Ato Me1, una ditta esterna svolgerà le mansioni dei dipendenti licenziati

Ato Me1, una ditta esterna svolgerà le mansioni dei dipendenti licenziati

Redazione Tirreno

Ato Me1, una ditta esterna svolgerà le mansioni dei dipendenti licenziati

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giovedì 02 Marzo 2017 - 15:47

Il recupero crediti TIA rientrava tra le mansioni del personale licenziato; ma Ato non sembra aver intenzione di reintegrarlo, come ordinato dal Tribunale di Patti. Anzi, vorrebbe affidare il servizio a una ditta esterna, con costi maggiori. E la CISL denuncia: "Clientelismo politico sulle spalle dei lavoratori"

Licenziare i propri dipendenti e poi dare in appalto i loro compiti. Questo è quanto avrebbe fatto Ato Me-1, l’ex partecipata che si occupava della gestione rifiuti per i Comuni siciliani. L’azienda, ormai in liquidazione, ha licenziato tutto il personale nell’aprile 2015; ora, a pochi mesi dalle elezioni comunali, ha pubblicato un bando di gara per l’affidamento a una ditta esterna della riscossione crediti TIA, che rientrava tra le mansioni del personale licenziato. Una scelta che ha scatenato le proteste del sindacato Fit-Cisl di Messina.

“Lo stupore scaturisce dal fatto che i licenziamenti sono stati dichiarati illegittimi dal Tribunale di Patti, ed è anche stata disattesa l’ordinanza esecutiva che prevedeva il reintegro dei lavoratori” – spiega il segretario provinciale Lillo D’Amico – “è naturale dunque chiedersi quali siano i reali motivi che hanno spinto la società, in spregio alla normativa regionale, ad effettuare dei licenziamenti illegittimi per poi assumere una ditta esterna che svolgerà gli stessi compiti, ma a costi inevitabilmente maggiori; una scelta d’opportunità politica, che ha tutti i connotati di vecchie logiche elettorali non più tollerabili“.

Fit-Cisl ha sottolineato la scarsa attenzione riservata da Ato Me1 alle sorti dei propri dipendenti. “Nell’aprile 2015 avevamo diffidato la SRR Messina Provincia (società in cui dovrebbero confluire gli ex dipendenti delle Ato) a far transitare immediatamente il personale” – spiega ancora D’Amico – “nel novembre 2016, la stessa Ato Me 1 non ha riscontrato la richiesta di personale effettuata dalla Srr Messina Provincia in seguito alla approvazione della dotazione organica, già resa esecutiva dal Presidente della Regione. Nel gennaio 2017, Ato Me 1, anziché riscontrare la richiesta di personale, si preoccupa di porre degli interrogativi sulle reali possibilità e intenzioni della SRR di procedere alla loro assunzione, e rendere quindi possibile la salvaguardia dei loro posti di lavoro”.

Insomma, i lavoratori sono in un limbo: non sono stati reintegrati da Ato, nè riassunti dalla SRR. “Inoltre ATO ME 1 non risponde alle numerose richieste di atti amministrativi formulate dal nostro sindacato, e ha disertato i tavoli tecnici istituiti presso l’ITL di Messina, mostrando scarso interesse alla soluzione della problematica” – insiste CISL – “c’è uno stato di immobilismo delle istituzioni regionale e locali, che sfruttano la situazione per mettere in campo logiche clientelari preelettorali, a discapito delle garanzie riconosciute dalla legge a questi lavoratori, che da circa due anni vengono tenuti sotto scacco in un limbo di mortificazione ed esasperazione”.

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