escluso che lo Stato – con semplice legge ordinaria – possa imporre alle autonomie speciali, regole che incidono sul loro ordinamento finanziario. In altre parole, in base a questo pronunciamento dell’organo costituzionale, sarebbero inapplicabili per la Regione Siciliana e le altre Regioni a statuto speciali e province autonome, i vincoli imposti dalla legge sul patto di stabilità. Di fronte a tale prospettiva rassicurante, si registra un’inspiegabile “apatia” tanto della Regione , che dovrebbe battere i pugni sul tavolo del Governo per far valere quanto deciso dalla Corte costituzionale e, invece, prende tempo, che del Comune, insolitamente attendista e per nulla aggressivo nei confronti dell’ex governo amico regionale, da poche ore orfano del dimissionario Raffaele Lombardo.

Ad oggi, quindi, il patto di stabilità è realtà, così come lo sono i 7 milioni di euro di tagli ministeriali. E il cielo sopra Palazzo Zanca è sempre più nero.(Danila La Torre)

3 commenti

  1. Questo provvedimento del governo Monti è il colpo definitivo alla credibilità professionale di una parte dei dirigenti di palazzo Zanca,in particolare al duo dell’Area Economico Finanziaria,coordinata da Ferdinando Coglitore,dirigente a cui calza su misura l’espressione UNO E TRINO. E’ UNO come coordinatore dell’Area e TRINO come Ragioniere Generale, dirigente ad interim del Dipartimento Contabilità Generale Spese,e sempre ad interim capo del Dipartimento Trattamento Economico e Previdenziale,lascia a Giovanni Di Leo il Dipartimento Programmazione e Bilancio Entrate.Nel gruppo preso di mira dal Ministero degli Interni dovrebbe entrare a pieno titolo, chi si occupa del Controllo di Gestione,cioè il dirigente Carmelo Giardina. Poichè il sano istituto delle dimissioni non alberga nelle stanze del palazzo,il nostro PEPPINO potrebbe effetttuare una bella rotazione di burocrati,fare entrare aria fresca in alcune stanze del Comune,dove da qualche tempo si danno i numeri.
    Parlare delle responsabilità politiche di Orazio MILORO è tempo perso, per lui vale l’UOMO GIUSTO NEL POSTO GIUSTO.

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  2. In democrazia l’OPPOSIZIONE ha un ruolo ben più importante della MAGGIORANZA,deve incalzare chi governa con proposte alternative,ma anzitutto dimostrare di essere credibile nella futura capacità di governare.Se l’OPPOSIZIONE è ben guidata,nel caso di palazzo Zanca spettava e spetta a GENOVESE,candidato a sindaco,sotto le cui insegne furono eletti i consiglieri comunali del PARTITO DEMOCRATICO,chi governa ha la vita dura nel realizzare i provvedimenti,sarà costretto a una mediazione e poi a modificarli.Per questo si mettono gli uomini più preparati nelle singole materie all’interno delle COMMISSIONI,che sono il luogo della discussione tecnica dei provvedimenti.Visto l’oggetto dell’articolo occupiamoci della I Commissione POLITICHE FINANZIARIE,intanto notate come “funziona bene” la TRASPARENZA dall’elenco non aggiornato dei componenti,Presidente Melazzo (PdL- Berlusconi Presidente)
    Vice Presidente Zuccarello (Genovese Sindaco)
    Vicario Antonio Fazio(PdL- Berlusconi Presidente)Consiglieri Spicuzza Muscolino,Carreri,Cantello, Ansaldo,Burrascano,Sparso,Saglimbeni,Barbalace,Sauta,Vaccarino,David.Sono ben quattro i membri PD della Commissione,con ZUCCARELLO vice presidente,ipotizzo il più esperto dei quattro.Ebbene questi 4 signori del PD hanno mandato allo sbaraglio Felice CALABRO’,presentatore solitario degli emendamenti,respinti a raffica dalla MAGGIORANZA,questo ci sta,ma BOCCIATI,ripeto BOCCIATI,sotto l’aspetto tecnico dal Dirigente del dipartimento competente,dal Ragioniere Generale,dal Collegio dei revisori dei Conti,cioè gli organismi tecnici.Lasciamo i fatti a due esempi sui tanti che potrei evidenziare,la fonte è l’estratto originale del Consiglio Comunale,comunque bravo al solitario agnello sacrificale Felice CALABRO’.
    http://img189.imageshack.us/img189/9899/pd1d.png
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    http://img826.imageshack.us/img826/7251/pd3g.png
    http://img546.imageshack.us/img546/743/pd4s.png
    nota:potevate ribadire della scarsa dimestichezza con i numeri degli organismi tecnici,ma ci risulta in questi anni una TIMIDEZZA verso la burocrazia comunale,buona per tutte le stagioni.

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  3. Spero che sia dei tre il commento più letto. E’ insopportabile questa ipocrita distinzione dei messinesi di palazzo Zanca in DIPENDENTI e CONTRATTISTI,dal punto di vista giuridico al Comune ci sono,rispetto alle tante tipologie di contratti previsti dalle leggi, SOLO dipendenti con contratto a tempo indeterminato e dipendenti con contratto a tempo determinato,punto.La distinzione è solo di carattere PERSONALE,non riguarda la parte COLLETTIVA, quella economica dei contratti nazionali,nè il fondo per la contrattazione integrativa,nè le funzioni previste dalle diverse categorie in cui sono collocati TUTTI. L’ipocrisia è riferita alla MAGGIORANZA, che furbescamente approva emendamenti di INDIRIZZO sui CONTRATTISTI, in modo furbesco perchè sa che non sarebbero passati sotto il vaglio degli organismi tecnici,che come quelli dell’OPPOSIZIONE li avrebbe BOCCIATI. E’ comodo per la politica elettorale e sindacale distinguere tra dipendenti.
    Risparmiatemi i link, fidatevi.

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