Ristorazione Policlinico, a rischio 70 posti di lavoro. L'OrSA dichiara lo stato di agitazione

Ristorazione Policlinico, a rischio 70 posti di lavoro. L’OrSA dichiara lo stato di agitazione

Ristorazione Policlinico, a rischio 70 posti di lavoro. L’OrSA dichiara lo stato di agitazione

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lunedì 07 Maggio 2012 - 07:13

Il sindacato teme l’esternalizzazione del servizio : nel prossimo mese di giugno scadranno i termini dell’appalto e ad oggi a non risultano attivate le procedure di rinnovo o di eventuale proroga dell’affidamento all’attuale ditta

Acque agitate al Policlinico nel settore della ristorazione . Circa 70 lavoratori rischiano il posto lavoro ed il sindacato Orsa ha deciso ha deciso di proclamare lo stato d’agitazione, spiegando i contorni della vicenda in un documento.
«Nessuna risposta – si legge testualmente- è pervenuta alla scrivente che ha più volte richiesto alla Direzione Generale del Policlinico di Messina un incontro volto a definire il futuro dell’appalto ristorazione dei degenti e dei circa 70 lavoratori impiegati nel servizio essenziale. Tenuto conto che nel prossimo mese di giugno scadranno i termini dell’appalto e che ad oggi a questa O.S. non risultano attivate le procedure di rinnovo e/o eventuale proroga dell’affidamento all’attuale ditta appaltatrice, si insinua il fondato sospetto che la Direzione Generale sia intenzionata ad ultimare l’antico progetto di chiusura delle cucine propedeutica all’esternalizzazione del servizio essenziale».
L’Orsa ribadisce, inoltre, che «nel plesso ospedaliero pubblico i degenti hanno diritto ad un pasto caldo dignitoso servito in contenitori ceramici sterilizzati che ne conservino intatta la qualità» e sottolinea che «l’esternalizzazione del servizio comporterebbe il conosciuto sistema dei pasti caldi sigillati in contenitori plastici che ne deturpano il gusto e mettono in discussione la corretta conservazione visto che prima di giungere al consumatore dovrebbero affrontare il viaggio di trasferimento dal luogo di produzione ai reparti del Policlinico».
«La cucina del policlinico – continua il documento – è un diritto dei cittadini, chi gestisce soldi pubblici non può agire come l’imprenditore che rischia il proprio capitale, pertanto, il Direttore Pecoraro ha il dovere di salvaguardare i diritti dei malati quanto i livelli occupazionali che non risulterebbero in esubero se il servizio fosse fornito con i canoni di civiltà previsti nel capitolato in scadenza»
Il sindacato annuncia quindi l’attivazione delle «procedure di raffreddamento da esperire in sede Prefettizia con la presenza della Direzione Generale del Policlinico e della ditta uscente P&V Global».

2 commenti

  1. puzza di bruciato 7 Maggio 2012 16:49

    Certo che se tutti i dipendenti farebbero il proprio dovere non si sarebbero mai viste quelle immagini da terzo mondo in una cucina che fornisce pasti ai malati. Cmq auguri ai lavoratori…

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  2. Guarda da sfortunato utente del policlinico ti posso dire che la ristorazione fornita è mooolto meglio di quella esterna…
    A mio padre non solo spesso e volentieri gli sbagliavano il menù dato che doveva seguire un regime alimentare specifico…ma a volte quello che gli portavano era cucinato VERAMENTE con i piedi.
    Quello che di dovremmo chiedere è il perchè di tutto ciò…non penso che economicamente parlando la ristorazione esterna gli costi meno…secondo me siamo alle solite…

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