Parricidio di Spadafora, Gabriele risponde al giudice. L'avvocato: "Va curato"

Parricidio di Spadafora, Gabriele risponde al giudice. L’avvocato: “Va curato”

Alessandra Serio

Parricidio di Spadafora, Gabriele risponde al giudice. L’avvocato: “Va curato”

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martedì 01 Settembre 2020 - 13:49

Gabriele Mollica risponde al giudice dopo l'omicidio del padre Pierluigi Mollica a Spadafora. Il difensore chiede che venga curato per disturbi psichiatrici

E’ nelle mani del giudice Monica Marino la decisione sulla sorte di Gabriele Mollica, il ventenne accusato dell’omicidio del padre, Pierluigi Mollica, ucciso sabato a coltellate mentre dormiva con la compagna, nell’abitazione estiva di Spadafora. Il giudice stamane ha incontrato Gabriele all’ospedale Papardo, dove è ancora ricoverato per le molte ferite alle mani, procuratesi nell’aggressione al cinquantanovenne, che ha provato inutilmente a difendersi.

avvocato Carlo Morace
L’avvocato Carlo Morace

Accompagnato dall’avvocato Carlo Morace e alla presenza del sostituto procuratore Anna Maria Arena, Gabriele ha risposto all’interrogatorio, circa un’ora e mezza di confronto servito per mettere nero su bianco l’ammissione di quel che è evidente, il fatto in sé, ma che è stato caratterizzato dai sui comportamenti e discorsi non sempre lineari.

“Per noi la priorità è la cura del ragazzo”, spiega il difensore, che ha consegnato al giudice la documentazione con i certificati, in particolare uno risalente al 2014, che danno conto dei disturbi comportamentali di Gabriele. L’avvocato Morace ha chiesto che Gabriele non vada in carcere ma in una struttura di cura compatibile col regime custodiale. “Dopo la decisione del giudice nomineremo dei nostri consulenti per valutare ed esplicitare le difficoltà psicologiche di Gabriele”, ha annunciato il legale.

Intanto entro 48 ore il giudice Marino dovrà emettere il provvedimento cautelare per il ventenne, che comunque al momento rimane ricoverato in ospedale, piantonato, fino a quando i medici non lo riterranno opportuno. Il giovane ha entrambe le mani fasciate, non è autonomo. Nel provvedimento lo stesso giudice cristallizzerà l’accusa, al momento omicidio premeditato, e spiegherà se ci sono elementi per “credere” alla tesi della difesa, ovvero la semi infermità mentale. Un aspetto che anche la Procura potrebbe voler approfondire autonomamente, con l’eventuale nomina di un proprio consulente di fiducia.

Intanto sempre oggi è stato affidato al medico legale Giovanni Andò l’incarico di effettuare l’autopsia sul corpo di Pierluigi che, se conclusa in giornata, consentirà ai suoi cari di celebrare il funerale, tra domani e giovedì.

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