Il Tar dà ragione alla Provincia: le competenze sulle Pro Loco tornano agli enti territoriali

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Il Tar dà ragione alla Provincia: le competenze sulle Pro Loco tornano agli enti territoriali

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mercoledì 09 Maggio 2012 - 22:14

Il Tribunale ha accolto il ricorso di palazzo dei Leoni in merito all’istituzione dell’albo regionale nato con decreto dell’assessore Tranchida: accettata l’istanza cautelare di sospensione

Il dirigente generale dell’assessorato regionale Turismo Sport e Spettacolo, con una nota dello scorso 2 maggio, ha comunicato che a seguito del ricorso proposto dalla Provincia regionale di Messina, il Tar Sicilia ha accolto l’istanza cautelare di sospensione del decreto assessoriale relativo all’istituzione dell’Albo regionale delle Pro Loco. Pertanto, fino ad eventuale diverso pronunciamento nel merito, le Province regionali tornano ad essere incaricate della ricezione delle istanze e responsabili delle espressioni di relativo parere motivato mediante determinazione dirigenziale, all’assessorato regionale Turismo Sport e Spettacolo, cosi come stabilito dopo la soppressione delle Aapit.

Il 30 maggio 2011, l’assessore regionale al Turismo della Regione Siciliana, Daniele Tranchida, firmò un decreto che istituiva il nuovo albo delle associazioni Pro Loco. Le associazioni già iscritte all’albo venivano sottoposte a verifica da parte dei servizi turistici regionali per appurare la permanenza dei requisiti vigenti per l’iscrizione. Le nuove Pro Loco, invece, avrebbero dovuto presentare domanda di ammissione all’albo all’assessorato al Turismo per il tramite dei servizi turistici regionali che, dopo aver verificato il possesso dei requisiti e acquisito il parere della Provincia, avrebbe adottato la proposta finale di iscrizione. Con il decreto attivo l’assessore al Turismo sarebbe stato l’incaricato alla disposizione dell’iscrizione all’albo.

La decisione scatenò una serie di reazioni negli enti locali, con la Provincia di Messina in prima linea nell’opposizione, certa dell’importanza per gli organi territoriali di potere verificare più direttamente l’utilità delle Pro Loco. Fu il presidente della prima commissione consiliare Roberto Gulotta, imbeccato dal consigliere Massimiliano Branca e da altri, a sollecitare Ricevuto affinché difendesse le funzioni degli enti provinciali. Così, con delibera di giunta provinciale n° 98 del 12 agosto 2011, fu presentata al Tar la richiesta dall’annullamento del decreto di Tranchida. Per effetto dello stesso decreto assessoriale non è stata perfezionata l’iscrizione presso l’apposito Albo Regionale delle seguenti associazioni Pro loco ricadenti nel territorio della provincia di Messina: Pro loco Mojo Alcantara, Pro loco Città di Taormina, Pro loco Isole Eolie – Lipari, Isola di Salina – Pro loco Malfa, Pro loco Messenion – Messina, Pro loco Condrò, Pro loco Giardini Naxos. (ER)

3 commenti

  1. rossetti mariano 10 Maggio 2012 06:33

    Le Pro Loco sono strutture create per succhiare il pubblico denaro in cambio di visibilità elettorale e di posizioni di potere locale.
    Queste strutture, non a caso, hanno prosperato in piena prima repubblica.
    Basta verificare il bilancio della procincia degli anni 70 e 80 per notare la grande quantità di sagre dell’olio, del pane caldo, della salsicci, della ricotta, delle provole, ecc, ecc.
    Tutto per dare visibilità, a spese del pubblico erario, al politico locale di turno per dargli la possibilità, magari, di spiccare il salto verso lidi più impoùrtanti.
    Basta con queste buffonate.
    Chi vuole le sagre le paghi di tasca prorpia o le faccia pagare agli sbafatori a gratis!!!!!

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  2. Alla faccia del dissesto in cui l’Ente versa, ecco la soluzione tanto aspettata da tutti : Aumento delle indennità ai politici , cose da pazzi !!! ” A DIMITTIVI TUTTI SI AVITI NA PICCA I FACCI ” !!!! p.s. SI PARLA DI UN AUMENTO MENSILE DI : ARESIDENTE € 1.700 , ASSESSORI € 1.100 , CONSIGLIERI € 500

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  3. liliana parisi 10 Maggio 2012 14:56

    L’onere e l’onore di incrementare il turismo dovrebbe essere lasciato ai singoli Comuni,magari in sinergia con i Comuni limitrofi,utilizzando risorse umane che hanno in abbondanza,puntando sulle peculiarità paesaggistiche e culturali dei territori,senza sprechi di denaro pubblico.

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