"C'era una volta Messina"

“C’era una volta Messina”

Emanuele Ferrara

“C’era una volta Messina”

venerdì 01 Giugno 2012 - 17:18

Il signor Emanuele Ferrara, lettore di Tempostretto, ricorda alcuni aspetti della Messina del passato, gli anni dell'Irrera a mare e della città al centro di eventi internazionali. Oggi, continua amaramente Ferrara, sono rimasti in pochi a voler restituirle quell'immagine ormai sbiadita

Gentile redazione,
per molti viaggiatori la conoscenza della Sicilia comincia a Messina dopo aver sbarcato dal ferry boat. Per me è stato diverso. Io ci sono nato. Questa è la mia città. Ne conosco i sapori, gli odori, i posti segreti,i suoi antichi difetti, le sue grandi sfortune, i suoi inconfondibili paesaggi. Ci ho trascorso l’infanzia tra ricordi incancellabili e gli odori penetranti dei mandarini ancora verdi e del gelsomino che t’arrivava in faccia a primavera. Prodigi di una terra misteriosa, senza tempo, dai colori violenti e dai sapori particolari che a volte ho odiato facendomi venire la voglia di andarmene, di partire, di allontanarmene. Ma è più forte di me. Finisce che me la porto sempre dentro. Quando mi sembra di conoscerla bene, ne scopro altre virtù. E’ come se mi mancasse qualcosa. Se vado indietro nel tempo, ricordo la passeggiata a mare,ingentilita dai suoi giardinetti ben curati e ornata dalla sue fontane. E la Villa Mazzini ben tenuta e poi la Fiera con l’Irrera Mare, e Piazza Cairoli con il Bar Irrera, luogo ideale di incontri e chiacchierate che tante generazioni di messinesi hanno amato e ricordato. E poi Nunnari con le sue insuperabili arancine e Borgia che gli faceva concorrenza. E Piazza Cairoli, una volta definita il salotto buono della città, dove un tempo pulsava la vita sociale, politica e intellettuale di Messina. Seppur criticata, sottovalutata, snobbata, questa piazza è stata sempre nel cuore dei messinesi. Architetti e urbanisti nel susseguirsi degli anni hanno proposto progetti per rinnovarne la forma e renderla più funzionale, cancellando però molti vecchi palazzi carichi di storia. La nostra cara piazza Cairoli, non assomiglia certo alle sontuose piazze della Toscana o dell’Emilia, ma è anch’essa carica di ricordi e di storia, di quella storia fatta dagli umili, che la riempiono con i loro fatti semplici e quotidiani che sembrano passare nel mondo senza lasciare
traccia di se. E poi c’era il “Viale”, da tutti raccontato come una delle più belle strade d’Italia. Oggi l’aspetto esteriore è sicuramente cambiato. Quell’arteria lunghissima e larghissima che si stentava ad attraversare, adesso è divisa dai binari del tram, mentre un tempo si percorreva fino a Villa Dante senza interruzioni, è stata trasformata da nuove geometrie architettoniche, un misto tra moderno e retrò. Ma il fascino del “Viale” stava nel fatto che si illuminava di colori sfavillanti delle vetrine, di quelle ampie vetrine, luminose e illuminate che esponevano ogni tipo di merce. Vetrine alla moda che facevano tendenza, che imponevano i gusti, vetrine che si coloravano di toni diversi secondo le festività che ci facevano ricordare il Natale o la Pasqua, vetrine che richiamano alla memoria i tempi quando mia madre mi comprava il vestito della domenica o il cappotto alla moda da Rotino, o da Arcidiacono, oppure ai grandi magazzini Piccolo, nei pressi di quel negozio di caffè Barbera che profumava l’aria e rinfrancava l’anima. Dove sei Messina mia! Come ti hanno ridotta! Oggi soltanto una minoranza dei tuoi figli ti difende e cerca di resistere, riproponendo senza alcuna speranza i fasti di un tempo passato che ormai non tornerà mai più. Emanuele Ferrara

3 commenti

  1. Egregio sig. Ferrara

    Io appartengo a quei pochi che difendono e vogliono bene alla propira citta’ . Leggendo il suo scritto mi vi viene la pelle d’oca –

    Ho appena finito di guardare le foto pubblicate su un libro della Confcommercio ( Messina anni 50/60/70) e non le nascondo che mi sono scappare le lacrime nel vedere
    Il viale San Martino , la Via Tommaso Cannizzaro, piazza due vie …..Vedere quei negozi che hanno reso Messina famosa ( I cugini Clabresi venivano a Messina per lo shopping)Rotino, Siracusano , il ritrovo Irrera , Arcidiacono, i Fratelli Piccolo etc…. ) Purtroppo Messina e’ stata rovinata dai ns pseudopolitico e sra’ difficile riportarla a quei livelli.

    Da Messinese Le dico Grazie per quello che ha scritto.
    Dr Pino Bottaro
    3338785407

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  2. Tempi passati

    Ora sarebbe solo da radere al suolo

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  3. liliana parisi 4 Giugno 2012 17:10

    Signor Ferrara,
    mi commuove vedere una persona che ama Messina come Lei!Purtroppo il passato non può tornare,ma dobbiamo sperare che il futuro sia migliore del presente,impegnandoci per questo,anche protestando.
    @Stellario
    Non è Messina che andrebbe rasa al suolo, ma parte dei Messinesi che andrebbe deportata,compresi quelli che fanno critiche non costruttive,ma esclusivamente negative

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